Al telefono è sempre più depressa; sono geni di famiglia e non danno tregua.
Posso capire la situazione: c’è la vecchiaia e la salute danneggiata.
Ma non possiamo farci niente: nulla cambia se non in peggio: più anni più malanni.
Ci avvitiamo in una crescente malinconia.
Me li ricordo quelli che se ne sono già andati.
Una capatina a dare conforto, a rompere la solitudine e, poi, via verso la vita: aria fresca dal finestrino e tanto tempo da sprecare.
Ora è quasi tutto finito.
Mi domando: verrà un domani qualcuno a trovarmi?
Ma certo che sì: mi rispecchio in volti affettuosi in attesa di scappare. Nessun rimprovero, dunque, perché è così che gira la ruota.
Chiudo gli occhi e mi serro nella bolla dei ricordi: aria fresca dal finestrino e poco tempo da non sprecare. Coraggio
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L’Ue propone criteri di maggiore trasparenza nel settore della locazione a breve termine
La Commissione ha adottato una proposta di regolamento per aumentare la trasparenza nel settore della locazione di alloggi a breve termine e aiutare le autorità pubbliche a garantire uno sviluppo equilibrato di tale attività nell’ambito della sostenibilità del settore turistico.
Sebbene offrano molti vantaggi per i locatori e i turisti, le prenotazioni di alloggi a breve termine possono suscitare preoccupazioni per alcune comunità locali che si trovano ad affrontare, ad esempio, la mancanza di alloggi a prezzi accessibili. Le nuove norme miglioreranno la raccolta e la condivisione dei dati provenienti dai locatori e dalle piattaforme online. Ciò, a sua volta, fornirà elementi per l’elaborazione di politiche locali efficaci e proporzionate al fine di affrontare le sfide e le opportunità connesse al settore della locazione a breve termine.
Le nuove norme proposte contribuiranno a migliorare la trasparenza per quanto riguarda l’identificazione e l’attività dei locatori di alloggi a breve termine, nonché le norme che sono tenuti a rispettare, e faciliterà la registrazione dei locatori. Affronteranno inoltre l’attuale frammentazione delle modalità secondo cui le piattaforme online condividono i dati e, in ultima analisi, contribuiranno a prevenire la presenza negli elenchi di voci illegali. Nel complesso, si contribuirà a costruire un ecosistema turistico più sostenibile e si sosterrà la relativa transizione digitale.
Il nuovo quadro proposto:
- una volta introdotto dalle autorità nazionali, armonizzerà i requisiti in materia di registrazione per i locatori e le loro unità immobiliari locative a breve termine: i sistemi di registrazione dovranno essere interamente online e di facile utilizzo. Nella fase finale della registrazione, i locatori dovrebbero ricevere un numero di registrazione unico;
- chiarirà le norme volte a garantire che i numeri di registrazione siano esposti e controllati: le piattaforme online dovranno rendere facile per il locatori l’esposizione dei numeri di registrazione sulle loro piattaforme. Le autorità pubbliche potranno sospendere la validità dei numeri di registrazione e chiedere alle piattaforme di depennare dagli elenchi i locatori non conformi;
- razionalizzerà la condivisione dei dati tra le piattaforme online e le autorità pubbliche: le piattaforme online dovranno condividere con le autorità pubbliche i dati relativi al numero dei pernottamenti in locazione e dei locatari una volta al mese, in modo automatizzato.
- consentirà il riutilizzo dei dati, in forma aggregata: i dati generati in base alla proposta, in forma aggregata, saranno utilizzati per le statistiche sul turismo prodotte da Eurostat e confluiranno nel futuro spazio europeo di dati per il turismo. Tali informazioni sosterranno lo sviluppo di servizi innovativi connessi al turismo;
- istituirà un efficace quadro di attuazione: gli Stati membri monitoreranno l’attuazione di tale quadro di trasparenza e stabiliranno le sanzioni applicabili all’eventuale violazione degli obblighi del suddetto regolamento.
La proposta della Commissione sarà discussa in vista dell’adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Dopo l’adozione e l’entrata in vigore, gli Stati membri disporranno di un periodo di due anni al fine di istituire i meccanismi necessari per lo scambio di dati.
