sicurezza

  • Secondo gli 007 olandesi la Cina è una minaccia cibernetica più grave della Russia

    La Cina rappresenta una minaccia cibernetica più grave della Russia per l’Europa. Lo ha affermato il viceammiraglio Peter Reesink, direttore del servizio di intelligence militare olandese (Mivd), in un’intervista concessa all’edizione europea di “Politico”, sottolineando la necessità per i Paesi europei di non distogliere l’attenzione da Pechino nonostante il conflitto in corso in Ucraina. “Il sistema cibernetico cinese è molto complesso e organizzato. Non siamo in grado di comprenderne pienamente la portata. Direi che è più minaccioso di quello russo”, ha dichiarato Reesink. Il rapporto annuale del Mivd pubblicato lo scorso mese ha messo in evidenza i legami sempre più stretti tra Russia e Cina sul piano geopolitico, economico e militare, così come i rischi crescenti che queste due potenze pongono per la sicurezza europea. La Cina, secondo l’intelligence olandese, ha preso di mira almeno dieci Paesi europei con operazioni cibernetiche, sulla scia di attacchi rilevati negli Stati Uniti contro fornitori di telecomunicazioni.

    Quanto alla Russia, il Mivd ha rilevato cyberattacchi volti a ostacolare le elezioni europee, con incursioni contro siti di partiti politici e sistemi di trasporto pubblici nei Paesi Bassi. Reesink ha aggiunto che simili operazioni russe sono state rilevate anche in altri Paesi europei, soprattutto quelli dell’ex sfera d’influenza sovietica. Reesink ha inoltre espresso forte preoccupazione per il crescente potenziale militare russo. Secondo i dati dell’Istituto internazionale di ricerche sulla Pace di Stoccolma, la spesa per la difesa russa nel 2024 ha raggiunto i 149 miliardi di dollari, in aumento del 38 per cento rispetto al 2023. La Russia sta producendo più artiglieria di quanto ne necessiti per la guerra in Ucraina, e sta spostando unità verso i confini con i Paesi baltici e la Finlandia. Anche se l’Mivd non prevede a breve un nuovo conflitto lanciato da Mosca, Reesink avverte che la Russia potrebbe essere pronta entro un anno da un eventuale cessate il fuoco con Kiev.

    Il direttore dell’intelligence militare olandese ha anche parlato delle implicazioni del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, definendolo una “chiamata al risveglio” per i servizi di sicurezza europei. Trump, ha osservato, ha preso il controllo delle agenzie di intelligence statunitensi nominando fedelissimi e riducendo fondi, il che potrebbe minare l’affidabilità del partenariato informativo. “Non possiamo chiudere gli occhi”, ha detto Reesink, aggiungendo che l’Europa potrebbe dover rivalutare i livelli di condivisione delle informazioni con Washington se dovessero emergere segnali politici preoccupanti. Tuttavia, Reesink ha sottolineato che la cooperazione operativa quotidiana tra le agenzie rimane solida e reciproca. “Per la prima volta, durante un recente incontro a Bruxelles, erano presenti tutti i direttori delle agenzie di intelligence civili e militari europee. C’è una nuova consapevolezza: dobbiamo fare di più per conto nostro”, ha concluso il direttore dell’Mivd.

  • Nuovi monitoraggi sulla sicurezza della rete ferroviaria

    Promuovere sistemi digitali, modelli e best practices per lo sviluppo, la gestione, la manutenzione e il monitoraggio degli impianti e dei sottosistemi ferroviari. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato il 30 aprile a Roma l’intesa tra l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) e Italferr spa, società di ingegneria del gruppo Ferrovie dello Stato italiane. A firmare l’intesa, alla presenza del viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, e del sottosegretario di Stato, Alessandro Morelli, sono stati il direttore dell’Ansfisa, Domenico Capomolla, e l’Amministratore delegato di Italferr, Dario Lo Bosco. L’obiettivo principale dell’accordo, che pone un forte accento sulla digitalizzazione avanzata e su soluzioni di monitoraggio innovative, è quello di supportare lo sviluppo del sistema ferroviario nazionale in un ambiente altamente sicuro, interconnesso e tecnologicamente evoluto, che sappia rispondere alle sfide moderne con sistemi intelligenti e automatizzati. Il protocollo sancisce, infatti, una collaborazione continuativa e strutturata che porti ad ottimizzare la gestione digitale dei flussi informativi e dell’organizzazione delle informazioni, con particolare riferimento al sistema Building information modeling con cui monitorare costantemente la costruzione e le fasi del ciclo di vita dell’opera infrastrutturale, tenendo in considerazione anche l’impatto di cantieri e interventi di manutenzione.

    Saranno oggetto di approfondimento inoltre gli aspetti di certificazione digitalizzata. Oggetto dell’intesa anche il confronto costante degli esperti e dei professionisti delle due organizzazioni tramite incontri tecnici, laboratori pratici e studi congiunti nell’ottica di creare una cultura della sicurezza sempre più moderna, avanzata e condivisa, focalizzandosi su un approccio integrato di digitalizzazione, formazione e innovazione. “Questa collaborazione – ha commentato Capomolla – rappresenta un passo significativo nel rafforzamento delle nostre attività di supervisione attraverso strumenti digitali sempre più evoluti. Ci muoviamo in un contesto in cui la sicurezza delle infrastrutture richiede conoscenze tempestive, approfondite e predittive, in grado di supportare interventi mirati ed efficaci. Italferr – ha proseguito – è una realtà ingegneristica di primo piano, con cui condividiamo l’obiettivo di innovare i processi di gestione lungo tutto il ciclo di vita delle opere. Oltre agli aspetti tecnici, l’intesa punta anche sulla formazione e sulla diffusione delle conoscenze, valorizzando le competenze e le soluzioni più avanzate a beneficio dell’intero sistema infrastrutturale”, ha concluso Capomolla. “Il protocollo – ha aggiunto Lo Bosco – sancisce una collaborazione strategica fra Italferr e Ansfisa che vede l’Italia con il gruppo Ferrovie dello Stato driver di ingegnerizzazione digitale dei progetti e dei cantieri per le opere infrastrutturali nel territorio e valorizza le piattaforme avanzate del Building information modeling 4D e 5D di Italferr. Il controllo dell’avanzamento lavori e dei tempi e dei costi – ha continuato l’Amministratore delegato di Italferr – è fondamentale per dare al Paese la certezza delle realizzazioni ed evitare varianti in corso d’opera, integrando nei progetti digitali anche i piani di prevenzione e protezione dei cantieri, per tutelare al meglio i lavoratori ed ottimizzare sicurezza e qualità”, ha concluso Lo Bosco.

    “Questo accordo consentirà ad Ansfisa di approfondire, insieme ad Italferr, le possibilità offerte dai sistemi digitali avanzati finalizzati alla sicurezza del sistema ferroviario”, ha detto il direttore generale della direzione per la Sicurezza delle Ferrovie di Ansfisa, Pier luigi Giovanni Navone, che ha aggiunto: “Basti pensare alle potenzialità offerte dalla sesta dimensione del Building information modeling, che riferendosi alla gestione del ciclo di vita dell’opera, può fornire informazioni utili sulle attività di manutenzione ai fini sia della sua programmazione, sia delle attività di supervisione”, ha concluso Navone. Nel dettaglio l’intesa si focalizzerà su alcune attività prioritarie: Gestione e organizzazione dei flussi informativi in ambienti di condivisione dati. Per migliorare l’efficienza delle comunicazioni tra le diverse entità coinvolte nella gestione delle infrastrutture ferroviarie, avrà lo scopo di testare una gestione in tempo reale dei dati, migliorando il processo decisionale e la velocità operativa, fondamentali per garantire la sicurezza e la tempestività degli interventi; Sistemi di monitoraggio innovativi con Building information modeling avanzato: l’uso del Building information modeling in versioni avanzate (4D, 5D, 6D e oltre), permetterà di verificare l’impatto di cantieri e manutenzioni sulla circolazione ferroviaria, con simulazioni dettagliate degli effetti delle operazioni sulle infrastrutture ferroviarie, anticipando possibili criticità e ottimizzando la gestione delle risorse. Inoltre, il coordinamento dei modelli Building information modeling lungo tutto il ciclo di vita delle opere consentirà un monitoraggio continuo e una gestione proattiva dei rischi; Sviluppo di modelli digitali per sottosistemi critici: lo sviluppo di modelli digitali per i sottosistemi critici, come impianti fissi, segnalamento e controllo, consentiranno una visione complessiva e aggiornata della situazione delle infrastrutture, con una gestione predittiva dei possibili guasti, minimizzando i rischi per la sicurezza e l’efficienza operativa; approfondimenti sul quadro normativo cogente e volontario di settore: sia il settore ferroviario che quello dei sistemi di digitalizzazione dei dati sono in continua evoluzione. La sicurezza dipende anche da una approfondita analisi, aggiornamento e formazione sui relativi quadri normativi; tecnologie emergenti per la gestione delle certificazioni di sicurezza: l’introduzione dell’uso della Blockchain per la gestione digitale delle certificazioni di sicurezza mirerà a consolidare gli evidenti vantaggi in termini di tracciabilità e correttezza dei dati, riducendo i rischi di errori e frodi. Con questo accordo, Ansfisa e Italferr consolidano il loro impegno a favore della digitalizzazione e della sicurezza innovativa, promuovendo l’evoluzione continua della rete ferroviaria nazionale. L’obiettivo finale è una infrastruttura più sicura, efficiente e sostenibile, capace di rispondere alle sfide future grazie a tecnologie avanzate, governance collaborativa e formazione continua.

  • Blackout, internet e sicurezza

    Per ora sembra non si sappia ancora se il blackout che ha messo in ginocchio Spagna, Portogallo ed una parte della Francia si debba imputare ad eventi più o meno naturali o ad interventi ostili dall’esterno.

    Quello che è comunque chiaro a tutti è che in un istante la nostra vita, l’insieme di tutte le azioni che compiamo ogni giorno, può radicalmente cambiare, niente mezzi di trasporto, comunicazioni, luce, transazioni economiche, cure ospedaliere.

    Per poche ore si può resistere ma se il blackout durasse più tempo?

    Se i problemi sono dovuti a situazioni climatiche o a sovraccarico o se invece si tratta di una operazione ostile occorre comunque che i governi prendano, anche in tutti i paesi europei, misure adeguate ed urgenti: quanto è avvenuto è un forte segnale d’allarme che impone di rivedere i nostri sistemi.

    Non va inoltre dimenticato anche il blocco di internet che ha subito il Marocco e che dimostra come il problema sia su larga scala.

    Noi dipendiamo ormai in tutto dalle reti energetiche ed informatiche e basta tranciare un cavo sotto il mare, basta un hacker, ed il nostro mondo si ferma, è compatibile tutto questo con un futuro di pace e sicurezza?

    Domande senza risposta perché la miopia di gran parte della politica e della cultura non ha ancora compreso né come rapportarsi ed avere rispetto per la natura né come impedire attacchi ostili al nostra sistema di società.

  • Nuove norme per giocattoli più sicuri nell’UE

    La Commissione europea accoglie con favore l’accordo politico provvisorio tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulle nuove norme in materia di sicurezza dei giocattoli, a seguito della proposta di regolamento sulla sicurezza dei giocattoli presentata dalla Commissione il 28 luglio 2023. Il nuovo regolamento vieterà l’uso di sostanze chimiche nocive, come le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (PFAS), i perturbatori endocrini e i bisfenoli, nei giocattoli. Tutti i giocattoli disporranno di un passaporto digitale dei prodotti per impedire l’ingresso nell’UE di giocattoli non sicuri e la loro vendita, sia online che offline. Il regolamento stabilisce norme più rigorose sulle vendite online e conferisce agli ispettori maggiori poteri per rimuovere i giocattoli pericolosi dal mercato. Ciò garantirà che i giocattoli importati siano sicuri per i consumatori quanto i giocattoli fabbricati nell’UE.

  • La Ue terrà fino al 2027 la sua flotta di difesa davanti alla Libia

    Il Consiglio dell’Unione europea ha deciso di estendere fino al 31 marzo 2027 il mandato della missione militare EuNavFor Med-Irini, attiva nel Mediterraneo nell’ambito della Politica di sicurezza e difesa comune (Psdc). La decisione è stata presa a seguito della revisione strategica condotta dal Comitato politico e di sicurezza dell’Ue. Oltre alla proroga, il Consiglio ha anche deciso di ampliare il mandato dell’operazione, aggiungendo nuovi compiti alle sue attività. Oltre a contrastare il traffico di armi e le esportazioni illecite di petrolio dalla Libia, Irini sarà ora incaricata di sorvegliare e raccogliere informazioni su altre attività illecite nella regione, nonché di monitorare le infrastrutture marittime critiche e supportare la pianificazione di eventuali interventi di emergenza. Questa nuova competenza “rafforzerà la capacità dell’Ue di avere una maggiore consapevolezza situazionale marittima nel Mediterraneo”, riferisce il Consiglio in una nota. Per sostenere le operazioni della missione, l’Ue ha stanziato 16,35 milioni di euro per il periodo dal primo aprile 2025 al 31 marzo 2027.

