carta di credito

  • Oltre 2,8 milioni di italiani frodati con le carte elettroniche

    Una ricerca commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat censisce in oltre 2,8 milioni gli italiani che, in un anno, hanno subito una truffa nell’ambito delle carte elettroniche. Un pericolo che diventa più reale con l’aumento dello shopping natalizio. Il danno economico medio viene calcolato essere pari a 196 euro. Più di una frode su 3 (37,7%), nel caso delle carte, è passata tramite un’email, mentre il 28,8% attraverso un falso sito web. Il 26,7%, invece, è stata portata a termine con un sms.

    Come si comportano i truffati dopo aver subito una frode legata ad una carta di debito, credito o prepagata? Il 30,8% di chi è caduto in trappola ha deciso di non denunciare; molti (più di 2 su tre) lo hanno fatto per ragioni economiche (il danno era basso o erano sicuri di non recuperare quanto perso), mentre l’11% per motivi di natura psicologica: “si sentivano ingenui per esserci cascati” o “avevano paura di essere scoperti dai familiari”.

    Le vittime predilette dei truffatori nell’ambito delle carte elettroniche sono soprattutto gli uomini (7,2% rispetto al 5,9% del campione femminile), gli appartenenti alla fascia anagrafica 18-24 anni (13,3%) e, a dispetto di quanto si possa pensare, i rispondenti con un titolo di studio universitario (7,1% rispetto al 6,2% rilevato tra i non laureati).

    Per aiutare i consumatori a riconoscere i rischi quando si utilizzano carte elettroniche, Facile.it ha messo nero su bianco 4 regole da seguire per mettersi al riparo dai malintenzionati

    La tecnologia può venire in nostro soccorso. Per tenere sempre sotto controllo i movimenti della carta è possibile attivare le notifiche sms o quelle dell’app della banca così da ricevere un messaggio sul proprio smartphone nel momento in cui viene utilizzata una delle carte collegate al conto. Questo consente, in caso di furto, di intervenire immediatamente.

    L’estratto conto non è da sottovalutare. Il riepilogo delle spese, il cosiddetto estratto conto, è uno strumento molto importante, non solo per monitorare le uscite, ma anche per rilevare eventuali anomalie ed errori di pagamento come ad esempio un doppio addebito. In casi come questo, è bene sapere che normalmente si hanno a disposizione 60 giorni di tempo per disconoscere il pagamento.

    Attenzione ai pagamenti non tracciati. Quando fate acquisti online diffidate da richieste di pagamenti non tracciati come ad esempio la ricarica di una carta prepagata; è proprio questa la modalità preferita dai malfattori. Allo stesso modo, però, è bene fare attenzione anche a quei siti che non permettono metodi di pagamento alternativi alla carta di credito; la verità sta sempre nel mezzo.

    L’antivirus può fare la differenza. Che sia tramite smartphone o computer, quando si opera online è importante dotare il dispositivo di un antivirus così da proteggerlo da eventuali intrusioni. Bisogna evitare, inoltre, di scaricare programmi craccati o illegali perché possono rappresentare un pericolo per la sicurezza del device e per il nostro conto.
    Pin e carte non vanno mai insieme. Per evitare che, una volta sottratta, la carta venga usata liberamente, il consiglio è di non tenere mai il codice di sicurezza nel portafogli insieme alla carta e, in ogni caso, di camuffarlo così da non renderlo riconoscibile.

  • Per le banche europee 80 miliardi dalle commissioni sul digitale

    Un mercato ancora piccolo rispetto all’Europa e al peso dell’economia italiana ma in decisa crescita e con iniziative delle singole banche o circuiti per abbattere le commissioni e i costi dei micropagamenti sotto i 5 e i 10 euro. Il panorama dei pagamenti digitali in Italia, al centro delle polemiche politiche di questi giorni, è in forte evoluzione con una spinta avvenuta durante la pandemia Covid e che proseguirà ancora.

    Il giro d’affari delle commissioni delle banche e delle società finanziarie e tecnologiche sui pagamenti digitali in Europa, secondo un recente studio della Banca centrale austriaca, è di circa 80 miliardi che dovrebbe salire entro il 2030 a 140 miliardi. La stima vede il nostro paese ancora indietro con soli 9,5 miliardi visto l’alto uso del contante. La parte del leone è della Francia con 21,1 miliardi seguita dalla Germania che nonostante il pil (anche qui per l’alto utilizzo di banconote e monete) è ferma a 20,1). Significativo il caso dell’Olanda a 5,2 miliardi. Lo studio ricorda peraltro come questi ammontari vadano sia alla banca beneficiaria che a quella pagatrice oltre ai circuiti (internazionali e non) di carte di credito e di debito sotto forma di commissioni e affitto Pos.

    L’aumento delle transazioni digitali con carta sta facendo scalare alcune posizioni al nostro paese che resta però pur sempre 24esimo con 114 transazioni rispetto alla media Ue di 172. Le commissioni medie, come rilevano i dati dell’Oss Innovative Payments del Politecnico di Milano, nel nostro paese sono in media dell’1,5% e sono variabili, non fisse, ma sono da registrarsi diverse iniziative private delle grandi banche (Unicredit, Intesa), di Nexi e Pagobancomat per azzerare i micropagamenti fino a 5 e 10 euro e ridurre o eliminare i costi di attivazione del Pos.

    Come ha sottolineato in un intervento su Il Sole24 ore nei giorni scorsi il presidente dell’Abi Antonio Patuelli “è molto cresciuto l’uso dei pagamenti elettronici, sospinto anche da una fortissima concorrenza, con continue evoluzioni tecnologiche che concorrono a ridurre i costi complessivi dei pagamenti”. “Concorrenza e innovazione hanno ridotto e ridurranno ulteriormente i costi delle transazioni” ha sottolineato invitando gli esercenti a una “crescente consapevolezza e diligenza” in modo da “scegliere le più idonee forme di pagamento elettronico per le attività di ciascuno”.

    Ma non ci sono solo i pagamenti con carte o bancomat. Il minor uso del contante passa anche per i bonifici e gli addebiti diretti, comprendendo i quali, le transazioni digitali totali salgono a 320 in media in Europa.

    E poi ci sono i nuovi strumenti come le app, i sistemi di trasferimento diretto da conto a conto o bracciali. I dati di una ricerca Mastercard evidenziano come il 74% degli intervistati ha infatti fatto uso di almeno un metodo di pagamento emergente, mostrando una particolare preferenza per i pagamenti Account to Account (35%) e le app di money transfer (25%).

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