droghe

  • La Germania apre le porte dell’Europa alla cannabis

    Non è un pesce d’aprile: da lunedì 1 aprile in Germania è legale l’uso ricreativo della cannabis e da un lato si paventa che la legalizzazione tedesca possa innescare la concorrenza tra i Paesi europei per attrarre imprese e investimenti legati alla cannabis, dall’altro si spera che possa promuovere la cooperazione tra Paesi per risolvere le questioni transfrontaliere legate al commercio di cannabis, come il contrabbando e le incoerenze normative.

    Francia, Belgio, Spagna e Paesi Bassi stanno tutti affrontando la questione del che fare col consumo di cannabis e anche in Italia, dove il consumo è depenalizzato e l’uso medico è legale, l’esempio tedesco potrebbe dare impulso a chi si batte per allentare ulteriormente i divieti.

    Chi osserva la questione sotto un profilo anzitutto economico, sottolinea che legalizzazione in Germania creerà nuove opportunità economiche legate ai Club. Quanto accade in Usa e Canada, per il coinvolgimento e l’attività dell’industria della cannabis. viene fatto notare, è un punto di riferimento da non sottovalutare: creazione di posti di lavoro e di entrate fiscali, che potrebbe spingere altri Paesi europei a prendere in considerazione politiche simili per trarre vantaggio da un mercato della cannabis in forte espansione.

  • Capitalismo vs capitalismo: lo stile di vita di Musk e le contestazioni della bibbia di Wall Street

    Work hard, play harder recita un motto americano, che in italiano potremmo rendere, in forma un po’ più smorta, con le parole di Adriano Celentano (a suo tempo fonte di polemiche): chi non lavora non fa l’amore. Eppure proprio negli States non accennano a smorzarsi le critiche su Elon Musk. Che abbia creato valore, cioè svolto quella che è la funzione propria dell’imprenditore in un’economia di mercato (secondo la lezione di Milton Friedman) è fuori di dubbio. Ma il work che Musk ha svolto non lo mette al riparo da contestazioni sul suo lifestyle da parte soprattutto del Wall Street Journal.

    Ripreso in Italia da La Stampa, il quotidiano newyorchese riferisce un caso del 2017 che ha visto coinvolto uno dei più importanti manager di Tesla, il venture capitalist Steve Jurvetson, dimessosi dopo uno scandalo di sesso e droga, tentazioni a cui sarebbe stato introdotto a Musk. Lo stesso Musk ha poi piazzato il compagno di svaghi alla direzione di SpaceX. Secondo le fonti del Wsj – riporta ancora la testata torinese – molti attuali ed ex direttori di Tesla e SpaceX sono a conoscenza dell’uso di droghe da parte di Musk ma non hanno intrapreso alcuna azione pubblica. E alcuni di loro hanno partecipato ai festini ma per timore di perdere i miliardi di compensi non tradirebbero mai il loro boss. Negli ultimi anni l’imprenditore ha partecipato ad una serie di party con Joe Gebbia, co-fondatore di Airbnb e membro del cda di Tesla, durante i quali ha assunto ketamina attraverso una boccetta di spray nasale. Altri manager hanno preso parte alle feste all’El Ganzo, un boutique hotel a San José del Cabo, in Messico, noto per la sua scena artistica e musicale nonché per eventi a base di droghe. Una commistione di vita privata, trasgressioni e affari che sta diventando fuori controllo e da un punto di vista del mercato è sul filo dell’illegalità.

  • Il Wall Street Journal rimprovera a Musk di fare uso di droghe

    Il Wall Street Journal riconduce a cocaina, ecstasy, funghi allucinogeni e ketamina alcuni comportamenti di Elon Musk. Secondo la testata, tra dirigenti e membri del consiglio di amministrazione delle aziende del tycoon – da Tesla a SpaceX – vi è il timore che l’uso di droghe da parte del tycoon possa avere conseguenze non solo sulla sua salute personale, ma anche sulle sei società e i miliardi di asset che supervisiona: «Musk è parte integrante del valore delle sue aziende e potrebbe influire sulla fiducia degli investitori, mettendo a rischio decine di migliaia di posti di lavoro».