    L’operazione Irini (che in greco significa “pace”) è stata lanciata il 31 marzo 2020 con l’obiettivo di sostenere il processo di pace in Libia, attuando le restrizioni imposte dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (risoluzione 1970 del 2011). Dopo la prima Conferenza di Berlino, il Consiglio dell’Unione europea ha deciso di lanciare, il 31 marzo 2020, l’operazione militare denominata EuNavFor Med–Irini, principalmente marittima e incentrata sull’attuazione dell’embargo delle Nazioni Unite sulle armi alla Libia. Irini fa parte dell’approccio integrato europeo alla Libia che prevede sforzi politici, militari, economici e umanitari per portare stabilità e sicurezza nel Paese. I compiti dell’operazione sono: contrastare il traffico illegale di armi, sostenendo l’attuazione dell’embargo sulle armi nei confronti della Libia sulla base delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (compito principale); raccogliere informazioni sul contrabbando di petrolio, in particolare per le sue conseguenze sull’economia libica e il suo possibile utilizzo per finanziare il mercato delle armi; contribuire all’interruzione del modello commerciale del traffico di migranti raccogliendo informazioni con mezzi aerei e condividendole con Frontex e le autorità nazionali competenti; sostenere lo sviluppo della capacità di ricerca e soccorso delle pertinenti istituzioni libiche attraverso la formazione. In particolare, quest’ultima attività non è stata ancora attuata.

    Nel mese di gennaio 2025, la missione aeronavale dell’Unione europea incaricata di applicare l’embargo Onu sulle armi in Libia ha svolto dieci ispezioni a bordo con il consenso dei comandanti (contro le quattro di dicembre per un totale di 702 cosiddetti “approcci amichevoli” da inizio mandato) e indagato 381 navi mercantili tramite chiamate radio (a ottobre erano 501, per un totale di 17.142). L’operazione ha inoltre monitorato 52 voli sospetti (a dicembre erano 44, 1.750 in totale) e ha continuato a vigilare su 25 aeroporti e 16 porti e terminali petroliferi. In base all’ultimo rapporto disponibile, dal lancio della missione il 31 marzo 2020, EuNavFor Med–Irini ha sequestrato carichi violatori dell’embargo in tre occasioni, dirottando le navi verso porti dell’Unione europea. Irini ha prodotto 68 rapporti per il Panel di esperti delle Nazioni Unite sulla Libia, la maggior parte dei quali riguarda violazioni dell’embargo sulle armi e attività di contrabbando di petrolio. Attraverso la Cellula di informazione sulla criminalità, integrata nella missione, sono state emesse 92 raccomandazioni per ispezioni in porti europei (di cui una emessa a dicembre 2024), con 73 ispezioni effettivamente condotte dalle autorità competenti.

    Lo scorso mese di gennaio 2025, il Consiglio di sicurezza Onu ha aggiornato il regime di sanzioni sulla Libia, esentando alcune attività dall’embargo sulle armi. In particolare, il Consiglio ha deciso che il suddetto embargo sulle armi non si applicherà a nessuna assistenza tecnica o formazione fornita dagli Stati membri alle forze di sicurezza libiche, intesa esclusivamente a promuovere il processo di riunificazione delle istituzioni militari e di sicurezza libiche. Inoltre, il Palazzo di vetro ha affermato che tale embargo sulle armi non deve essere applicato ad aeromobili militari o navi militari temporaneamente introdotti nel territorio libico esclusivamente per consegnare articoli o facilitare attività altrimenti esentate o non coperte dall’embargo.

  • India’s Jio and Airtel ink deals to bring in Musk’s Starlink

    India’s largest telecoms company Reliance Jio and its rival Bharti Airtel have signed separate deals with Elon Musk’s SpaceX to bring the Starlink internet service to the country.

    The move has caught most analysts by surprise, as Musk has publicly clashed with both companies recently.

    It comes as Indian and US officials discuss a trade deal. US President Donald Trump has threatened to impose retaliatory tariffs on 2 April.

    The agreements, touted to expand satellite internet coverage across India, are still conditional upon SpaceX obtaining the Indian government’s approval to begin operations.

    Starlink had 4.6 million subscribers across the world, as of 2024.

    SpaceX has been aiming to launch services in India since 2021, but regulatory hurdles have delayed its arrival.

    Both Jio and Airtel say they will leverage their mobile network along with Starlink to deliver broadband services to communities and businesses across the country, including in rural and remote regions.

    Jio will offer Starlink equipment in its retail outlets and online stores along with providing installation support for the devices, while Airtel says it is exploring the same.

    Airtel also says the tie-up, along with an existing deal with Starlink rival Eutelsat OneWeb, would help to expand its connectivity.

    Many had not anticipated Starlink’s simultaneous deals with Jio Platforms and Airtel.

    Up until the announcement, Jio was seen as Starlink’s biggest competitor in India’s satellite broadband market.

