Costume e Società

Dalla copia all’originale: le Multiple Visions di Roy Lichenstein al Mudec di Milano

Dal 1 maggio all’8 settembre in mostra circa 100 opere del grande maestro americano che ha affascinato artisti pop, creativi e designer

Torna a Milano, dopo nove anni, l’arte di un grande maestro americano, tra i più importanti  del ventesimo secolo. Roy Lichtenstein approda al Mudec – Museo delle Culture di Milano con la mostra Roy Lichtenstein. Multiple Visions, dal primo maggio all’8 settembre 2019, curata da Gianni Mercurio e promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE.

100 opere tra prints anche di grande formato, sculture, arazzi, un’ampia selezione di editions provenienti da prestigiosi musei, istituzioni e collezioni private europee e americane oltre a video e fotografie che raccontano l’artista delle stampe a puntini e del fumetto, dal tratto inconfondibile, apparentemente facile da comprendere ma sofisticato e fortemente ironico. Moderno e innovatore, Roy Lichtestein è considerato il padre della pop art e le sue opere esercitano, ancora oggi, un enorme potere seduttivo sulla cultura visiva così come avevano affascinato generazioni di creativi, dalla pittura alla pubblicità, dalla fotografia al design e alla moda sin dagli albori della pop art. La mostra evidenzia come gli elementi di diverse culture confluiscano nel lavoro di decostruzione e ricostruzione dell’immagine che opera Lichtenstein rielaborandola in chiave pop con  il suo linguaggio personalissimo. Ed ecco la Statua della Libertà e l’hot dog che raccontano la gloriosa storia degli Strati Uniti, dalle origini all’epopea del Far West, dai vernacoli e le espressioni artistiche etnografiche degli indiani d’America alla cultura pop esplosa in seguito all’espansione dell’economia mondiale del secondo dopoguerra, e poi la cultura artistica europea delle avanguardie e lo spirito contemplativo dei paesaggi orientali. La fascinazione per la “forma stampata”, cioè la riproduzione meccanica come fonte di ispirazione, che è alla base del lavoro di Roy Lichtenstein e che nella sua pittura viene attuata in un percorso che parte da una copia che viene trasformata in un originale, viene presentata nell’esposizione milanese nel suo processo inverso: da un’idea originale a una copia moltiplicata. Una ricerca che l’artista condusse nel corso di tutta la sua carriera grazie ad una personalissima visione estetica, costruita metodicamente parallelamente alla pittura e di cui questa mostra, organizzata in un percorso tematico, presenta l’evoluzione a partire dai primi lavori degli anni Cinquanta a quelli che sono entrati a far parte, di diritto, nell’immaginario collettivo di tutti noi.

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Raffaella Bisceglia

Pugliese trapiantata a Milano da 13 anni, è laureata in Lingue e Letterature Straniere. Giornalista professionista dal 2001 attualmente svolge l’attività di addetta stampa e collabora con Famiglia Cristiana e Cronaca Qui. In passato ha lavorato, tra gli altri, per le emittenti televisive Telenova e Telepiù, per il quotidiano Il Meridiano e scritto di calcio e televisione per i siti Calciomercato.com e Datasport e il settimanale Controcampo.

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