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Una famiglia su tre insoddisfatta del quadro economico

Il quadro economico delle famiglie è peggiorato nel 2022: lo scatto in negativo è stato colto dall’Istat con il report ‘La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita’, che ha esaminato l’ultimo anno segnato dall’emergenza Covid. I risultati dello studio fanno emergere, di controcanto, una soddisfazione diffusa da parte dei giovani nella fascia d’età 14-19 anni, contenti di aver ritrovato tempo libero e relazioni amicali dopo i lunghi mesi della pandemia.

Nel 2022, dunque, il 35,1% dei nuclei familiari ha vissuto un aggravamento delle condizioni economiche, andamento che è stato peggiore nelle regioni del Nord, dove il giudizio negativo si è attestato al 35,8% rispetto al 29,4 dell’anno precedente. La situazione non migliora se valutata nel complesso: nel 2022 il grado di soddisfazione per lo stato di salute del proprio portafogli ha segnato una flessione rispetto al 2021, attestandosi al 57% (contro il 58,3% precedente). Calo evidente anche tra le persone in là con gli anni: il 58,8% di chi aveva 75 anni e più ha dichiarato di essere molto o abbastanza soddisfatto (era il 64,5% nel 2021). Al contrario nell’ambito professionale si è registrato un incremento della soddisfazione tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (dal 64,1% al 69,2%), e in maniera più marcata tra le donne (dal 61,9% al 70,3%). In ascesa anche la soddisfazione tra i lavoratori in proprio (dal 46,3% al 51,2%) e tra chi era in cerca di nuova occupazione (dal 27 al 32%).

Il confronto a livello nazionale sulle capacità economiche conferma purtroppo le distanze tra il nord e il sud, con il primo che si dichiara molto o abbastanza soddisfatto (il 61,5% dei cittadini) e il secondo che evidenzia una flessione, attestandosi al 50,9%. E rispetto al 2021 si è rilevata una flessione maggiore nel Centro, che dal 58,7% è passato al 56,7%.

Come accennato è andata diversamente per i più giovani, che nel 2022 hanno salutato con favore la ripresa delle attività sociali, un gradimento che è stato espresso dal 58,2% degli interpellati tra i 14 e i 19 anni, con un balzo positivo di 5,9 punti rispetto al 2021. Ad aver goduto della ritrovata libertà anche le persone più mature, almeno se è vero che i 65enni hanno espresso giudizi favorevoli nell’88,6% dei casi, in crescita rispetto all’85,6% di un anno prima. La nota dolente arriva quando viene esaminato lo stato di salute, ambito che comprensibilmente sconta un giudizio più severo tra le persone anziane: per quelle con 75 anni e più i giudizi favorevoli sono passati dal 59,1% del 2021 al 55,3 del 2022.

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