    Billionaires Mukesh Ambani and Sunil Bharti Mittal, who own Jio and Airtel respectively, had jointly opposed Musk’s demand to administratively allocate satellite spectrum.

    Mr Musk had argued that spectrum should be allotted as this would align with international standards.

    Ambani and Mittal had wanted it to be auctioned instead in a competitive bidding process.

    Last October, in a major win for Musk, the Indian government announced that spectrum would be allocated administratively.

    The tie-ups come off the back of that policy and Musk’s meeting with Indian Prime Minister Narendra Modi in Washington last month, during which they discussed cooperation in areas of space technology and mobility.

    Musk’s influence on the US government is “sky-high” and “probably a good reason why Delhi took a contrarian position with respect to Jio’s ask for spectrum auction rather than allocation, which is rare”, says Prasanto K Roy, a technology analyst.

    India is the world’s second largest internet market but more than 670 million of its 1.4 billion people have no access to the internet, according to a 2024 report by GSMA, a trade body representing mobile network operators worldwide.

    Satellite broadband provides internet access anywhere within the satellite’s coverage.

    This makes it a reliable option for remote or rural areas where traditional services like DSL – a connection that uses telephone lines to transmit data – or cable are unavailable. It also helps to bridge the hard-to-reach digital divide.

    “Starlink is a clear winner here,” says Tarun Pathak, an analyst at Counterpoint Research. If approved, the tie-ups give Musk access to 70% of India’s mobile users.

    Musk has been “eyeing a presence [in India] because its size will also give him economies of scale” given how expensive satellite internet is, he says.

    These partnerships are also a quick way for Starlink to comply with India’s data localisation laws, he adds.

    For consumers, how the services are priced will be key, given mobile data in India is among the cheapest globally.

    Satellite broadband plans cost around $150 a month, whereas mobile data is 150 rupees ($2; £1.33).

    But a partnership with both Airtel and Jio could help bring prices down to around 3,000 rupees, says Roy.

    “Also, pricing may be better from Musk’s point of view and not rock-bottom, with Jio and Airtel offering the same services,” he says.

    For Airtel and Jio, the partnership with Musk is a clear result of the telecoms policy not favouring them, analysts say.

    “Jio was hoping that it would raise the entry barriers for others by pressing for the auction route. But since that hasn’t happened, they must have felt it is better to change tack and do a tie-up,” says Roy.

    Pathak says the Indian government, on the other hand, possibly felt it would be better to “co-operate” rather than “compete” with Musk with Trump’s tariffs looming and a trade deal under discussion.

  • La Commissione europea si dà gli obiettivi da perseguire nel 2025

    La Commissione ha adottato il programma di lavoro per il 2025, che delinea l’ambizione di promuovere la competitività, rafforzare la sicurezza e migliorare la resilienza economica nell’Ue. Il programma concretizza gli impegni illustrati negli orientamenti politici e nelle lettere di incarico inviate dalla presidente von der Leyen.

    Il programma di lavoro si concentra sulle iniziative faro che la Commissione adotterà nel primo anno del suo mandato, in risposta alle questioni che più interessano gli europei. Rispecchia il bisogno di più opportunità, innovazione e crescita per i nostri cittadini e per le imprese, promuovendo in ultima analisi un’Ue più sicura e più prospera.

    Il programma di lavoro è accompagnato da una comunicazione sull’attuazione e sulla semplificazione. Illustra in che modo la Commissione intende, nei prossimi cinque anni, agevolare l’attuazione pratica delle norme dell’UE, ridurre gli oneri amministrativi e semplificare le norme. Contiene obiettivi e strumenti per contribuire a ridurre l’onere normativo, rafforzare la competitività e la resilienza e ottenere miglioramenti rapidi e significativi per i cittadini e le imprese.

    Ogni anno la Commissione adotta un programma di lavoro in cui sono elencate le azioni che prevede di realizzare nell’anno successivo. Poiché il nuovo collegio ha iniziato i lavori il 1º dicembre 2024, il programma di lavoro della Commissione per il primo anno del nuovo mandato è stato adottato l’11 febbraio 2025.

    Il programma di lavoro per il 2025 è fortemente incentrato sulla semplificazione. Comprende una prima serie di pacchetti e proposte omnibus volti a migliorare e accelerare il funzionamento delle politiche e della legislazione dell’UE, per rafforzare la competitività dell’UE.

    La prima proposta omnibus introdurrà una semplificazione di ampia portata nei settori dell’informativa sulla finanza sostenibile, del dovere di diligenza ai fini della sostenibilità e della tassonomia. Altre iniziative, come l’atto legislativo sull’accelerazione della decarbonizzazione industriale, semplificheranno le prescrizioni per il rilascio di permessi e autorizzazioni e per la rendicontazione. Una nuova definizione di piccole imprese a media capitalizzazione ridurrà il carico normativo e farà sì che le PMI affrontino meno ostacoli alla crescita.

