Buongiorno a tutti i lettori, già mi conoscete: sono Saverio La Grua “Il Senatore”. Qualche settimana addietro ha avuto un certo successo tra gli amici del Gruppo Toghe & Teglie questa mia preparazione che può svolgere la funzione di piatto unico in quanto ricca e completa e che condivido volentieri sulle colonne de Il Patto Sociale.
Preparate uno spezzatino di carciofi (usando preferibilmente le parti più morbide) portandolo a cottura in padella con olio evo, cipolla, aglio e prezzemolo; quindi, mettete in un altro tegame della cipolla finemente tritata e fatela soffriggere con olio e burro.
Quindi versate nel tegame il riso (carnaroli, 70/80 grammi a persona ) e fatelo tostare, sfumando con del vino bianco secco: dopodichè, a fuoco moderato, cominciare ad aggiungere brodo di verdura.
Quando il riso è quasi cotto – fare attenzione che resti piuttosto “al dente” aggiungere parte dei carciofi che nel frattempo avrete frullato facendone una crema e mantecate con burro e grana. Lasciate riposare ed allorché il risotto si sarà un po’ raffreddato ponetene la metà in una teglia rotonda apribile, che va imburrata e cosparsa di pangrattato, e realizzate uno strato di carciofi e speck sminuzzato che ricoprite con il restante risotto, pressando bene il composto e cospargendo con grana grattugiato. Mettete in forno, precedentemente riscaldato, e fate cuocere a 180 gradi fino a quando la parte superiore del timballo non si sarà colorata.
Tolta la teglia dal fogno, attendete che si raffreddi leggermente e quindi apritela con cura.
Per la fonduta, tagliate a cubetti piccoli 300 grammi di Emmentaler, mettetelo in un tegame assieme a mezzo bicchiere di vino bianco secco, un cucchiaino di amido, un cucchiaino di limone, della noce moscata, del pepe e, a fuoco basso e mescolando con un cucchiaio di legno per circa dieci minuti, otterrete un composto morbido che verserete sul timballo al momento del servizio.
Questa è una ricetta che richiede un po’ di pazienza, ingredienti di prima qualità e attenzione nell’impiattamento: la soddisfazione per il palato – però – è garantita. Parola del “Senatore”.
A presto e…buon appetito!