Amazon finisce nel mirino dell’Antitrust europeo
La Commissione europea ha aperto un’indagine per verificare se l’utilizzo, da parte di Amazon, dai dati dei dettaglianti indipendenti che vendono i loro prodotti attraverso la piattaforma del gigante dell’e-commerce viola le regole sulla concorrenza. “Dobbiamo assicurare che le piattaforme online – ha detto la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager – non elimini i benefici che il commercio elettronico offre ai consumatori attraverso comportamenti anti-competitivi”.
“Il commercio elettronico – ha osservato ancora Vestager – ha stimolato la concorrenza nelle vendite al dettaglio, ha ampliato le possibilità di scelta e ha fatto scendere i prezzi”. Per garantire che i consumatori possano usufruire correttamente di questi vantaggi “ho deciso – ha aggiunto la commissaria – di esaminare molto attentamente le pratiche commerciali seguite da Amazon, e il suo doppio ruolo nelle vendite all’ingrosso e al dettaglio, al fine di verificare se la società stia rispettando le regole Ue sulla concorrenza”.
Secondo i primi accertamenti condotti in una fase preliminare, osserva la Commissione in una nota, Amazon utilizzerebbe informazioni ‘sensibili’ dal punto di vista della concorrenza, in particolare sui venditori all’ingrosso, i loro prodotti e le transazioni effettuate. E questo, secondo Bruxelles, potrebbe portare a comportamenti non corretti visto che Amazon opera attraverso il suo sito web come dettagliante ma allo stesso tempo mette anche a disposizione la sua piattaforma per operatori indipendenti in modo tale che anch’essi possano vendere direttamente i loro prodotti ai clienti.
Amazon sta “offrendo la massima collaborazione alla Commissione europea e continueremo a lavorare intensamente per sostenere le aziende di tutte le dimensioni e per aiutarle a crescere”. E’ quanto precisa Amazon in una nota in relazione all’indagine antitrust annunciata da Bruxelles. La società segnala inoltre che l’Antitrust tedesco ha chiuso l’inchiesta relativa al Marketplace di Amazon senza sanzioni anche grazie alla decisione di adottare alcuni interventi che cambieranno diritti e responsabilità dei suoi partner commerciali. “Stiamo apportando diverse modifiche al Business Solutions Agreement di Amazon Services per chiarire i diritti e le responsabilità dei partner commerciali. Tali modifiche – si legge nella nota – saranno efficaci dal 16 agosto. Il 58% del fatturato lordo su Amazon proviene da venditori terzi e continueremo a lavorare intensamente, investire e inventare nuovi strumenti e servizi per aiutare i nostri partner commerciali in tutto il mondo a raggiungere nuovi clienti e far crescere il loro business”.