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Torna la voglia di viaggiare, boom del traffico aereo
La voglia di viaggi e vacanze dopo pandemia e lockdown fa decollare il trasporto aereo in Italia, che registra un vero e proprio boom nel primo semestre dell’anno, col volume dei passeggeri quadruplicato rispetto ai primi sei mesi del 2021.
“Non siamo ancora nelle condizioni pre-pandemia, ma la tendenza appare positiva rispetto all’anno scorso”, sottolinea l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) nel suo rapporto semestrale, spiegando che rispetto all’anno scorso si registra un “incremento di passeggeri trasportati del 314%”. E sono “più che raddoppiati anche i movimenti, vale a dire il numero di decolli ed atterraggi negli aeroporti italiani”. I dati snocciolati da Enac rivelano che mancano ancora “circa 20 milioni di passeggeri” all’appello per pareggiare il risultato del 2019: un -23,5% rispetto al primo semestre di tre anni fa. “Il risultato è comunque condizionato dai primi mesi dell’anno, in cui erano ancora in vigore stringenti restrizioni per poter volare”, spiega l’Ente.
A trainare la ripresa nel corso del semestre, oltre al mercato domestico, è il boom di partenze e arrivi dalle Americhe”. Ma anche la ripresa dei collegamenti con le destinazioni ad est dell’Europa: Medio Oriente e Asia. Complessivamente, il numero di passeggeri trasportati da e verso destinazioni extraeuropee “totalizza un +588% che restituisce la fotografia di una rinnovata voglia di viaggiare”, sottolinea l’Enac. Dai dati emerge anche come nel primo semestre sia salito il comparto cargo del trasporto aereo. La merce trasportata si conferma in crescita, sia rispetto al 2021 (+6%), che rispetto al 2019 (+3%).
E la forte ripresa del traffico aereo spinge anche l’utile semestrale di Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, raddoppiato a 27,7 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021. I voli sull’Italia, nel primo semestre dell’anno sono cresciuti del 158,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno mentre a livello europeo si è registrata una crescita media del 128,7%, spiega il gruppo. I ricavi totali sono così saliti a 412,1 milioni di euro in crescita del 9,9% rispetto al primo semestre 2021. I ricavi da attività operativa a 392,5 milioni di euro più che raddoppiati rispetto al primo semestre 2021, mentre il margine operativo lordo (Ebitda) ha raggiunto quota 97 milioni di euro in aumento del 26,6% rispetto al primo semestre 2021. “I dati del primo semestre confermano un’evidente e costante crescita dei volumi di traffico in Italia e in Europa”, ha spiegato l’amministratore delegato di Enav, Paolo Simioni, sottolineando che “questi elementi ci fanno guardare al futuro con rinnovato ottimismo e rappresentano altresì le basi necessarie per dare continuità al nostro progetto industriale che punta all’innovazione e alla digitalizzazione”.
Intanto l’Antitrust punta un faro sullo sciopero del trasporto aereo dello scorso 17 luglio, secondo quanto rende noto il Codacons che aveva presentato una denuncia dopo la protesta indetta da piloti ed assistenti di volo di Easyjet, Volotea, Ryanair, Malta Air e Crew link e dai lavoratori della stessa Enav. Nel suo esposto l’associazione dei consumatori ha segnalato all’Antitrust le possibili violazioni del Codice del Consumo da parte delle compagnie aeree in merito ai doveri informativi nei riguardi dei passeggeri che si sono trovati, inaspettatamente e senza idoneo preavviso, i propri voli cancellati. I vettori aerei protagonisti dello sciopero – secondo l’associazione – non avrebbero informato i passeggeri, o non l’avrebbero informati in maniera adeguata, preventivamente e in tempo utile circa l’impossibilità di effettuare determinati voli, pur essendo a conoscenza delle ragioni dello sciopero che avrebbero potuto causare la soppressione.
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Airbnb supera quota 100 milioni di pernottamenti prenotati in tutto il mondo
In un momento di vivacissima ripresa del turismo sia a livello globale che italiano e nonostante le preoccupazioni per il rallentamento economico e l’aumento dei prezzi, il mondo delle case vacanza e degli alloggi in affitto sembra aver messo il turbo superando di slancio i risultati ante Covid. “Da aprile a giugno – annuncia il co-fondatore e ceo di Airbnb Brian Chesky pubblicando i dati trimestrali – abbiamo superato i 103 milioni di notti ed esperienze prenotate, il nostro numero trimestrale più alto di sempre. Abbiamo generato un fatturato di 2,1 miliardi di dollari, in crescita del 58% anno su anno. Le nostre entrate nel secondo trimestre sono aumentate di oltre il 70% dal secondo trimestre del 2019. Airbnb nel mondo conta 4 milioni di host che hanno accolto e fatto sentire a casa oltre 1 miliardo di ospiti”.
Anche dal punto di vista della redditività Airbnb ha avuto il secondo trimestre più redditizio di sempre con un utile netto di 379 milioni di dollari, un miglioramento di quasi 700 milioni di dollari rispetto al secondo trimestre 2019. E le prospettive per l’estate sono senza dubbio rosee: “Siamo così fiduciosi nella nostra crescita e redditività a lungo termine che oggi annunciamo un programma di riacquisto di azioni da 2 miliardi di dollari” aggiunge Chesky. Tra gli elementi trainanti la rapida crescita dei soggiorni di lunga durata (28 giorni o più) aumentati di quasi il 25% rispetto a un anno fa e di quasi il 90% rispetto al secondo trimestre del 2019. In salita anche gli annunci attivi per le destinazioni “non urbane”: +50% rispetto al secondo trimestre del 2019. Non da meno comunque il ritorno della domanda nelle città. Complessivamente, le notti e le esperienze prenotate sono cresciute del 24% rispetto al secondo trimestre del 2019, mentre le inserzioni attive sono cresciute del 23% nello stesso periodo.
C’è poi da segnalare una particolarità molto italiana: dalle masserie ai dammusi, dai trulli alle torri e i castelli (ma anche fari, case sugli alberi, agriturismi, Boat and Breakfast e addirittura tende) sono sempre più gettonati gli alloggi unici. Soltanto negli ultimi due anni, dal 2019 al 2021, le notti prenotate in questo tipo di sistemazioni sono aumentate del 50% a livello globale. In cima alla classifica delle mete più di tendenza secondo questo criterio c’è Lampedusa seguita da Ceglie Messapica, Favignana, Pantelleria. A seguire al quinto posto c’è Grosseto, poi ancora due isole, Ponza e La Maddalena, e Martina Franca. Anche i guadagni degli host che mettono a disposizione alloggi unici, secondo Airbnb, sono stati maggiori rispetto a quelli con proposte più “classiche” e nel 2021 a livello globale sono arrivati a quasi un miliardo di dollari. Le tipologie di alloggio che hanno generato più guadagni lo scorso anno sono state: agriturismi più di 9,6 milioni di dollari, mini case più di 5,6, trulli più di 5,0, castelli 1,3, dammusi più di 1,1.
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Corre il mercato delle case delle vacanze
L’interesse degli italiani nel mattone “è enorme”, in tempi di pandemia e smart work, e la casa dei sogni è, spesso, un’abitazione per le vacanze. Gli acquisti nelle località turistiche italiane sono cresciuti molto di più della media nazionale e hanno raggiunto il +41,1% nel 2021, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2022 di Fimaa-Confcommercio e Nomisma.
I prezzi riflettono questa voglia di seconda casa con aumenti medi del 3,2% in un anno. La crescita raggiunge il 7% in Lombardia e nelle Marche e tocca il 6% in Campania e anche in una regione dimenticata dal turismo di massa come il Molise. I rincari sono diffusi in quasi tutto il Paese con la sola eccezione del Piemonte (-0,4%).
Il prezzo medio è di 2.550 euro al metro quadro commerciale, nel 2022, ma i valori risultano fino a sei volte superiori nelle località più esclusive. La destinazione vip per eccellenza è Madonna del Campiglio, dove i prezzi massimi si attestano a 15mila euro al metro quadro. Seguono, a pari merito, Forte dei Marmi e Capri, dove “bastano” 14mila euro per le sistemazioni top. La classifica delle località più care vede poi, nell’ordine, Cortina d’Ampezzo, Santa Margherita Ligure, Courmayeur, Positano, Rapallo, Selva di Val Gardena, Porto Cervo, Ortisei e Panarea. I prezzi, solo negli ultimi due casi, scendono (di poco) sotto i 10mila euro al metro quadro.
Anche gli affitti segnano un’impennata. Affittare una casa a giugno, luglio e agosto 2022 costa il 4,8% in più rispetto allo scorso anno. Per un appartamento con quattro posti letto ci vogliono in media 525 euro a settimana per il mese di giugno, 750 euro per luglio e circa 1.000 euro ad agosto (970), all’apice della stagione.
Secondo gli operatori del settore, chi compra case per le vacanze lo fa soprattutto per goderne direttamente (64%), mentre il 18% ha finalità di investimento e una quota analoga mira a un mix delle due motivazioni all’acquisto. “Il mercato immobiliare delle case per vacanza gode di buona salute, nonostante gli effetti negativi della guerra in Ucraina e l’impennata dell’inflazione”, commenta il presidente della Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari Fimaa, Santino Taverna, che chiede al prossimo governo un Osservatorio sul turismo con gli operatori del settore. L’amministratore delegato di Nomisma, Luca Dondi, spiega la crescita del mercato immobiliare nelle località turistiche soprattutto con l’esigenza delle famiglie di “privilegiare, dopo la pandemia, impieghi in grado di coniugare percezione di sicurezza e possibilità di godimento e gratificazione”. “Proprio quello – osserva Dondi – che nell’immaginario collettivo rappresenta l’investimento immobiliare».
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Animali: se sono soli o abbandonati avvisiamo le Forze dell’Ordine
Mentre da un lato la lunga pandemia, che ci ha costretti all’isolamento, ha portato molte persone a riconsiderare il loro rapporto con gli animali con la conseguenza che sono aumentate le adozioni e gli acquisti di animali da compagnia, specie cani, dall’altro proprio la pandemia ha lasciato molti animali orfani del loro umano deceduto o ricoverato per lungo tempo in ospedale. Le associazioni di volontariato hanno fatto molto per assistere gli animali lasciati giocoforza soli, si sono presi cura della loro vita, e poi li hanno riconsegnati ai proprietari guariti o hanno cercato, e spesso trovato, quando era necessario, una nuova famiglia. Ora che finalmente si apre uno spazio di libertà, e tutti coloro che possono cercano di andare in vacanza, è importante ricordare che gli animali non vanno lasciati soli o abbandonati, sono esseri senzienti, provano sentimenti, hanno bisogno di noi per il cibo e l’acqua come noi abbiamo bisogno di loro per condividere anche quei pensieri che, spesso, a parole non sappiamo o possiamo dire ad un altro umano. I nostri amici animali ci hanno fatto compagnia in questi lunghi, tristi mesi e devono restare i nostri compagni anche quando le cose vanno meglio, abbandonarli, maltrattarli è un reato grave ma è soprattutto dimostrazione di grettezza e inciviltà.
Inciviltà come quelle che purtroppo si registrano spesso quando le Forze dell’Ordine, fortunatamente molto attente ed attive, scoprono canili e pseudo allevamenti, abusivi e veri propri lager. Nei giorni scorsi, su segnalazione di una associazione per la tutela degli animali, le Forze dell’Ordine hanno sequestrato, vicino a Roma, più di 100 cani husky segregati proprio in un allevamento lager, gabbie anguste piene di escrementi e ciotole vuote di cibo e acqua. Un invito a tutti i nostri lettori, se vedete situazioni di maltrattamento e pericolo chiamate subito polizia, carabinieri, vigili, non esitate a segnalare perché ogni persona che maltratta o commette violenze contro gli animali prima o poi lo farà anche verso altre persone, specie se più deboli come bambini ed anziani.
