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In Italia 30mila piccole aziende a rischio usura

In Italia 30mila piccole aziende del commercio e dei pubblici esercizi sono oggi a elevato rischio usura e altri eventi criminali. Il dato emerge da un’analisi di Confcommercio presentata nel corso della nona edizione della giornata nazionale “Legalità, ci piace!”. Lo studio ha calcolato il “costo” dell’illegalità per le imprese italiane del commercio nel 2021: quasi 31 miliardi di euro, che comprendono le perdite dirette di fatturato dovute a eventi come abusivismo commerciale e nella ristorazione, contraffazione o taccheggio patite dal settore regolare, le spese difensive, gli oneri in eccesso rispetto a una situazione di assenza di criminalità e i costi del cybercrime. La perdita complessiva annua del fatturato dei settori colpiti è del 6,3% del valore aggiunto, 4,7 miliardi in meno, e mette a rischio quasi 200mila posti di lavoro regolari.

Le aziende si sentono meno sicure, specialmente nelle grandi città e nel Mezzogiorno. A preoccupare principalmente gli imprenditori è l’usura, fenomeno percepito in maggior aumento (27%), seguito da abusivismo (22%), racket (21%) e furti (21%). L’11% dei titolari delle aziende ha avuto notizia diretta di episodi di usura nella zona dove svolge l’attività, mentre il 17,7% è molto preoccupato per il rischio di esposizione a questi reati. Ancora una volta, i timori maggiori nelle città con il maggior numero di abitanti (22%) e al Sud (19%).

Quella dell’usura, sottolineano da Confcommercio, è una questione che contribuisce a comprimere la crescita di lungo termine dell’economia. Ed è un fenomeno ancora caratterizzato da “numeri oscuri”: le denunce, 156 nel 2021, non rappresentano le reali dimensioni del problema. “Nonostante l’usura sia il reato maggiormente diffuso tra le imprese del commercio, della ristorazione e della ricettività, e nonostante quasi il 60% degli imprenditori ritenga la denuncia il primo indispensabile passo di fronte all’usura, questo è uno dei reati che emergono con maggiore difficoltà”, afferma il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. “Le vittime – aggiunge – hanno bisogno della vicinanza delle istituzioni, del presidio del territorio delle forze dell’ordine. Ma hanno anche bisogno del nostro sostegno, della nostra prossimità operosa, tanto più in questo momento drammatico di crisi su crisi”. Anche perché sono proprio le crisi, secondo Sangalli, a costituire linfa vitale “dei fenomeni criminali, e in particolare dell’usura”.

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