    Il quotidiano riferisce di testimonianze dirette di persone che affermano di aver visto Musk consumare droghe come LSD, cocaina, ecstasy e funghi psichedelici durante feste private. I partecipanti sarebbero tenuti a sottoscrivere accordi di riservatezza e a spegnere i loro telefoni cellulari all’ingresso, al fine di evitare la registrazione di video o la cattura di foto compromettenti. Nel mirino, in particolare, un evento a Los Angeles, nel 2018, in cui Musk avrebbe assunto «diverse compresse», e uno nel 2019, in Messico, durante il quale avrebbe «festeggiato» con funghetti. “Musk è noto per partecipare a feste ed eventi al Burning Man, il festival artistico e musicale del Nevada dove si fa largo uso di droghe, per sfogarsi, secondo quanto riferito da persone a lui vicine”, dichiara il WSJ.

    Uno degli aspetti più controversi è l’uso di ketamina, una sostanza nota per i suoi effetti psichedelici. Musk dichiara di avere una prescrizione medica e di utilizzarla per combattere la depressione, ma il suo consumo potrebbe costituire una violazione delle politiche federali, mettendo a repentaglio i miliardi di dollari di SpaceX in contratti governativi: i contratti federali, infatti, obbligano le imprese a rispettare il Drug-Free Workplace Act, una normativa del 1988 secondo cui chi si aggiudica un appalto dal governo federale od ottiene sovvenzioni federali deve assicurare ambienti di lavoro privi di droghe come condizione preliminare. L’eventuale violazione della legge, si legge sul Wall Street Journal, potrebbe far saltare i contratti di SpaceX.

    Il WSJ rivela ancora che anche Steve Jurvetson, attuale membro del consiglio di amministrazione di SpaceX, avrebbe condiviso il consumo di droghe illegali con il tycoon. Elemento, questo, che solleva ulteriori preoccupazioni tra i dirigenti delle società dell’imprenditore sudafricano.

  • E’ allarme Fentanyl

    Dopo la diffusione che ha avuto negli  Stati Uniti una nuova, pericolosissima, droga sintetica si sta diffondendo in Europa.

    Il Fentanyl è un oppioide sintetico, ancora più potente dell’eroina, negli Stati Uniti ha portato alla morte molti di coloro che l’hanno usato.

    Mentre nel continente europeo aumenta anche  l’uso della cocaina sta sempre più prendendo piede in Fentanyl che ormai è fabbricato anche nei paesi europei, nella sola Lettonia ne è stata sequestrata, l’anno scorso, una quantità sufficiente ad uccidere centinaia di migliaia di persone.

    Il Fentanyl è una droga della quale basta una minima quantità per creare innumerevoli dosi perciò è facilmente occultabile e trasportabile e di conseguenza ha subito trovato l’interesse delle associazioni criminali come dei piccoli spacciatori reclutati per il lavoro sporco.

    Fabbricarla è abbastanza semplice, basta avere i precursori chimici idonei, precursori dei quali la Cina è il primo produttore al mondo.

    L’allarme è stato lanciato anche dal commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson, non va inoltre dimenticato che i Paesi Bassi ed il Belgio, con i porti di Anversa e Rotterdam, sono diventati paesi nei quali gli spacciatori concentrano i loro traffici di droga, ma anche la Spagna ha i suoi problemi per l’aumento del flusso di eroina.

    La sempre maggiore diffusione di pericolose sostanze stupefacenti, con un traffico in aumento, porta anche a maggiore violenza tra le bande criminali in competizione tra loro e rende troppe persone sempre meno in grado di affrontare in modo consapevole le attività quotidiane ,come si vede anche dall’aumento di violenze e di incidenti stradali.

  • Australia legalises psychedelics for mental health

    Australia has become the first country in the world to legalise the use of psychedelics to treat some mental health conditions.

    Approved psychiatrists can now prescribe MDMA to those suffering post-traumatic stress disorder and magic mushrooms for some types of depression.