    Le misure di semplificazione riguardanti la politica agricola comune e altri settori strategici che interessano gli agricoltori affronteranno ulteriormente le radici della complessità e degli oneri amministrativi eccessivi che gravano sulle amministrazioni nazionali e sugli agricoltori. Saranno esaminate ulteriori proposte di semplificazione, tra cui un eventuale omnibus nel settore della difesa per perseguire gli obiettivi di investimento che saranno definiti nel Libro bianco e consentire alle imprese innovative di prosperare.

    Questi i principali obiettivi del programma di lavoro della Commissione per il 2025:

    • prosperità e competitività sostenibili: la bussola per la competitività, varata di recente, guiderà gli sforzi di crescita sostenibile, mentre la strategia dell’UE per le start-up e scale-up migliorerà le capacità degli imprenditori con un migliore accesso al capitale. Al centro del piano collaborativo per la decarbonizzazione e la competitività sta il patto per l’industria pulita, che aprirà la strada a un obiettivo proposto di riduzione delle emissioni del 90% per il 2040.
    • difesa e sicurezza: in un contesto di tensioni nel panorama geopolitico, l’UE sta intensificando gli sforzi per tutelare la sicurezza e garantire la pace, presentando piani per costruire un futuro solido per la difesa europea. Investendo collettivamente e strategicamente nella cooperazione in seno alla NATO, l’UEmira a rafforzare la sua industria della difesa e a ridurre le dipendenze. La strategia dell’Unione in materia di preparazione rafforzerà l’anticipazione delle crisi e la resilienza, potenziata da iniziative dell’UE quali la strategia di costituzione di scorte e la normativa sui medicinali critici per garantire risorse essenziali
    • sostenere le persone e rafforzare le nostre società e il nostro modello sociale: al fine di consolidare il modello sociale, unico e prezioso, dell’Europa e di rafforzare l’equità, la Commissione guiderà gli sforzi volti a modernizzare le politiche di questo settore attraverso il nuovo piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali. Per promuovere l’adattamento alle trasformazioni tecnologiche, demografiche e settoriali, la Commissione presenterà l’Unione delle competenze per garantire che tutti i lavoratori ricevano l’istruzione e la formazione di cui hanno bisogno.
    • mantenere la qualità della vita: la Commissione presenterà una visione per l’agricoltura e l’alimentazione volta garantire un quadro stabile per gli agricoltori e delineerà una tabella di marcia per le principali proposte. Il patto per gli oceani creerà un quadro unificato per le politiche in campo oceanico, con l’obiettivo di preservare la salute degli oceani e promuovere l’economia blu dell’UE, mentre la strategia europea per la resilienza idrica adotterà un approccio dalla sorgente al mare per gestire efficacemente le risorse idriche, affrontando impatti dei cambiamenti climatici come inondazioni e siccità. Un pacchetto di semplificazione della politica agricola comune affronterà le radici della complessità e degli oneri amministrativi che gravano sugli agricoltori e sulle amministrazioni nazionali.
    • tutela della democrazia e difesa dei valori: iniziative come lo scudo per la democrazia affronteranno minacce quali l’aumento dell’estremismo e della disinformazione. La Commissione prevede anche di rafforzare le strategie per combattere la discriminazione basata su genere, disabilità, orientamento sessuale o razza, compresa una strategia rinnovata per l’uguaglianza LGBTIQ e una nuova strategia contro il razzismo.
    • un’Europa globale: fare leva sulla nostra forza e sui nostri partenariati: mentre lavorare per la libertà dell’Ucraina rimane una priorità, l’UE si impegna anche a garantire una pace giusta, globale e duratura in Medio Oriente basata sulla soluzione dei due Stati. Un patto mediterraneo e una strategia per il Mar Nero si concentreranno sulla cooperazione regionale, sugli investimenti economici e sulla sicurezza e una nuova agenda strategica UE-India adotterà un approccio globale per individuare settori di comune interesse strategico.
    • raggiungere insieme gli obiettivi e preparare l’Unione al futuro: la Commissione intende presentare un nuovo quadro finanziario pluriennale incentrato sulla semplificazione dell’accesso ai finanziamenti dell’UE e sul potenziamento dell’impatto finanziario per sostenere i finanziamenti nazionali, privati e istituzionali. Sarà dedicata un’attenzione particolare alle revisioni politiche pre-allargamento per valutare ulteriormente le conseguenze e l’impatto dell’allargamento su tutte le politiche dell’UE, garantendo che le nostre politiche possano continuare a produrre risultati efficaci in un’Unione più ampia.
  • In attesa di Giustizia: zone rosse

    Chissà perché ogni tanto si cambiano i nomi di apparati dello Stato o branche della Pubblica Amministrazione che già esplicitano perfettamente a quali funzioni siano destinate: per esempio la Pubblica Sicurezza. Chi si ricorda quando la Polizia di Stato si chiamava così illustrando senza equivoci il compito affidatole?

    Compito che il mutar della denominazione non ha fatto venir meno: la Polizia, lo Stato, deve assicurare la prevenzione delle attività illecite prima ancora che la loro repressione…e, nei limiti in cui dispone di uomini e risorse, deve assolvere a questo compito ad ampio spettro a tutela di tutti i cittadini.

    Adesso, però, le Autorità Locali sono tenute ad individuare Zone Rosse, cioè a dire luoghi di esposizione a maggiori rischi per la presenza di possibili malintenzionati destinando la Polizia…a quel presidio che già dovrebbe garantire.

    In queste zone è vietato sostare a coloro che dovessero assumere atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti pena una tipologia particolare di daspo nel caso siano pregiudicati per droga, furto con strappo, rapina, detenzione abusiva di armi…se una volta allontanati tali soggetti non rispetteranno la zona rossa le Forze dell’Ordine saranno tenute ad allontanarli immediatamente e a denunciarli all’Autorità Giudiziaria. Pena fino a tre mesi di carcere oltre ad una multa: sai che paura per un rapinatore o un pusher.

    Diciamo la verità: è poco più che uno spot governativo; c’era bisogno di provvedimenti di questo genere per aumentare l’allerta di Polizia e Carabinieri nei pressi della Stazione Centrale di Milano, o delle altre due principali per fare degli esempi banali? Provate invece a farvi due passi nella elegantissima via della Spiga dopo l’orario di chiusura dei negozi destinati al saccheggio da parte di abbienti turisti: non c’è un esercizio pubblico aperto, strada deserta come altre adiacenti e dove quasi quotidianamente avvengono aggressioni e rapine preferibilmente di orologi di pregio. Non vedrete nemmeno un agente a piedi, per sbaglio, che ritorna verso la Questura Centrale che dista poche centinaia di metri. Erano meglio la vecchia, cara, Pubblica Sicurezza…diffusa sul territorio, seguendo l’intuito personale e soffiate degli informatori e i piedipiatti che scarpinavano lungo le strade con occhio allenato e attento agli accadimenti che non rischiavano di dover intervenire perché un venditore di rose cingalese appariva insistentemente molesto con una coppia di fidanzati.

    In compenso, tra Firenze e Bologna negli ultimi tre mesi sono stati effettuati circa 14.000 controlli in zone considerate a rischio esitando solo 105 denunce a piede libero. Percentualmente un po’ poche rispetto al lasso temporale ed al numero complessivo di interventi per poter parlare di zone a rischio…vuoi vedere che quei furbacchioni dei malintenzionati si sono defilati in altre aree della città diverse da quelle dove vengono concentrati uomini e mezzi lasciando scoperte altre porzioni di territorio? Ma chi l’avrebbe mai detto!

    Una curiosità, poi, assale il giurista: come saranno motivati i provvedimenti di allontanamento? Perché non basta un verbale, serve un decreto del Questore e la memoria va ad un tempo ormai lontano quando venivano arrestati coloro che venivano ritrovati a soggiornare sul territorio di un Comune da cui erano stati diffidati (qualcosa cui si rifà il nuovo daspo): la maggior parte venivano assolti e scarcerati, non prima di avere intasato il lavoro degli uffici giudiziari perché il Pretore disapplicava il provvedimento amministrativo – di solito redatto e firmato da non si sa chi “per il Questore” –  in quanto viziato all’origine da eccesso di potere e mancanza di motivazione che il più delle volte non andava molto oltre una giustificazione apparente del tipo che il soggetto era brutto e cattivo.

    Sempre per il giurista rimane opinabile il rispetto della Costituzione di norme, regolamenti e provvedimenti che limitano la libertà, quantomeno di movimento, di cittadini sulla base di meri sospetti: ma anche questo sappiamo che un risalente vizio del nostro legislatore è non leggere la Costituzione o, in ogni caso, non capire cosa c’è scritto.

