La Cina rappresenta una minaccia cibernetica più grave della Russia per l’Europa. Lo ha affermato il viceammiraglio Peter Reesink, direttore del servizio di intelligence militare olandese (Mivd), in un’intervista concessa all’edizione europea di “Politico”, sottolineando la necessità per i Paesi europei di non distogliere l’attenzione da Pechino nonostante il conflitto in corso in Ucraina. “Il sistema cibernetico cinese è molto complesso e organizzato. Non siamo in grado di comprenderne pienamente la portata. Direi che è più minaccioso di quello russo”, ha dichiarato Reesink. Il rapporto annuale del Mivd pubblicato lo scorso mese ha messo in evidenza i legami sempre più stretti tra Russia e Cina sul piano geopolitico, economico e militare, così come i rischi crescenti che queste due potenze pongono per la sicurezza europea. La Cina, secondo l’intelligence olandese, ha preso di mira almeno dieci Paesi europei con operazioni cibernetiche, sulla scia di attacchi rilevati negli Stati Uniti contro fornitori di telecomunicazioni.
Quanto alla Russia, il Mivd ha rilevato cyberattacchi volti a ostacolare le elezioni europee, con incursioni contro siti di partiti politici e sistemi di trasporto pubblici nei Paesi Bassi. Reesink ha aggiunto che simili operazioni russe sono state rilevate anche in altri Paesi europei, soprattutto quelli dell’ex sfera d’influenza sovietica. Reesink ha inoltre espresso forte preoccupazione per il crescente potenziale militare russo. Secondo i dati dell’Istituto internazionale di ricerche sulla Pace di Stoccolma, la spesa per la difesa russa nel 2024 ha raggiunto i 149 miliardi di dollari, in aumento del 38 per cento rispetto al 2023. La Russia sta producendo più artiglieria di quanto ne necessiti per la guerra in Ucraina, e sta spostando unità verso i confini con i Paesi baltici e la Finlandia. Anche se l’Mivd non prevede a breve un nuovo conflitto lanciato da Mosca, Reesink avverte che la Russia potrebbe essere pronta entro un anno da un eventuale cessate il fuoco con Kiev.
Il direttore dell’intelligence militare olandese ha anche parlato delle implicazioni del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, definendolo una “chiamata al risveglio” per i servizi di sicurezza europei. Trump, ha osservato, ha preso il controllo delle agenzie di intelligence statunitensi nominando fedelissimi e riducendo fondi, il che potrebbe minare l’affidabilità del partenariato informativo. “Non possiamo chiudere gli occhi”, ha detto Reesink, aggiungendo che l’Europa potrebbe dover rivalutare i livelli di condivisione delle informazioni con Washington se dovessero emergere segnali politici preoccupanti. Tuttavia, Reesink ha sottolineato che la cooperazione operativa quotidiana tra le agenzie rimane solida e reciproca. “Per la prima volta, durante un recente incontro a Bruxelles, erano presenti tutti i direttori delle agenzie di intelligence civili e militari europee. C’è una nuova consapevolezza: dobbiamo fare di più per conto nostro”, ha concluso il direttore dell’Mivd.