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Governare non significa improvvisare

Se chi governa in Italia è tanto confuso da continuare a fare annunci smentiti dai fatti, e dal suo stesso cambio di opinione, il giorno dopo, come devono sentirsi i cittadini: confusi, inquieti, depressi? Se chi governa l’Unione europea non è ancora in grado di presentare un progetto concreto per il futuro politico ed economico dell’Unione, e si vota tra poche settimane, come devono sentirsi gli elettori consapevoli, nella maggior parte, che una volta di più non voteranno per un progetto concreto ed utile ma per arginare alternative pericolose per l’assetto non di un solo paese ma di un intero continente?

Tutto è solo propaganda utile a singole “personalità” politiche o a singoli partiti. Nella quotidianità la verità può essere anche soggettiva la realtà no, e la realtà è che in Italia lo sblocco dei cantieri necessari non si è ancora realizzato e che nulla è stato fatto per snellire la burocrazia e contestualmente impedire i sub, sub appalti e le gare al ribasso, che tanto hanno favorito gli illeciti e la criminalità. E questo è un fatto. E’ un fatto che le scuole siano a continuo rischio crolli e che gli acquedotti continuano a perdere più  del 30% di acqua, bene prezioso non rinnovabile, e che diventa ancor più prezioso per l’emergenza siccità che si ripropone anche quest’anno ed è una realtà  che al governo mancano le volontà politiche necessarie ad affrontare questi temi. Dedichiamo più tempo, politici e mezzi d’informazione, a disquisizioni sulle inclinazioni sessuali che a ragionare e decidere sui diritti civili individuali e sulla necessità di individuare per tutti  quei doveri che, insieme ai diritti, garantiscono la civile convivenza.

Mentre negli Stati Uniti si paventa una nuova crisi come quella del 2008, con le conseguenze che è facile immaginare, né in sede nazionale né europea si dice più una parola sui derivati e sul massacro delle banche popolari sane che hanno dovuto accettare di divenire, in gran parte, piccoli insignificanti ingranaggi di sistemi bancari internazionali pilotati da interessi diversi da quelli dei risparmiatori o delle PMI. La povertà aumenta ogni giorno, la borghesia è praticamente sparita, 200/300 persone a livello mondiale decidono per la vita di tutti e mentre a ciascuno, come privato, è chiesto un sacrificio per rimediare un po’ al grave problema inquinamento, il pubblico continua ad inquinare sia con i sistemi obsoleti di trasporto  o di riscaldamento che con gli esperimenti nello spazio per i quali sarebbe necessaria almeno una sospensione di 10 anni nella speranza che il buco dell’ozono non continui ad espandersi.

Potremmo continuare con pagine e pagine, reiterando non tanto le critiche quanto le proposte che da anni abbiamo fatto nel silenzio inconcludente di chi crede che per governare basti improvvisare

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