Costume e Società

“Nucleare, si può fare?”, la sfida del ritorno italiano all’atomo. Torna la iWeek a Milano e Roma

“Nucleare, si può fare?”, la sfida del ritorno italiano all’atomo. Questo il focus della IV edizione della iWeek, promossa da V&A – Vento & Associati e Dune, che torna in due giornate, 5 ottobre a Milano e 11 ottobre a Roma.

A Milano il 5 ottobre con la presentazione del sondaggio SWG “Il rapporto tra gli italiani e il nucleare” parte un confronto tra aziende e istituzioni per discutere la reintroduzione della produzione di energia atomica in Italia. A Roma l’11 ottobre la sostenibilità finanziaria della svolta nucleare e la geopolitica dell’atomo saranno al centro del dibattito.

Dal trattamento delle scorie alla soluzione del dilemma NIMBY, dalla filiera italiana del nucleare fino alle nuove tecnologie degli small modular reactors al centro delle due giornate di lavoro. Aziende e istituzioni a confronto sulle opportunità e le conseguenze della reintroduzione della produzione di energia atomica in Italia.

Diversi protagonisti del mondo produttivo, dell’energia, della finanza, della cybersicurezza e delle istituzioni discutono dell’opzione nucleare in un contesto in cui sono sempre più forti i segnali di un ritorno alla produzione di energia nucleare in Italia. La duplice necessità di tenere sotto controllo costi e equilibri energetici nazionali dopo la crisi del gas russo e di diminuire le emissioni di CO2 in osservanza del green deal europeo sta infatti riorientando il termometro politico sulla questione, anche a fronte di un’accelerazione sulle rinnovabili che tarda ad arrivare.

Il quadro sembra favorito dalla neutralità tecnologica delle nuove generazioni di italiani, temporalmente distanti dai fatti di Chernobyl che nel 1987 portarono alla vittoria dei referendum antinucleare e legittimamente preoccupati dal riscaldamento globale. Anche a livello europeo, un caso su tutti i Verdi finlandesi, non mancano i sostenitori bipartisan delle opportunità offerte dal nuovo nucleare, che rispetto al passato può essere considerato una fonte sicura, affidabile, economicamente competitiva nel lungo periodo e in grado di integrarsi con il gas e in futuro l’idrogeno per compensare le rinnovabili, rese discontinue e interrompibili da Madre Natura. Insomma, uno scenario in piena evoluzione che, se le promesse dei modelli attualmente in produzione e dei prototipi in fase di sviluppo, compresi quelli sulla fusione, si trasformeranno in realtà, potrebbero disegnare nuovi scenari energetici, geopolitici e industriali a livello europeo e globale.

La prima giornata si è tenuta a Milano il 5 ottobre nella sala Pirelli dell’Istituto per il Commercio Estero in corso Magenta 59, dove dopo la relazione “Quale energia per il futuro?” del componente del Collegio dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, Gianni Castelli, i lavori sono proseguiti in tre tavole rotonde, dedicate alla trasmutazione e gestione delle scorie della IV generazione di reattori nucleari, alla filiera italiana della sicurezza e del decommissioning e alla risposta del dilemma NIMBY. Previsti anche interventi sulla cybersicurezza del comparto nucleare e sull’importanza dell’energia atomica per la siderurgia italiana. SWG presenterà inoltre in questa occasione i risultati del sondaggio “Il rapporto tra gli italiani e il nucleare”.

La seconda giornata si svolgerà a Roma il prossimo 11 ottobre a Palazzo Altieri in piazza del Gesù, 49 dove verranno affrontati i temi della geopolitica nucleare con le nuove alleanze dei 12 paesi UE favorevoli all’introduzione del nucleare nella tassonomia green e con il cambio del portafoglio energetico italiano ed europeo; della sostenibilità finanziaria della svolta nucleare; e delle nuove tecnologie che vanno dai moderni small modular reactors ai prossimi micro modular reactors, estremamente versatili e sicuri.

Il programma completo è disponibile in allegato e per ulteriori informazioni si invita a visitare il sito di iWeek al seguente indirizzo https://i-week.it/.

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