    The controversial move has been hailed as a game-changer by many scientists and mental health experts.

    However, others say the move has been too hasty and should not be over-hyped.

    Experts say there is still the risk of a “bad trip”, which is when the user has an unpleasant experience while under the influence of drugs.

    And the therapy comes at a cost, with Australian media reporting one course could cost tens of thousands of dollars.

    MDMA – also known as the party drug ecstasy – is a synthetic drug that acts as a hallucinogen. It increases the user’s energy levels, sensory experiences and distorts their sense of time.

    Magic mushrooms, which grow naturally, also have hallucinogenic effects due to the active compound psilocybin.

    While Australia is the first country in the world to regulate the drugs as medications, clinical trials are also underway in the US, Canada and Israel.

    Under the new regulations which became official in Australia on 1 July, approved psychiatrists can prescribe MDMA for post-traumatic stress disorder (PTSD) and psilocybin for depression that has resisted other treatments.

    Use of the psychedelics would be carefully monitored and not a case of “take a pill and go away”, said Dr Mike Musker, a mental health researcher at the University of South Australia.

    Describing the move as a “game-changer”, he told AFP news agency that, in the case of MDMA for example, the patient would likely have three treatments over five to eight weeks. Each treatment would last about eight hours, with the therapist staying with the patient the whole time.

    Patients should not expect a miracle cure, however.

    “I have read about stories where people have had what you call bad trips, or actually they’ve re-experienced their trauma, and so we’ve got to take great caution,” Dr Musker said.

    Professor Susan Rossell, a cognitive neuropsychologist at Melbourne’s Swinburne University said that while psychedelics certainly had the potential for therapeutic use, the move had come about too quickly.

    “When you look at interventions… for any other kind of disease, whether it’s cardiovascular disease or cancer, you cannot get a drug to market as quickly as this has been done,” she told AFP.

    Prof Rossell, who is leading Australia’s biggest trial on the effects of psilocybin on depression, added that more research was needed to determine the long-term outcomes of the therapy.

    Australia’s Therapeutic Goods Administration (TGA) shocked many in the medical and science world in February when it reclassified MDMA and psilocybin so they could be used for therapeutic purposes.

    It declared the drugs “relatively safe” when used in a “medically-controlled environment” for patients “with serious mental health conditions”. Otherwise, both MDMA and psilocybin are illegal in Australia.

    The TGA acknowledges that there are unknowns and inconclusive evidence, but says “there are promising signs” that controlled therapeutic use of the drugs may improve mental health for some people and that the “benefits for some patients… will outweigh the risks”.

    The regulator says there are currently no approved products that contain MDMA or psilocybin. However the reclassification means psychiatrists will be able to access and legally supply certain medicines that contain them, even if they have not been evaluated for safety or effectiveness.

  • Dati sui consumi di droga

    In Italia, in poco più di sei mesi (dal 27/12/2022 al 03/07/2023), sono stati sequestrati 124.600 kg di droghe leggere, 97.000 kg di droghe pesanti, 64.650 dosi di droghe sintetiche, 54.800 piante di cannabis.
    I morti sono stati 11, gli arresti 783, 2.283 i giorni di reclusione.
    Nella settimana che va dal 27/06/2023 al 03/07/2023 sono stati sequestrati 6.900 kg di droghe leggere, 4.100 kg di droghe pesanti, 2.400 dosi di droghe sintetiche, 1.500 piante di cannabis. Non si segnalano morti, gli arresti sono stati 30.
    Nell’anno passato (dal 29/12/2021 al 26/12/2022) sono stati sequestrati 851.600 kg di droghe leggere, 748.800 kg di droghe pesanti, 466.050 dosi di droghe sintetiche, 657.600 piante di cannabis. I morti sono stati 35, gli arresti 2.359, i giorni di reclusione 3.157.

