Gli investimenti scansano l’Italia
L’Italia è una meta sempre meno attraente agli occhi degli investitori esteri, come emerge dal Global Opportunity Index (GOI) redatta dal Milken Institute. Lo stivale è slittato nella classifica mondiale dei mercati in cui investire dal 32esimo posto, occupato nel 2023, al 36esimo.
Se l’Italia perde posizioni, cinque destinazioni tra le preferite a livello mondiale dagli investitori si trovano in Europa. La Danimarca, in particolare, sale al primo posto della classifica di quest’anno, grazie al miglioramento dei punteggi che riguardano la percezione delle imprese, facilità di fare affari in un Paese e altri parametri normativi. Seguono a ruota Svezia (ex numero uno nel 2023), Finlandia, Stati Uniti (che guadagna una posizione rispetto allo scorso anno) e Regno Unito.
Nel complesso, le regioni E&D (Emerging & Developing Economy) “offrono opportunità interessanti agli investitori interessati ai mercati con un potenziale di crescita,” si legge nel rapporto. Anche se le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina hanno colpito gli afflussi verso le economie asiatiche E&D, con un calo del 75,4% nel 2022 – ha spiegato il rapporto – tra le regioni emergenti, l’Asia è quella che ha ottenuto i migliori risultati, attirando più della metà (53,2%) dei fondi confluiti nei Paesi E&D tra il 2018 e il 2022.
“Mentre le economie avanzate offrono stabilità, gli investitori alla ricerca di rendimenti in forte crescita continuano a mostrare interesse per le economie emergenti e in via di sviluppo”, ha dichiarato in un comunicato Maggie Switek, direttore senior del dipartimento di ricerca del Milken Institute.
Tra le economie asiatiche emergenti, la Malesia è emersa come la preferita dagli investitori, posizionandosi al 27esimo posto a livello globale. Il Paese presenta le “migliori condizioni di investimento” tra tutte le economie E&D e si piazza bene per quanto riguarda il quadro istituzionale, in parte grazie al fatto che il Paese presenta “diritti degli investitori molto forti”, ha affermato Switek. A questo proposito, vale la pena ricordare che, secondo il New York Times, la Malesia è anche il sesto esportatore di chip al mondo e produce il 23% di tutti i chip statunitensi.