Mentre medita di mandare i suoi soldati in Ucraina, Londra potrebbe essere cooptata dalla Ue nei suoi programmi industriali di difesa.
La “turbolenza globale innescata dal presidente statunitense, Donald Trump, sta rafforzando la determinazione dell’Unione europea a firmare un patto di difesa e sicurezza strategico con il Regno Unito, che consentirebbe alle aziende britanniche del settore bellico di partecipare agli appalti congiunti europei”, ha scritto il quotidiano “Financial Times”, riferendo che “le minacce di Trump di non difendere gli alleati della Nato e i suoi ammiccamenti alla Russia hanno spinto i Paesi europei a riarmarsi collettivamente, ad aumentare la spesa militare e a discutere su come unire le capacità per proteggere al meglio l’Ucraina in caso di un accordo di pace mediato dagli Stati Uniti”. “Sulla difesa, i britannici sono praticamente tornati sotto il nostro tetto”, ha dichiarato un diplomatico Ue al quotidiano, aggiungendo: “Ora serve solo questo accordo per formalizzarlo”.
Secondo il “Financial Times” il patto sarebbe anche condizione necessaria per l’inclusione del Regno Unito nel programma da 150 miliardi di euro destinato agli acquisti congiunti di armi strategiche e consentirebbe alle aziende britanniche del settore, molte delle quali già strettamente legate ai partner industriali di Italia, Germania, Svezia e altri Stati Ue, di partecipare pienamente. Nonostante le tensioni con la Francia sul tema pesca, Bruxelles e Londra sono spinte dalla necessità di una cooperazione rafforzata contro le minacce globali. Secondo fonti diplomatiche del quotidiano, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa sosterrebbero entrambi un rafforzamento della cooperazione con il Regno Unito.
Nel frattempo il Regno Unito sta valutando la possibilità di schierare truppe in Ucraina per un periodo di cinque anni. Secondo quanto rivelano alcune fonti del quotidiano “The Telegraph”, l’obiettivo sarebbe addestrare e ricostruire le Forze armate ucraine per prevenire una futura aggressione da parte della Russia. Il piano, discusso con Francia e altri alleati nell’ambito della “Coalizione dei volenterosi”, prevede una forza a guida europea incaricata inizialmente di garantire il rispetto di un eventuale accordo di pace e dare sollievo alle forze ucraine. Secondo fonti del quotidiano, i delegati militari francesi ritengono altamente improbabile che il presidente russo Vladimir Putin possa autorizzare un nuovo attacco in presenza di truppe occidentali in Ucraina, considerando che le sue forze attualmente riescono a conquistare solo piccole porzioni di territorio.
Il piano, secondo le fonti del “Telegraph”, prevede inoltre che la “forza di rassicurazione” a guida franco-britannica possa contribuire a proteggere i cieli e i mari dell’Ucraina. Tuttavia, l’obiettivo principale del dispiegamento sarebbe iniziare immediatamente l’addestramento e la ricostruzione delle Forze armate ucraine, per scoraggiare qualsiasi futura aggressione russa. Il ritiro avverrebbe poi in diverse fasi, con le ultime truppe che dovrebbero lasciare l’Ucraina entro circa cinque anni. Secondo i servizi d’intelligence britannico, danese e tedesco, la Russia potrebbe essere pronta a dare il via a una nuova aggressione già entro cinque anni qualora venisse siglato entro breve un accordo di pace.
Gli armamenti inviati dalla Germania alle Forze armate ucraine – in particolare il sistema di difesa aerea Iris-T e i carri armati da combattimento – “non sarebbero del tutto adatti alla guerra”. E’ quanto riferiscono alcuni media tedeschi che citano un rapporto interno trasmesso alle Forze armate tedesche (Bundeswehr) redatto dal vice addetto militare dell’ambasciata tedesca a Kiev. “Quasi nessun pezzo dell’equipaggiamento tedesco di grandi dimensioni è completamente adatto alla guerra”, avrebbe dichiarato l’addetto militare. Secondo il rapporto, ad esempio, “il Leopard 1A5 è affidabile”, ma “a causa della sua debole corazza, viene spesso utilizzato solo come mezzo d’artiglieria improvvisato”.