FlashIn Evidenza

Proteste per il ritorno della corrida a Città del Messico

“La tortura non è arte, non è cultura”. E’ il grido lanciato dagli animalisti, riunitisi vicino all’arena di Plaza de México, per protestare contro il ritorno della corrida a Città del Messico.

La pratica, di cui un giudice aveva decretato la sospensione a tempo indeterminato nel 2022 d’accordo con gli animalisti che avevano intentato una causa, è ritornata a Città del Messico dopo quasi due anni.

La Corte Suprema ha però revocato la decisione il mese scorso e così gli attivisti si sono dati appuntamento davanti all’arena per corrida più grande del mondo. E’ probabile che questo sia l’inizio di una battaglia legale tra sostenitori e oppositori.

Secondo i media locali i giudici si sono pronunciati solo sugli aspetti tecnici e devono ancora decidere nel merito del caso.

Malgrado le protese all’esterno, dove alcuni sventolavano striscioni con lo slogan “Niente più morti di innocenti” ed altri indossavano maschere da toro e si dipingevano di rosso, all’interno migliaia di persone hanno celebrato il ritorno della corrida con canti inneggianti “Lunga vita alla libertà”.

Il presidente Andrés Manuel López Obrador ha proposto intanto un referendum sul futuro della corrida a Città del Messico.

Secondo la Humane Society International, ogni anno nel mondo vengono uccisi circa 250.000 tori nelle corride.

La corrida è ancora legale in molte zone del Messico, che è uno dei pochi paesi che ne consente ancora la pratica risalente al XVI secolo.

Mostra altro

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio