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L’ortofrutta traina il Made in Italy, export da record

Vola l’export di frutta e verdura tricolore che con i quasi 5,6 miliardi di euro archiviati nel 2021 – un numero che vale un +8% sull’anno precedente – fa segnare il suo record storico e trascina verso nuove vette il comparto agroalimentare, fiore all’occhiello di un ‘Made in Italy’, atteso – dopo i fasti degli ultimi mesi – a mantenere una velocità di crociera spedita nonostante le difficoltà imposte dall’aumento dei prezzi per energia e  materie prime e dal protrarsi del conflitto in Ucraina. A celebrare l’exploit dell’ortofrutta italiano e a guardare con “ottimismo” al futuro prossimo è Macfrut, salone internazionale del settore in cartellone alla Fiera di Rimini, fino a venerdì.

“Penso che siano giorni importanti per la filiera agroalimentare, per il settore primario, per l’ortofrutta, per il settore avicolo – ha scandito all’inaugurazione della kermesse romagnola il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli – riapre una fiera importante per il nostro Paese e per il Sistema Paese, nuovamente in presenza, nuovamente con tante persone: è un bel segnale di ripresa”. Comunque da confermare.

Adesso, ha argomentato infatti Patuanelli, “la sfida è quella di produrre cibo di qualità in quantità sempre superiori e sempre in aumento perché siamo sempre di più su questo pianeta. L’innovazione – ha sottolineato – è l’unico strumento che abbiamo per arrivarci. La capacità di trasferimento tecnologico, il dotare di strumenti per l’agricoltura di precisione tutte le aziende del Paese è l’obiettivo: solo in questo modo – ha chiosato – riusciremo a consumare meno input ambientali e a livello globale produrre più cibo”.

Un traguardo da raggiungere partendo da una fiera, ha puntualizzato il presidente di Macfrut, Renzo Piraccini, che “si apre nel segno dell’ottimismo nonostante il clima di grande incertezza e le tensioni internazionali conseguenti alla guerra in Ucraina che speriamo possano rapidamente rientrare”. Ottimismo, evidenzia, dato dai numeri della rassegna con 830 espositori di cui il 28% esteri, dal 2021 chiuso “con la cifra record di 5,6 miliardi di esportazioni” e da una “campagna commerciale che si apre finalmente sotto i migliori auspici”.

Al centro della fiera romagnola, giunta alla sua 39esima edizione, diverse novità a partire dall’International ‘Cherry Symposium’, in omaggio alla ciliegia, frutto simbolo di quest’anno; il primo salone europeo dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali ed aromatiche, lo ‘Spice & Herbs Global Expo’, che fa il suo esordio con oltre 50 espositori in rappresentanza dell’intera filiera mentre è l’avocado il frutto esotico al centro della terza edizione del ‘Tropical Fruit Congress’.

In scena nel quartiere fieristico di Rimini, ancora, ‘Biosolutions International Event’, salone internazionale  dedicato ai prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante e tanto spazio alla ‘Smart Agriculture’ con le ultime novità in fatto di droni, robot e sensoristica a tutela dell’agricoltura e della sua sostenibilità.  Particolare attenzione, poi, anche al continente africano con gli ‘Africa Days’ e la presenza, all’inaugurazione del salone di Alitwala Kadaga, ministra per le politiche comunitarie dell’Uganda e Gourouza Magagi Salmou, ministra dell’Industria e imprenditoria del Niger. In contemporanea a Macfrut, infine, si è aperto il ‘Poultry Forum’, evento internazionale dedicato al settore avicolo.

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