
Bentrovati, lettori de Il Patto Sociale: sono Marco Siragusa, avvocato trapanese del Gruppo Toghe & Teglie: questa settimana cercherò di ingolosirvi con un condimento molto versatile tipico della mia terra. E che si sappia! In Sicilia non ci sono solo Rossella Perricone e Saverio La Grua a farla da padroni per questa rubrica ed il ragù non è patrimonio esclusivo di bolognesi e napoletani: anche noi lo facciamo, alla nostra maniera e con i prodotti della nostra terra, o meglio, del nostro mare.
Il tonno è un ingrediente principe di molte preparazioni isolane (la mia, poi, è una zona ricca di tonnare) e quindi non deve stupire che proponga una ricetta che lo ha come base: procuratevi, dunque ed innanzitutto, il tonno (parte del cozzo intera ma potete usare anche dei ritagli).
Ora munitevi di una padella, aggiungete un buon filo d’olio extravergine di oliva e dell’aglio con la sua camicia.
Fate riscaldare l’olio a fuoco moderato e quando, dopo un paio di minuti, l’aglio comincerà a soffriggere aggiungete il tonno. Fatelo rosolare per bene, poi sfumate il tutto con mezzo bicchiere di vino bianco, che sia siciliano, mi raccomando: un Grillo, un Etna, un Inzolia…vedete voi.
A questo punto regolate di sale e continuate la cottura a fuoco alto lasciando asciugare tutto il vino. Una volta che il vino si sarà asciugato, aggiungete della polpa di pomodoro e un po’ di foglie di menta fresca. Abbassate la fiamma e proseguite la cottura del ragù a fuoco lento per circa un’ora.
E adesso che ce ne facciamo? direte voi…la scelta è varia: potrete usarlo come condimento per il cous cous arricchendolo con delle verdure fresche tipo patate o zucchine; ovviamente è perfetto per abbinarlo a della pasta grossa, penne o maccheroncini, busiate trapanesi la cui cottura, opportunamente, verrà ultimata nel ragù; siete al nord e non volete rinunciare alla polenta? Va benissimo anche con quella, così come “nature” accompagnato da crostoni di pane di grano duro abbrustoliti.
Insomma, andate e cucinatelo, poi sbizzarritevi.
A presto.