    Finirà che, almeno a Milano, Polizia, Carabinieri, Municipale, Reggimento Folgore, Reparti Mobili della Cavalleria Corazzata dedicheranno più tempo a multare fumatori distratti e troppo poco distanti dal passante più vicino mentre in Montenapoleone qualche ben informato grassastore rapina il Richard Mille di un principe ereditario saudita.

  • La Commissione avvia l’Industry-Academia Network per colmare il deficit di competenze in cibersicurezza

    La Commissione ha pubblicato un invito a manifestare interesse per aderire al nuovo Industry-Academia Network nell’ambito dell’accademia delle competenze informatiche. Questa rete innovativa è volta a irrobustire i legami tra l’industria e il mondo accademico al fine di rafforzare le competenze in cibersicurezza e preparare la forza lavoro europea del settore informatico alla rapida evoluzione delle esigenze del settore.

    La rete comprenderà membri dell’accademia delle competenze in materia di cibersicurezza, istituti di istruzione superiore, alleanze accademiche europee ed erogatori di istruzione e formazione professionale (IFP), che si concentreranno sull’allineamento dei programmi accademici e di formazione alle esigenze del mercato del lavoro in materia di cibersicurezza. Dovrebbero emergere partenariati concreti, tra cui programmi congiunti, programmi di tutoraggio, apprendistati e altre iniziative.

    L’invito resterà aperto su base permanente. Le parti interessate che desiderano aderire al gruppo di avvio della rete dovrebbero tuttavia candidarsi entro il 15 dicembre 2024.

  • Questa è la civiltà, bellezza!

    Mentre Musk diventa il tutore del nuovo, vecchio, presidente degli Stati Uniti ed i grandi della terra devono comunque fare i conti con l’uomo più ricco del mondo i comuni mortali sono sempre più vittime della rete, come dimostra anche il caso della giovane donna morta in un ambulatorio medico scelto su Tik Tok.

    Decisioni sconclusionate sul clima, mentre tragedie ambientali continuano a mietere vittime, non aiutano né l’economia né la difesa dell’ambiente e della nostra salute.

    Lo scontro tutto italiano tra politica e magistratura, frutto anche, ammettiamolo, di un eccessivo pressappochismo nel prendere certe decisioni sull’immigrazione e la soluzione albanese, oltre che di una eccessiva politicizzazione di alcuni magistrati, ha solleticato l’ego di Musk che di tutto si deve impicciare, si vede non gli basta l’America.

    Siamo in un’epoca nella quale aumentano le schiavitù fisiche e la povertà ma anche le schiavitù mentali, psicologiche, quelle che fanno credere ai più di essere liberi mentre ogni giorno, anche in occidente, le libertà sono sempre meno perché siamo controllati in ogni nostro movimento.

    Pagamenti e spese controllati dalle nostre carte bancarie, preferenze identificate dalle cento tessere di negozi e supermercati, telecamere ovunque, che però non riprendono quasi mai chi commette un reato, droni che ci sorvolano e ci vedono anche nel giardino di casa, per chi c’è l’ha, annunci pubblicitari e truffe ogni giorno che ci raggiungono su internet dove diventa sempre più difficile non farsi hackerare e ancora? Obbligo di cambiare la macchina pena non circolare più nelle città, e non importa se i mezzi pubblici sono ancora obsoleti ed inquinanti e non sappiamo dove elimineremo le batterie cinesi, obbligo di non accendere i caminetti a legna e presto ci toglieranno anche i caloriferi e dovremo andare con le pompe ad aria anche se abbiamo l’artrosi cervicale.

    L’Italia è la nazione che risulterebbe con un inquinamento molto inferiore alla media europea ma questo conta poco, dobbiamo dismettere i nostri mezzi inferiori ad euro 5, poi questi stessi veicoli saranno mandati nei paesi poveri, specie in Africa, come se il problema inquinamento fosse risolto così mentre i venti e le piogge ci riportano quei gas di scarico che abbiano eliminato dal nostro territorio.

    Sempre meno libertà perché la legge non è uguale per tutti, noi giustamente abbiamo eliminato alcuni prodotti chimici nocivi o pericolosi ma gli europei che producono in Africa e poi, con la nota triangolazione, importano i loro prodotti a basso costo in Europa non hanno regole da seguire ed avvelenano migliaia di lavoratori dei paesi più poveri costretti a lavorare in situazioni gravemente nocive per la loro salute.

    Ma questa è la civiltà, bellezza, il progresso dove tu, piccolo uomo, piccola donna, ti devi adeguare mentre l’uomo più ricco del mondo viaggia per diletto con i suoi amici miliardari, infischiandomene allegramente delle conseguenze ambientali, nelle spazio, auguriamogli di raggiungere Marte e di restarci.

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