AttualitàIn Evidenza

Un bel tacer non fu mai scritto

Siamo abituati da tempo, molto tempo, alle notizie contrastanti, alle smentite, ai proclami, alle minacce, alle contro controinformazioni che arrivano dalla Federazione Russa, sappiamo che in periodo di guerra anche da altre parti si annunciano e smentiscono interventi di vario genere ma restiamo un po’ perplessi di fronte agli annunci di aiuti militari a Kiev poi smentiti o corretti in modo sostanziale.

Diceva un vecchio detto “un bel tacer non fu mai scritto” e noi restiamo del parere che, durante una guerra, una crisi internazionale, un momento di tensione, pur rispettando il dovere degli organi di informazione di informare, bisognerebbe usare maggiore prudenza e fare uso di quel silenzio necessario a portare a termine operazioni delicate.

Credo che a pochi abbia fatto piacere apprendere la notizia, vera o falsa, che si volevano fornire all’Ucraina, dagli Stati Uniti, quelle famose bombe a grappolo che la Russia ha abbondantemente usato dall’inizio dell’invasione e il cui uso tutti abbiamo contestato come crimine di guerra, bombe a grappolo messe al bando per la pericolosità che avranno, anche dopo la fine del conflitto, per la popolazione civile, soprattutto per i bambini.

Oggi sembra vi sia una nuova dilazione per l’invio degli aerei che Kiev chiede da sempre e che, finalmente, sembrava sarebbero stati consegnati.

La minaccia nucleare continua ad incombere su tutti mentre, risulterebbe, che a Prigozhin siano stati riconsegnati i molti beni sequestrati dopo la surreale marcia verso Mosca.

Sul futuro del capo della Wagner si fanno le più diverse ipotesi ma è il presente che deve indurci a riflettere per capire, o almeno provare a decodificare, il messaggio che arriva dalla cosiddetta ribellione poi rientrata.

Se Putin, come alcuni sostengono, è diventato più debole difficile dichiarare con certezza che può fare a meno della Wagner e la Wagner difficilmente può fare a meno di Prigozhin e dei molti rapporti, contatti, ricchezze che lo stesso ha accumulato in molti paesi africani.

Non è fantapolitica immaginare che Putin e Prigozhin possano essere ancora molto uniti e che il cosiddetto cuoco del Cremlino abbia sostenuto una parte difficile e pericolosa ma in accordo, almeno parziale, con il suo amico presidente.

Certo nessuno dei due si fiderà completamente dell’altro ma entrambi hanno bisogno sia di stanare nemici interni e coperti sia di trovare una via d’uscita al labirinto nel quale sono finiti.

Non giova però all’Occidente e al futuro di libertà, pace, rispetto delle regole internazionali, vedere che proprio paesi occidentali si prestano a dare e smentire notizie ed interventi come se il germe della menzogna avesse superato, come in Russia, ogni livello di guardia.

Sì un bel tacer non fu mai scritto ma sarebbe ora che tanti leader, a vario livello, tante agenzie di intelligence, e tanti operatori dei media capissero che in certi momenti tacere è meglio.

Mostra altro

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio