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Allarme batterio mangiancarne: in tre mesi in Giappone già la metà dei casi registrati in tutto il 2023

Un misterioso batterio mangiacarne sta allarmando il Giappone, dove si registra un aumento di casi di sindrome da shock tossico streptococcico (Stss): si tratta di un’infezione batterica (in questo caso provocata dallo streptococco A) che può causare necrosi dei tessuti e, per questo, viene anche definita ‘malattia carnivora’ o del batterio mangiacarne.

“Ci sono due tipi di batteri mangiacarne, che provocano queste sindromi da shock tossico – ha spiegato a Fortune il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano – lo Streptococco A e lo Staphylococcus aureus di gruppo fagico 1. Parliamo di due microrganismi che, tra l’altro, sono noti perchè possono sviluppare resistenze agli antibiotici. In Giappone hanno avuto quasi mille casi di sindrome da shock tossico lo scorso anno e quasi 400 nei primi due mesi del 2024″. Rispetto alla sindrome da shock tossico stafilococcica, quella streptococcica ha maggiori probabilità di determinare insufficienza respiratoria acuta (55% dei pazienti) e minori probabilità di causare reazioni cutanee, ma la mortalità è più elevata (dal 20% al 60%). Lo streptococco di gruppo A si trasmette attraverso le goccioline respiratorie e il contatto diretto. Ma anche attraverso ferite alle mani o ai piedi e per questo le autorità sanitarie consigliano fortemente il lavaggio regolare delle mani e un’adeguata cura delle ferite.

Tokyo, riporta il Japan Times, ha segnalato che i casi di infezione batterica a oggi hanno superato più della metà del conteggio dello scorso anno – 88 solo nella capitale al 17 marzo, contro i 141 casi (e 42 morti) dell’intero 2023 – insieme a 517 infezioni a livello nazionale. Le preoccupazioni per la diffusione della sindrome da shock tossico streptococcico (STSS) sono considerate anche il motivo per cui a la Corea del Nord ha cancellato una partita di calcio col Giappone in programma a Pyongyang. I giapponesi sono stati invitti a rivolgersi immediatamente al medico in caso di sintomi come dolore e gonfiore agli arti o febbre, indicativi di questo tipo di infezione.

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