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Nel 2022 rincari medi di 3.000 euro per ogni famiglia

Il 2022 è stato senza dubbio l’anno nero dei rincari, con la guerra in Ucraina e la crisi energetica che hanno spinto al rialzo i prezzi di beni e servizi portando ad incrementi dei listini che hanno investito tutti i settori, dagli alimentari ai trasporti, dal turismo alla ristorazione. Così una famiglia media di 4 persone si è trovata costretta a subire una stangata di oltre 3.000 euro di maggiori spese.

Il dato emerge dai calcoli del Codacons sulla base dei numeri definitivi sull’inflazione media del 2022 diffusi dall’Istat. E, analizzando voce per voce l’aumento medio di prezzi e tariffe registrato lo scorso anno, il podio spetta chiaramente alle bollette per l’energia elettrica, aumentate del 110,4% rispetto al 2021. A seguire c’è il prezzo dei biglietti aerei (internazionali ed europei), cresciuti dell’85,9% anno su anno, e la bolletta del gas (+73,7%). I rincari ‘monster’ non risparmiano alcun aspetto della spesa quotidiana. Così, ad esempio, l’olio di semi è rincarato in media lo scorso anno del 51,5%, il gasolio per riscaldamento del 38,4%, mentre la voce “altri carburanti” (Gpl, metano) è salita del 33,3%.

Aumenti quelli del 2022 che si sono dunque tradotti in un pesante aggravio per gli italiani. Considerata infatti la spesa per consumi di una famiglia con due figli, il tasso di inflazione medio dell’8,1%, a parità di consumi, si è tradotto in una stangata da 3.018 euro. Di questi 698 euro di maggior esborso solo per la spesa alimentare: per la voce “pane e cereali” una famiglia di quattro persone ha speso circa 144 euro in più rispetto al 2021 (+10,9%), 122,7 euro in più per la carne (+7,2%), 117,3 euro in più per la verdura (+11,8%). La spesa per latte, formaggi e uova è salita in media di 94 euro a nucleo (+9,5%) e di 43,6 euro per la frutta.

Passando alla nota dolente dell’energia, un aumento del 110,4% per la luce equivale, in base ai dati Istat, ad un aggravio medio pari a +862 euro in bolletta nel 2022, +533,6 euro per il gas, per un totale di +1.395 euro a nucleo. Per i carburanti una famiglia italiana ha invece speso lo scorso anno 335 euro in più, con il gasolio salito in media del 22,1% e la benzina dell’11,8%. Sensibili incrementi dei listini anche per bar, ristoranti e hotel, cresciuti del 6,3%. Dall’ondata di rincari, infine, non si salvano nemmeno i mobili e i servizi per la casa (+83,1 euro a nucleo), i prodotti per animali domestici (+14,5 euro) e la spesa per fiori e piante (+9,5 euro).

“La guerra in Ucraina e il caro-energia hanno determinato rincari a cascata a danno degli italiani, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e modificando profondamente le abitudini dei cittadini – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Un allarme che, purtroppo, non è cessato, e sembra destinato a perdurare anche nel 2023: già nelle prossime settimane potremmo assistere ad una nuova fiammata dei listini al dettaglio».

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