Una marcia per gli Uiguri in occasione delle celebrazioni per il 70° anniversario della nascita della Repubblica Popolare Cinese
Il primo ottobre, il World Uyghur Congress con l’Organizzazione delle Nazioni e dei Popoli non rappresentati (UNPO), la Compagnia Internazionale per il Tibet (TIC), l’Associazione uigura belga e la Comunità tibetana in Belgio ha organizzato una marcia e una manifestazione congiunte a Bruxelles per chiedere la fine delle violazioni dei diritti umani in Cina. La comunità uigura e le comunità tibetane e di Hong Kong si sono unite per solidarizzare e condannare il regime autoritario che vige nella Repubblica Popolare. Alla marcia hanno partecipato oltre 700 persone, tra cui molti membri del Parlamento europeo e alcuni studiosi che hanno tenuto vari discorsi per sollecitare la comunità internazionale, ed in particolare il Parlamento europeo, a denunciare in modo più veemente l’abuso dei diritti umani da parte della Cina e sostenere con più vigore la causa uigura.
Il presidente del WUC, Dolkun Isa, in vista della marcia, celebrata proprio a ridosso del 70° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, in un editoriale aveva denunciato la forte violazione dei diritti umani nel Turkistan orientale da parte di Pechino, dove 1-3 milioni di uiguri sono detenuti nei campi di internamento. Durante la manifestazione di Bruxelles il presidente ha invitato la comunità internazionale a continuare ad esercitare pressioni sulla Cina, esprimendo anche la sua profonda delusione per la scarsa presa di posizione del mondo musulmano, nonostante la Cina abbia definito l’Islam una malattia ideologica che deve essere sradicata. La manifestazione, seguita da molti media, si è conclusa davanti alla Commissione europea.