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Maso Trentino: vacanze ed esperienze a cielo aperto dal sapore contadino lungo la Strada dei formaggi delle Dolomiti
Non c’è cosa più bella per i chi abita questi luoghi ai piedi delle Dolomiti che sentirsi dire “domani si va al Maso”.
Accade oggi, come un tempo, in Trentino dove il Maso fa parte da sempre della tradizione contadina di montagna. Un luogo di famiglia e convivialità, di vita all’aria aperta, dove vivere del contatto con gli animali, con la terra e con ciò che di buono questi sanno offrire.
Nei masi di montagna le famiglie trentine si trasferivano nelle stagioni di mezzo, prima di raggiungere l’alpeggio in primavera per la fienagione o durante l’autunno prima di tornare in paese per trascorrervi i mesi invernali.
Oggi alcuni di questi luoghi aprono le loro porte per gran parte dell’anno, diventando dei veri e propri custodi del territorio caratterizzati da un’ospitalità familiare, un’architettura sostenibile dall’impronta green, ampi spazi nella natura e un contatto autentico con l’agricoltura, i ritmi e le storie della vita di montagna.
Maso Trentino, il nuovo progetto ideato dalla Strada dei formaggi delle Dolomiti, comprende al suo interno 14 strutture, tra agriturismi e luoghi rurali dislocati nelle Valli Fiemme, Fassa, Primiero e Vanoi, per chi cerca una vacanza diversa dal solito, lontano dal caos, in mezzo ai prati, a contatto con gli animali, ma soprattutto con le persone che vi abitano.
Un contenitore per un’ospitalità altra, che tocca la relazione e il coinvolgimento dell’ospite grazie ad una serie di esperienze da vivere al Maso per sentirsi parte di questo spaccato di vita vera, fatta di profumo di fieno, mungitura all’alba e al tramonto, una cucina che sa di casa, un orto di cui prendersi cura, insieme alla natura che avvolge il tutto, come in una verde coccola.
La stagione estiva prevede oltre 40 esperienze, mentre altre sono già in cantiere per l’autunno, che possono essere vissute in gran parte anche da chi non alloggia al Maso, ma decide di passarci una giornata o semplicemente qualche ora per un’immersione nella vita contadina ai piedi delle Dolomiti.
In programma esperienze family dove i più piccoli potranno conoscere il mondo delle api, calarsi nei panni di un allevatore e provare a mungere mucche e caprette, ma anche capire l’importanza dei piccoli animaletti che popolano il terreno, sperimentare un trekking con gli asini o salire in sella ad un cavallo. In Primiero c’è poi una gustosa caccia al tesoro alla ricerca degli ingredienti necessari per imparare a fare i canederli, ma anche un trekking per conoscere il Villaggio dei Masi di Tognola o l’antico mulino di Ronco Cainari in Vanoi. La Val di Fassa invece ha in serbo per il primo autunno un vero e proprio wildlife watching, esperienza di avvistamento degli animali selvatici rivolta ai ragazzini che amano l’avventura, o un weekend per veri foodlovers in cui poter mettere le mani in pasta.
Per chi invece è alla ricerca di un benessere per anima e corpo vi sono attività legate alla raccolta delle erbe e dei fiori di montagna per trasformarle poi in sali aromatizzati o in una profumatissima pasta homemade. In Val di Fiemme, invece, spazio a momenti di vero relax con yoga sull’erba abbinato ad una colazione salutare o ad un brunch a km0, mentre in Val di Fassa si può fare un’immersione nel bosco con il forest bathing.
Al Maso c’è spazio anche per chi, nell’era dello smart working, vuole conciliare vacanza e lavoro: grazie a scrivanie con vista Dolomiti che possono regalare nuovi stimoli e creatività, ma anche pause pranzo fatte di picnic e incredibili passeggiate dietro l’angolo di casa o pause caffè arricchite da dolci appena sfornati o da un buon tagliere di formaggi prodotti in loco. Il tutto mentre i bambini si divertono con attività di fattoria di didattica, una scuola di vita a cielo aperto.
Ci sono quindi mille motivi per scegliere una vacanza o un’esperienza in un Maso Trentino, dove la semplicità si abbina al vero lusso: quello di ritrovare il proprio tempo, scandito dai ritmi della natura e delle stagioni e dalle piccole ma grandi scoperte di cui essere protagonisti.
Ciascuno può scegliere il suo Maso Trentino e le esperienze da vivere su: www.tastetrentino.it/masotrentino
Fonte: Comunicato stampa Strada dei Formaggi delle Dolomiti
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Nuovo marchio di sicurezza per facilitare la riapertura della stagione turistica in Europa
La Commissione accoglie con favore il nuovo protocollo sulla sanità e la sicurezza con prescrizioni e raccomandazioni per le imprese e le località turistiche in vari sottosettori, dall’alloggio ai siti del patrimonio, in vista del graduale allentamento delle restrizioni dovute al COVID-19. L’iniziativa faciliterà la ripresa in sicurezza del turismo in tempo per la stagione estiva e promuoverà la reputazione di qualità dell’UE come destinazione turistica. Gli Stati membri potranno attribuire il nuovo marchio di sicurezza alle strutture turistiche che attuano e rispettano il protocollo sulla sanità e la sicurezza dell’Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO). L’adesione al protocollo e al marchio è volontaria.
La Commissione e il Comitato europeo di normazione incoraggiano le strutture turistiche che desiderano beneficiare del marchio a sfruttare le varie opportunità di finanziamento dell’UE disponibili per il turismo per far fronte ai possibili costi associati all’attuazione del protocollo e del marchio. Nella comunicazione “Un percorso per una riapertura in sicurezza e duratura”, pubblicata nel marzo 2021, la Commissione invitava il Comitato europeo di normazione a preparare, prima dell’estate, questa iniziativa quale base per i protocolli sanitari e di sicurezza per il settore turistico. Il protocollo è stato sviluppato a livello internazionale dall’ISO nell’ambito delle misure per ridurre la diffusione del COVID-19 nel settore turistico ed è ora approvato è integrato dal Comitato europeo di normazione.
Fonte: Commissione europea
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La Commissione Ue apre all’ingresso dei turisti vaccinati
La Commissione europea propone agli Stati membri di allentare le attuali restrizioni sui viaggi non essenziali nell’Ue per tenere conto dei progressi delle campagne di vaccinazione e degli sviluppi della situazione epidemiologica a livello mondiale. L’intento è soprattutto di riaprire i confini per dare ossigeno al settore del turismo che tanto ha sofferto nell’ultimo anno. “E’ ora di ravvivare l’industria del turismo e rilanciare le amicizie transfrontaliere in sicurezza. Ci proponiamo di accogliere nuovamente i visitatori vaccinati e quelli provenienti da Paesi con una buona situazione di salute”, ha spiegato in un tweet la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. “Ma se emergono varianti dobbiamo agire in fretta: proponiamo un meccanismo di freno di emergenza dell’Ue”, ha aggiunto.
Nella sostanza, l’esecutivo di Bruxelles propone di consentire l’ingresso nell’Ue per motivi non essenziali a chi ha ricevuto, almeno 14 giorni prima dell’arrivo, l’ultima dose raccomandata di un vaccino autorizzato dall’Ema. Gli Stati membri potrebbero estendere la possibilità anche ai vaccini nell’elenco degli usi di emergenza dell’Oms. Resta quindi escluso per il momento il vaccino russo Sputnik. Vengono inoltre allentate le restrizioni sulla base della situazione pandemica, indipendentemente dal vaccino. Attualmente solo sette Stati sono ritenuti dall’Ue sicuri e quindi è permesso ai loro cittadini l’ingresso nell’Unione anche per turismo. La Commissione propone di modificare i criteri per tenere conto delle crescenti prove dell’impatto positivo delle campagne di vaccinazione. La proposta è di aumentare la soglia del tasso cumulativo di notifica dei casi Covid-19 negli ultimi 14 giorni da 25 a 100, che rimane notevolmente al di sotto dell’attuale media Ue, che è superiore a 420. Per fare fronte all’emergere delle nuove varianti del Covid, Bruxelles propone un nuovo meccanismo di “freno di emergenza”, da coordinare a livello dell’Ue e che limiterebbe il rischio che le varianti entrino nell’Unione. Ciò consentirà agli Stati membri di agire rapidamente e di limitare al minimo indispensabile tutti i viaggi dai Paesi colpiti per il tempo necessario a mettere in atto misure sanitarie adeguate.
I bambini esclusi dalla vaccinazione dovrebbero essere in grado di viaggiare con i loro genitori vaccinati se hanno un test Pcr Covid-19 negativo eseguito al più presto 72 ore prima dell’arrivo. In questi casi, gli Stati membri potrebbero richiedere ulteriori test dopo l’arrivo.
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Estate passabile per la ristorazione al mare ma non per quella nelle città d’arte
Agosto a tinte fosche per i bar e i ristoranti del Belpaese, dopo un periodo “disastroso”, ed un futuro che si preannuncia denso di nubi a causa di una netta ripresa dei contagi da Covid in tutta la penisola. “Generalmente rispetto agli altri anni c’è un calo, anche del 30%”, del fatturato di bar e ristoranti ad agosto di quest’anno ma “la situazione è anche a macchia di leopardo: nelle zone balneari agosto non è andato male mentre nelle città d’arte le cose stanno andando molto male”, dice il presidente di Fiepet, l’associazione di categoria di Confesercenti, Giancarlo Banchieri. Gli fa eco Roberto Calugi, direttore generale Fipe-Confcommercio che parla di una “boccata di ossigeno” ad agosto per i bar e i ristoranti di quei luoghi “legati ai posti di villeggiatura, come mare e montagna” perché c’è stato il “turismo italiano” mentre “nelle città d’arte, dove è mancato tantissimo il turismo straniero, la situazione è drammatica”. Infatti, nelle città d’arte “quel flusso internazionale non è stato compensato dagli italiani che in estate preferiscono il mare,” sottolinea Banchieri. Bar e ristoranti nelle città balneari di Emilia Romagna, Riviera Ligure o all’Argentario in Toscana “hanno tenuto” e “lavorato come l’anno scorso, se non di più”, spiegano i due esponenti di Fiepet e Fipe. Nel complesso “ci aspettiamo un calo del 30%” dei ricavi “con questa differenziazione”, precisa Banchieri.
Ma il buon andamento di bar e ristoranti nelle zone di villeggiatura e del divertimento estivo non deve illudere che la crisi del settore sia superata. “E’ un po’ una fiammata”, afferma Calugi. “Non scambiamo un fuoco di paglia per un’uscita dal problema, nel senso che chi ad agosto ha lavorato meglio deve fare i conti con quattro-cinque mesi in cui non ha lavorato e i prossimi mesi in cui faranno fatica a lavorare”, avverte il direttore generale di Fipe-Confcommercio. “Dalle nostre rivelazioni, abbiamo una media da gennaio ad agosto, del 40% di perdita del settore di fatturato con situazioni a macchia di leopardo con un 30% dei nostri che ha perso anche l’80% di fatturato”, fa notare Calugi, ricordando che in città come Milano, Firenze, Venezia e Roma molti ristoranti e bar “non hanno nemmeno riaperto”.
Naturalmente l’evoluzione dell’emergenza Covid “è la cosa più difficile e preoccupante” circa le prospettive future del settore. “Quello che succederà nei prossimi mesi nessuno lo sa. Le previsioni non sono incoraggianti”, aggiunge Banchieri, sottolineando che tra gli addetti ai lavori “prevale un sentimento di ansia e di paura”. Sempre guardando ai prossimi mesi, il presidente Fiepet spiega che la possibilità di ampliare i dehors “è stata una cosa positiva” in tutte le città ma andando incontro all’autunno e poi all’inverno, “le possibilità di star fuori, soprattutto al centro-nord, verranno meno” per cui “con un flusso di turismo scarso, con uno smart working che rischia di essere un’abitudine consolidata e con meno posti a sedere all’interno dei locali per motivi di distanziamento, ci sono molte preoccupazioni”.