  • La cocaina dilaga nella Ue e aumentano le nuove sostanze

    Cocaina, cannabis, eroina e fentanyl. E altre 41 sostanze psicoattive nuove in un solo anno. Facendosi largo dai porti del Nord Europa, il traffico di droga dilaga nel Vecchio Continente, spingendone il consumo e la produzione, e gonfiando i portafogli della criminalità organizzata contrastata dalle sole autorità nazionali. Che, impegnate in sequestri record, tentano con fatica di arginare le partite in ingresso, i laboratori abusivi e la creatività dei contrabbandieri guardando al luglio 2024, quando arriveranno i rinforzi della nuova Agenzia dell’Unione europea per la droga.

    Uno scenario riassunto in una frase dalla stessa futura agenzia, oggi Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, nel suo report annuale: la droga è ormai “ovunque, in tutte le forme, usata da tutti”. E, nel caso della cannabis, è anche al vaglio di una possibile legalizzazione per uso ricreativo in Repubblica Ceca, Germania, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi, oltre alla Svizzera.

    Nella fotografia restituita dall’Osservatorio, le sostanze illecite più classiche sono diventate “ampiamente accessibili”.

    Anche grazie alla produzione su larga scala dentro a officine che proliferano nei Paesi membri: 34 quelle smantellate nel 2021, contro le 23 chiuse nel 2020. E, come da diversi anni a questa parte, è la cocaina a continuare ad arrivare in grandi quantità e a livelli altissimi di purezza in container commerciali salpati soprattutto dall’America Latina. I dati riferiti al 2021 mostrano l’espansione del fenomeno: utilizzata da 3,7 milioni di europei, la polvere bianca è stata sequestrata nell’Unione in dosi oltre le 303 tonnellate, in netto aumento rispetto alle 211 tonnellate ritirate nel 2020. Sequestri disposti nella gran parte dei casi (75%) sui mercati di Belgio, Paesi Bassi e Spagna che, con i loro porti – Anversa su tutti -, aprono la strada verso il Continente. Dove nessun Paese membro è esente dal traffico e dallo spaccio: in Italia le confische hanno raggiunto le 20 tonnellate, in Germania le 21,5, in Francia oltre le 26.

    La presenza della polvere estratta dalle foglie della pianta di coca in Ue è superata comunque dalla cannabis, che si conferma la sostanza illecita più consumata dagli europei, con 22,6 milioni di cittadini tra i 15 e i 64 anni che ne ha fatto uso nell’ultimo anno. Un uso che Praga, Berlino, Lussemburgo, La Valletta e Amsterdam stanno pianificando di legalizzare per scopi ricreativi guardando anche a quanto fatto negli Stati

    Uniti. E che, invece, le autorità contrastano con sequestri record: nel 2021 i volumi di resina di cannabis (816 tonnellate) e di cannabis in foglie (256 tonnellate) confiscati hanno raggiunto il livello più alto registrato nell’ultimo decennio, in Italia hanno toccato rispettivamente le 20 e le 47 tonnellate. La sfida per l’Ue, nelle parole del direttore dell’Osservatorio, Alexis Goosdeel, è “aiutare i Paesi” impegnati in un piano legislativo a “prendere una decisione” basandosi su dati il più possibile “affidabili” che, è l’avvertimento, non possono essere definiti tali se arrivano da oltreoceano.

    Con il dilemma della legalizzazione ancora tutto da sciogliere, a prendere sempre più piede sono anche i nuovi prodotti a base di cannabis, alcuni anche in forme commestibili come le caramelle ad alto contenuto di Thc e Hhc, finiti sotto la lente dell’Osservatorio perché “associati a ricoveri per intossicazione acuta”. I nuovi cannabinoidi rappresentano oltre la metà delle nuove sostanze psicoattive rilevate in Europa, in tutto 41 nel solo 2022.

    E anche gli oppiacei continuano a fare la loro parte: circa un milione di europei ne fa uso, con l’eroina che resta quello più usato e il fentanyl sempre sotto monitoraggio. La guerra in Ucraina ha sconvolto la logistica dell’eroina, rilanciando le rotte dall’Afghanistan attraverso l’Asia centrale e il Caucaso. Tutte attività che gonfiano gli affari del crimine organizzato che nelle parole della commissaria Ue per gli Interni, Ylva Johansson, non può essere combattuto da nessuna capitale da sola. La parola d’ordine Ue è “cooperazione” con i Paesi terzi.

  • Aumentano le multe per chi guida nonostante alcol e droghe

    Quasi una multa su tre è per eccesso di velocità, sono in aumento le sanzioni per guida dopo aver assunto alcol e droga, così come quelle a chi non ha assicurato il veicoli. Emergono i comportamenti pericolosi degli italiani alla guida dal rapporto sull’attività delle Polizie locali nel 2022, una fotografia della sicurezza nelle città medie e grandi.

    Sono 142 i comandi delle Polizie locali che hanno partecipato attivamente alla raccolta dei dati, fornendo le informazioni su Comuni in cui abitano quasi 19 milioni di italiani. Se da un lato c’è stata una diminuzione degli incidenti con feriti rispetto ai dati prima dalla pandemia – si è passati dai 76.099 del 2019 ai 65.309 del 2022 – dall’altro c’è un crescente coinvolgimento degli utenti più deboli, come ciclisti e pedoni. Su 6,5 milioni infrazioni contestate, 1,9 milioni riguardano l’eccesso di velocità, c’è una crescita delle sanzioni per guida in stato di ebrezza o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti (6.426 violazioni accertate) e di quelle per mancata copertura assicurativa (46.674 sanzioni, in aumento rispetto al precedente anno quando erano 42.029); le violazioni per il mancato uso dei dispositivi di sicurezza (casco e cinture) e per l’uso del cellulare alla guida ammontano a 134.463; la fuga o omissione di soccorso è stato riconosciuto in 2.210 casi; 25.537 patenti sono state ritirate.

    L’uso delle telecamere posizionati in diversi punti della città consentono di monitorare le strade urbane, soprattutto in alcuni punti ritenuti più critici. Secondo il rapporto, l’attività di videosorveglianza è in costante crescita: il 79% dei Comuni ha stilato un regolamento di videosorveglianza (erano il 56,5% del 2014). Le telecamere installate nel 2021 sono in media 192 per ogni città (erano 179 nel 2020). La città più videocontrollata è Milano (2.272 telecamere), seguita da Roma (2.123 telecamere installate) e Firenze (1.392 telecamere). Per quanto riguarda gli accertamenti di natura amministrativa, nell’ultimo anno sono stati 9.060 gli abusi edilizia accertati (7.537 nel precedente anno), ed è in aumento anche l’attività di accertamento in tema ambientale: oggi rappresentano il 16% dell’attività di polizia amministrativa (il 10,5% nel 2020).

    Il personale delle Polizie Locali rappresenta il 15,7% del personale dei Comuni, negli ultimi sette anni è diminuito di 6.735 unità, quasi l’8%. Con questi numeri i comandi fanno fatica. E non è solo una questione di organico in termini assoluti, ma anche di età media elevata. “C’è una discrasia evidente – ha sottolineato Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell’Anci – tra la domanda di sicurezza che viene rivolta ai sindaci e le risorse umane e finanziarie che le amministrazioni locali possono impiegare”. Da qui la richiesta di “rafforzare quantitativamente e qualitativamente, specie sotto il profilo anagrafico, la polizia locale: deve diventare una priorità». “Dobbiamo cogliere – ha affermato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo alle sollecitazioni dell’Anci – questa stagione per riconsiderare il concetto di sicurezza urbana e l’ordinamento delle polizie locali, evitando suggestioni come quella della dimensione regionale o della spinta alla quarta polizia».

  • Psicofarmaci nuovo sballo per un giovane su dieci

    Psicofarmaci utilizzati per lo ‘sballo’, ovvero non per curare una patologia ma come nuova forma di svago. E’ la moda che sta dilagando tra gli adolescenti, già a partire dai 13-14 anni, e che gli psichiatri segnalano con preoccupazione: ben un teen-ager su dieci, avvertono, usa questi medicinali a scopo ‘ricreativo’, andando incontro a seri rischi per la salute. L’allerta è arrivato dagli esperti riuniti per il XXIV Congresso nazionale della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia (Sinpf), tenutosi a Milano e Venezia.

    Le cure farmacologiche nel campo della salute mentale, anche dei bambini e degli adolescenti, sono fondamentali ma diverso, avvertono gli psichiatri, è il problema dell’uso di psicofarmaci sottratti e utilizzati senza alcun controllo, per uso ricreativo: un nuovo modo di superare i limiti ma che può mettere a rischio la vita. Un fenomeno in crescita costante, tra il 15% e il 20% negli ultimi cinque anni, grazie anche alla loro facilità di reperimento. Secondo uno studio del Cnr, infatti, questi farmaci sono troppo spesso disponibili in casa (42%), acquistati facilmente su Internet (28%), recuperati per strada (22%), sfuggendo così al controllo di adulti e medici.

    Aumenta così la dipendenza tra i più giovani, spesso associata anche agli effetti collaterali di altre sostanze psicoattive come tabacco, energy drink, benzodiazepine e stupefacenti, con lo sviluppo di comportamenti pericolosi. Questi psicofarmaci, afferma Matteo Balestrieri, Ordinario di Psichiatria all’Università di Udine e co-presidente Sinpf, «rappresentano per molti un’ancora di rassicurazione per aumentare le performance scolastiche e i livelli di attenzione, per migliorare l’aspetto fisico quando combinati a farmaci dietetici, per potenziare i livelli di autostima, per sentirsi in forma, migliorando sonno e umore, e molti giovani sono dunque spinti ad assumerli sfuggendo al controllo in famiglia». Detto questo, prosegue Claudio Mencacci, direttore emerito di psichiatria all’ospedale Fatebenefratelli di Milano e co-presidente Sinpf, «gli psicofarmaci, insieme ad un percorso terapeutico a 360 gradi, sono fondamentali per curare le malattie mentali anche nei giovani e nei e non bisogna averne paura. Molte patologie curate per tempo nei giovani, garantiscono loro un futuro. Se invece queste cure vengono usate con modalità e intenzioni diverse non aiutano e soprattutto possono avere ripercussioni negative». Da qui la necessità di avviare campagne di sensibilizzazione sul fenomeno ed i rischi associati alla possibile dipendenza da abuso di psicofarmaci, tanto più grave se fuori controllo medico, e di azioni educazionali che ne favoriscano il contrasto anche col coinvolgimento della scuola e della classe medica.

    La tipologia di psicofarmaci maggiormente utilizzata nel corso dell’ultimo anno, secondo i dati del Cnr, è quella dei farmaci per dormire (5%). Seguono quelli per l’umore e le diete (1,7% per entrambe le tipologie) e quelli per l’attenzione (1,2%). Le studentesse utilizzano in percentuale maggiore tutte le tipologie di psicofarmaci analizzate. Inoltre, il 18% degli studenti ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso del 2021; il 2,8% ne ha fatto un uso frequente e quasi il 10% degli studenti è un ‘poliutilizzatore’, abusando di almeno 2 sostanze negli ultimi 12 mesi. La sostanza illegale più diffusa è la cannabis, seguita dalle cosìddette New Psychoactive Substances, sostanze sintetiche che mimano gli effetti di altre sostanze più note. Dagli psichiatri, infine, cinque consigli per contrastare l’abuso: no al ‘fai da te’ e rivolgersi sempre al medico; non sottovalutare le ricadute collaterali; tenere gli psicofarmaci fuori dalla portata di chiunque possa fare un cattivo uso; avviare campagne di sensibilizzazione; in caso di disturbi come ansia, depressione, disturbi dell’umore, seguire sempre le indicazioni dello specialista.

  • Nuovi dati sulla diffusione delle sostanze stupefacenti

    La diffusione delle sostanze stupefacenti continua ad essere un problema. Secondo i dati che ci sono pervenuti, da fine anno ad oggi, sono stati sequestrati più di 33.000 kg di droghe leggere, circa 30.000 di droghe pesanti e 22.000 dosi di droghe sintetiche. Gli arresti sono stati 270, i morti due.

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