Europa

Gli europei reclamano dall’Unione il salario minimo e pari diritti

I cittadini europei raccomandano “l’introduzione di un salario minimo per garantire una qualità di vita simile in tutti gli Stati membri” e hanno le idee precise per una società più giusta dove tutte e tutti abbiano pari diritti. Sono alcuni esempi tratti dalle 48 proposte del panel di cittadini tenutosi l’ultimo weekend di febbraio a Dublino nell’ambito della Conferenza sul Futuro dell’Europa. Passate come da regolamento con almeno il 70% dei voti favorevoli, le raccomandazioni di questo weekend si concentravano su economia, giustizia sociale, lavoro, istruzione, cultura, sport e trasformazione digitale. Tre non hanno superato il quorum.

La proposta del salario minimo è stata votata con l’88% dei voti favorevoli. Il lavoro è stato un tema caldo di questi giorni: per esempio, si chiede una legislazione rafforzata per regolare lo “smart working” e una revisione del quadro esistente in materia di orario di lavoro. Per quanto riguarda la giustizia sociale, il panel ha votato per l’uguaglianza dei diritti, in particolare per l’accesso alla salute, agli alloggi decenti e allo sport. Inoltre, il 78% chiede l’intervento dell’Ue per sostenere le cure palliative e la morte assistita.

Ma la proposta che ha avuto più successo, sfiorando il 95% dei voti, è quella che vorrebbe conferire all’Ue più poteri per combattere la diffusione di contenuti online illegali e la criminalità informatica attraverso un aumento delle risorse impiegate, così come l’armonizzazione delle sanzioni previste nei vari Stati membri e interventi rapidi ed efficaci. Sempre sul fronte della digitalizzazione, andrebbero perseguiti il diritto alla connessione e allo stesso tempo quello alla disconnessione nel tempo libero. Bruxelles dovrebbe poi promuovere l’educazione sulle fake news già a scuola. Come ha dimostrato la pandemia, il digitale tocca sempre più da vicino l’apprendimento. Eppure la tecnologia non deve lasciare indietro la generazione più anziana, ricordano i cittadini. Infine, l’economia del futuro dovrebbe soprattutto essere sostenibile. Lo chiede l’85% dei partecipanti al panel che ha votato per l’abbandono della plastica monouso e il 90% che ha votato per un’etichettatura più trasparente.

Le 48 raccomandazioni finali di Dublino sono le ultime a passare il vaglio dei cittadini e saranno dibattute insieme a tutte le altre durante il weekend dell’11-12 marzo al Parlamento europeo di Strasburgo. In quell’occasione, 80 cittadini ambasciatori parteciperanno alla sessione plenaria insieme ai rappresentanti dell’Eurocamera, dei parlamenti nazionali degli Stati membri, dei governi, della Commissione europea e della società civile.

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