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Asse Roma-Berlino-Parigi per l’intelligenza artificiale

Mentre il mondo si affretta a regolamentare l’intelligenza artificiale e si levano voci per u nuovo ente internazionale che la regoli, Francia, Germania e Italia stanno cercando di posizionarsi in prima fila nella governance dell’Ia all’interno dell’Unione Europea

In una riunione a Roma lo scorso autunno, ministri delle 2 nazioni hanno sottolineato l’importanza strategica dell’Ia nella politica industriale dell’Ue e l’impatto dell’Ia su forza industriale, produttività e competitività. I tre Paesi hanno concordato che per sfruttare l’intelligenza artificiale sia opportuno ridurre le tasse e semplificare le procedure così da favorire le imprese che ricorrono ad essa nonché favorire un ecosistema dinamico per le startup e le piccole e medie imprese. Hanno anche convenuto sull’utilità di collegare i centri di eccellenza nazionali attraverso un consorzio europeo dedicato all’Ia e fornire un contesto normativo che non crei ostacoli.

A livello europeo, peraltro le sfide poste dall’intelligenza artificiale sempre lo scorso autunno sono state discusse a Londra, pervenendo a una generica dichiarazione di buoni intenti, senza valore vincolante, che prendendo spunto da Bletchey, il luogo dove Alan Turing sviluppò il primo calcolatore elettronico e dove si è svolto il summit, ha preso il nome di Dichiarazione di Bletechey. Ulteriori riflessioni sul tema a livello europeo saranno svolte in un ulteriore vertice quest’anno, a Parigi.

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