Europa

La Commissione europea emette obbligazioni per 7 miliardi di euro

Nel quadro della sua seconda operazione sindacata del 2024, la Commissione europea ha raccolto 7 miliardi di euro di fondi tramite obbligazioni dell’Ue. Si tratta di una somma simile a quella raccolta nell’ambito della prima operazione dello stesso generale, effettuata alla fine di gennaio e che ha trovato un’accoglienza sui mercati giudicata molto soddisfacente a Bruxelles.

L’operazione di febbraio è consistita in una nuova tranche unica di 7 miliardi raccolti tramite un’obbligazione dell’Ue in scadenza il 4 dicembre 2034. L’obbligazione a 10 anni ha raggiunto un rendimento di riofferta del 3,028%, equivalente ad un prezzo di 99.754 (per la prima emissione di eurobond a gennaio il rendimento si era attestato tra il 2,781% e il 3,687% a seconda della durata dei singoli titoli emessi). Le offerte ricevute hanno raggiunto un importo di 67 miliardi di euro, generando così un tasso di sottoscrizione eccedente pari a 9.

I proventi dell’operazione saranno utilizzati per finanziare i programmi strategici dell’Unione, anzitutto il piano NextGenerationEU (che è quello che consente il Pnrr all’Italia). Sia gli Stati, per voce del presidente francese Emanuel Macron, che la Commissione europea, tramite il commissario Paolo Gentiloni, hanno fatto appello al ricorso degli eurobond per consentire investimenti che favoriscano politiche di sviluppo dei Paesi dell’Unione.

Per il primo semestre del 2024, la Commissione ha già emesso obbligazioni per circa 24 miliardi di euro a fronte del suo obiettivo complessivo di finanziamento di 75 miliardi.

I trattati dell’Ue conferiscono alla Commissione europea il potere di contrarre prestiti sui mercati internazionali dei capitali per conto dell’Unione europea. La Commissione gode di un’ottima reputazione nei mercati dei titoli di debito grazie alle numerose emissioni di obbligazioni coronate da successo nell’arco di 40 anni. Tutte le emissioni della Commissione europea sono denominate esclusivamente in euro. L’assunzione di prestiti dell’Ue è garantita dal bilancio dell’UE e i contributi al bilancio dell’Unione costituiscono un obbligo giuridico incondizionato per tutti gli Stati membri a norma dei trattati della stessa Ue.

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