speranza

  • Coltivare con caparbietà la speranza

    In natura vige la saggezza, la capacità di creare condizioni che consentono la sopravvivenza e sopravvive chi sa adattarsi alla vita, anche alla vita degli altri. Adattarsi a situazioni difficili, non rinunciare a se stessi e non prevaricare. Così questo fico e la rosa selvatica si sono adattati a vivere insieme, la Rosa è fiorita a maggio, il Fico ha cominciato a mettere i germogli di quelli che saranno un prezioso frutto ad agosto, bellezza ed utilità, sopravvivenza insieme. Collaborazione tra imprenditori e lavoratori, tra capitale e lavoro, un sogno irraggiungibile? Collaborazione tra Stati ad esempio per contrastare la criminalità, il traffico di esseri umani, per combattere il terrorismo, per aiutare le decine di migliaia di profughi che ogni giorno scappano da situazioni disumane, anche questo solo un sogno in un’Europa che da anni, su questi problemi, lancia proclami, petizioni di principio e non conclude nulla? Collaborazione tra forze politiche capaci di anteporre al legittimo desiderio di consenso elettorale la doveroso attenzione alle oggettive necessità dei cittadini, dei cittadini tutti non solo dei loro potenziali elettori, anche questo resta, ad oggi, un sogno. Magistrati fuori dalle cordate politiche, leggi scritte in modo comprensibile, dichiarazioni seguite dai fatti, mass media che si occupano meno di gossip e che non tramutano fatti da avanspettacolo in fatti politici creando grandi e piccoli mostri, sono solo sogni?

    Chi crede nella natura e la rispetta continua a credere anche nell’essere umano, a prescindere da tutto quello che ha già visto e che scoraggia ogni speranza e fiducia, così guardando il fico e la rosa coltivo con caparbietà la speranza.

  • Lettera a Babbo Natale

    Caro Babbo Natale,

    quando ero piccola a Natale scrivevo la lettera a Gesù Bambino e trovavo i miei regali sotto l’albero. Un anno, qualche giorno dopo Natale, passando col papà davanti ad un orologiaio posi la fatidica domanda “papa è buono il mio orologio?” e il papà rispose “certo te l’ho comprato io!”. Si aprì un mondo di angoscia e dubbi, allora non me lo aveva portato Gesù bambino… Silenziosamente tornai a casa e scrissi un’altra lettera: “Caro Gesù bambino dimmi la verità l’orologio me lo hai portato tu o lo ha comperato mio papà? Per me va tutto bene ma voglio sapere la verità”. Misi come sempre la lettera sulla scrivania della mia camera e mi addormentai fiduciosa. La mattina dopo la lettera era ancora lì, Gesù bambino, tramite la saggezza dei miei genitori che non l’avevano portata via come in passato, mi aveva detto la verità, era venuto il tempo di cominciare a crescere.

    E dall’infanzia siamo tutti cresciuti, il mondo è cambiato e non sempre in meglio visti non solo gli orrori che ci circondano ma anche l’incapacità di parlarci che, troppe volte, impedisce di capirci mentre Twitter, sms, mail e quant’altro hanno sostituito il contatto umano anche in epoca pre covid. La verità, che chiedevo in quella lettera infantile, resta la preghiera che rivolgo in terra ed in cielo e che affido anche a te Babbo Natale che pur attraverso i pacchetti regalo, i dolci, le decorazioni e il consumismo rappresenti anche un simbolo che spesso riunisce persone lontane per fede e cultura.

    C’è bisogno di verità per ritrovare un po’ di umiltà e di capacità di comprensione, quella verità negata per troppo tempo sul covid e sui necessari presidi di protezione per cercare di contenerlo, ricordate la storia delle mascherine che nei primi mesi non servivano ed ora sono obbligatorie? Verità sull’epidemia, cinese, esportata in e dalla Germania e poi da noi? Mistero, ora ecco la nuova mutazione, che sembra nata nel Regno Unito a settembre, e della quale siamo stati informati pochi giorni fa e solo ora abbiamo saputo che, da diversi giorni, vi sono alcuni ricoverati in Italia, qualcuno sapeva ma i voli dall’Inghilterra sono continuati. Verità per rendere efficaci quelle regole e leggi a difesa dei bambini e delle donne abusate mentre troppe volte ciò che è scritto resta inapplicato e le violenze continuano ed i deboli restano indifesi, verità per gli anziani maltrattati in case di riposo scoperte e dichiarate illegali ma rimaste invece aperte. Verità sull’immigrazione che abbiamo lasciato esplodere senza intervenire per contrastare povertà, diseguaglianza, invasione commerciale scorretta e verità sul terrorismo che non ci ha visto unire, anni fa, tutte le forze per intervenire prima che il tragico fenomeno si radicasse anche a casa nostra mentre invece facevamo affari con governi finanziatori delle più feroci organizzazioni del terrore. Come dimenticare l’appello ai governi europei dell’inascoltato ed eroico comandante Massoud, ucciso in Afghanistan il 9 settembre, due giorni prima degli attentati negli Stati Uniti, e come dimenticare le richieste di attenzione, per quello che avveniva nel Corno d’Africa, dell’ambasciatore somalo alle Nazioni Unite, dottor Yusuf Ismail Bari Bari, poi trucidato a Mogadiscio? Verità sul perché nessun paese europeo ha predisposte leggi che, insieme ad una corretta accoglienza, stabilissero che per attuare la convivenza non si potevano consentire volti coperti, predicazioni in lingua diversa da quella dello stato nel quale si svolgono, macellazioni rituali che vanificano ogni giusta legge sul benessere animale. Verità per sapere perchè mentre si parla da tempo di economia verde si continuano a distruggere boschi e foreste dalla Romania all’Amazonia e si parla di crisi climatica invece che di collasso dell’ecosistema. Verità perché si ammetta che troppe volte i governi, ed i singoli, sono deboli con i forti e forti con i deboli.

    Quante verità sono state negate, quante necessità e giustizie ignorate? Verità che dovrebbero fiorire sulle bocche e nelle coscienze di coloro che, in un modo o nell’altro, condizionano la nostra vita, politici, giornalisti, intellettuali veri e presunti, magistrati non sempre in linea con la giustizia, medici che tradiscono altri medici abdicando al loro dovere. Verità che mancano in troppe famiglie altrimenti non ci sarebbe tanta prostituzione minorile, tanta diffusione di droga, tante persone, specie bambini, scomparse. Se ci fosse maggiore verità, lealtà non saremmo cosi inquieti, arrabbiati, depressi, demotivati. Abbiamo bisogno di verità senza altre menzogne, senza nuovi sotterfugi caro Babbo Natale. Mentre la realtà è quella che viviamo e molte famiglie sono in lutto, non solo in Italia, e troppe sono le persone in coda per un piatto caldo e troppi sono soli, soli anche nel cuore, nell’anima, cerchiamo di dedicare un minuto ad una preghiera, fosse pure laica, una preghiera a te e a noi stessi, preghiamo per avere la forza di cercare sempre e comunque la verità, al di là della nostra fede religiosa o politica, preghiamo per avere la forza di chiedere la verità, anche se scomoda, la forza di offrire verità e con la verità giustizia e, se e veramente necessario, perdono.

    Verità vo cercando che è sì cara…no, non è necessario rifiutare la vita ma è necessario usare la vita perché verità e libertà vivano insieme.

    Buon Natale

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