EuropaIn Evidenza

Pragmatismo ed idealismo insieme per un’Europa democratica

Patrizia Toia *

La nuova legislatura europea è iniziata con una scelta difficile per chi lotta per un’Europa sociale: alla presidenza della Commissione europea è stata nominata la tedesca conservatrice Ursula von der Leyen e noi eurodeputati siamo stati chiamati a ratificare la decisione dei Governi. Può essere lei a incarnare quel radicale cambiamento democratico dell’Unione europea che abbiamo promesso ai nostri elettori? E’ lei la persona che sognavamo alla guida dell’esecutivo comunitario?
No, non ci sono dubbi: non è lei la persona che sognavamo. Ma il Ppe è il gruppo arrivato primo alle elezioni europee e il nostro dovere non è quello di sognare, ma di provare a cambiare la realtà. L’Unione europea che ci ha regalato settant’anni di pace e di benessere economico è stata costruita grazie al coraggio di chi ha saputo coniugare idealismo e pragmatismo, non grazie a chi vuole vendere agli elettori la propria immacolata purezza politica.
E’ stato proprio grazie al mix di idealismo e pragmatismo che la nostra delegazione di eurodeputati Pd è stata determinante nel negoziare con Ursula von der Leyen i punti chiave di un programma politico così spostato a sinistra da provocare delle defezioni tra gli stessi conservatori del Ppe.
All’interno del Gruppo S&D noi eurodeputati Pd siamo la seconda delegazione, dopo quella spagnola. Con i socialisti spagnoli schiacciati sul “Sì” a prescindere, per ragioni di politica interna, e la Spd tedesca sul “No” a prescindere, ugualmente per ragioni di politica interna, siamo stati noi eurodeputati Pd a condurre il negoziato con Von der Leyen, dimostrandoci esigenti e puntuali nelle richieste, ma allo stesso tempo aperti al confronto. Una linea riformista e costruttiva che ha portato a impegni scritti nero su bianco su flessibilità, investimenti, clima, sostenibilità e stato di diritto. Questo risultato, sottolineato dal discorso in aula della candidata alla presidenza, significativamente differente dalle prime audizioni al Parlamento europeo, è quello che ha fatto cambiare opinione anche a molti altri componenti del Gruppo S&D.
Alla fine hanno prevalso i voti favorevoli, anche se con solo nove voti di scarto. Abbiamo scongiurato una crisi istituzionale europea ed eletto la prima donna a capo della Commissione. I tentativi della Lega di condizionare il nuovo esecutivo comunitario sono stati mandati in fumo dal nostro protagonismo e alla fine i leghisti hanno scelto di arroccarsi in un voto contrario che nuocerà al nostro Paese. I grillini hanno votato a favore, spaccando la maggioranza di governo italiana e contraddicendo anni di propaganda euroscettica e di alleanza con Farage. In altre parole sovranisti e populisti sono allo sbando e l’Unione europea si è spostata in senso progressista. È questo il mandato che ci è stato affidato dai nostri elettori e che continueremo a svolgere vigilando attentamente sugli impegni presi. E’ così che nella scorsa legislatura abbiamo portato a casa, tra le altre cose, il piano Ue per gli investimenti e che in questa vogliamo concretizzare l’assicurazione europea per la disoccupazione, chiesta da noi e promessa da Ursula von der Leyen.

*Deputato europeo, PD – S&D, vicepresidente  ITRE (Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del PE)

Mostra altro

La redazione

Essere sempre sul pezzo è una necessità fondamentale per chi fa informazione sul web nel terzo millennio. Noi del Patto Sociale abbiamo tentato di fare di questa necessità una virtù, lanciando un progetto ambizioso per una realtà in continua crescita come la nostra.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio