Parlamento Europeo

  • Il Parlamento europeo bando il premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo

    Il Parlamento Europeo ha pubblicato il bando per la presentazione delle proposte per il Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo.

    Il Premio, assegnato ogni anno intorno al 16 ottobre, giorno dell’omicidio della giornalista, è un riconoscimento annuale per il giornalismo d’eccellenza che promuove e difende i principi e i valori fondamentali dell’Unione europea, quali dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto e diritti umani.

    Possono partecipare giornalisti o team di giornalisti di qualsiasi nazionalità, presentando inchieste approfondite pubblicate o trasmesse da mezzi di comunicazione con sede in uno dei 27 Stati membri dell’Unione. Lo scopo è di sostenere e mettere in risalto l’importanza del giornalismo professionistico per la salvaguardia della libertà e dell’uguaglianza.

    Il premio, e i 20.000 euro assegnati al vincitore, dimostrano il sostegno del Parlamento nei confronti del giornalismo investigativo e l’importanza di una stampa libera. Negli ultimi anni, il Parlamento ha segnalato i tentativi, all’interno e all’esterno dell’UE, di minare il pluralismo dei media.

    I giornalisti possono presentare i loro articoli sul sito entro le 23.59 del 31 luglio 2023.

    Per maggiori informazioni: info@daphnejournalismprize.eu

  • Metsola risponde a Muscardini: sì, la Ue deve impegnarsi ancora di più in Africa

    «Sono d’accordo con te che la situazione in alcuni campi profughi è spaventosa». Così la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola risponde il 23 marzo ad una lettera che Cristiana Muscardini le aveva indirizzato il 12 marzo, nella quale segnalava le condizioni spesso disumane dei centri per migranti gestiti in Africa da Unhcr, autorità locali o sorti al di fuori di qualsiasi aiuto istituzionale.

    «La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Lise) del Parlamento europeo ha inviato numerose missioni ad hoc nei campi profughi anche all’interno dell’Ue. Queste delegazioni hanno assistito in prima persona alle condizioni allarmanti in cui vivono, a volte per anni, i migranti e richiedenti asilo», conferma Roberta Metzola, assicurando che «il Sistema europeo comune di asilo e il Nuovo patto su migrazione e asilo rappresentano una priorità assoluta per il Parlamento europeo. In tale spirito, sono orgogliosa dell’impegno assunto, nei confronti dei nostri cittadini, dal Parlamento, insieme alle cinque Presidenze di turno del Consiglio, di portare a termine la riforma del quadro legislativo in materia di asilo e migrazione prima della fine dell’attuale ciclo politico. Sono fiduciosa che il nuovo Patto porterà soluzioni a molte delle questioni da te sollevate».

    Convenendo con la sollecitazione di Cristiana Muscardini di trovare un accordo tra la Ue e i Paesi africani «per costruire campi profughi organizzati come veri villaggi, con scuole, negozi, luoghi dove le persone possano vivere senza torture e vessazioni», la presidente dell’Eurocamera dichiara: «Dobbiamo fare la nostra parte nell’affrontare la migrazione e tutte le sue componenti, sia nell’Unione europea sia, come tu suggerisci, nei paesi di origine, dove risiedono le cause profonde del fenomeno».

  • Ad un anno dall’invasione russa Milano ricorda il Premio Sakharov per la libertà di pensiero al popolo ucraino

    Venerdì 24 febbraio l’ufficio del Parlamento europeo a Milano, in collaborazione con la Rappresentanza a Milano della Commissione europea, il Consolato generale ucraino a Milano, Linkiesta e la sua sezione in lingua ucraina Slava Evropi promuove un’iniziativa per ricordare, a un anno dalla brutale invasione russa, l’assegnazione del premio Sakharov per la libertà di pensiero al coraggioso popolo ucraino.

    Alle ore 18, al Centro Brera (Via Formentini 10) tavola rotonda moderata da Christian Rocca (direttore editoriale Linkiesta) con i saluti istituzionali Maurizio Molinari, capo dell’Ufficio del Parlamento europeo a Milano Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano Andrii Kartysh, console generale d’Ucraina a Milano, e gli interventi di Pina Picierno, vice presidente del Parlamento europeo, Yaryna Grusha Possamai, scrittrice, docente di lingua e letteratura ucraina, curatrice di Slava Evropi Viktoriia Lapa, Lecturer, Università Bocconi, UaMi Artem Zaitsev, testimone e rappresentante di UaMi Olga Tokariuk, giornalista, fellow al Reuters Institute (in collegamento). Momento musicale con Nelly Kolodii, violinista ucraina orchestra dell’Accademia della Scala

    Dalle ore 20 in piazza Duomo partecipare al sit-in giornaliero della Comunità ucraina.

    Il prossimo 24 febbraio ricorrerà il primo anniversario dell’aggressione contro l’Ucraina della Federazione russa. Questa data assume un forte significato simbolico, poiché il popolo ucraino ha dimostrato una capacità incredibile di resistenza e risposta ad un’invasione ingiustificata, violenta e non provocata. Infatti, l’esercito russo e le loro forze armate per procura – come il gruppo di mercenari «Wagner» – hanno ripetutamente commesso esecuzioni sommarie, violenze sessuali, torture o veri e propri massacri, prendendo di mira i civili residenti in alcune città (come e Bucha, Irpin, Izium e Lyman), oppure edifici pubblici (come l’attacco al teatro di Mariupol), provocando migliaia di vittime. Lo scorso dicembre anche il Parlamento europeo ha formalmente riconosciuto gli sforzi eccezionali compiuti dal popolo ucraino, dedicandogli il Premio annuale Andrej Sakharov per la libertà di pensiero. Per ricordare e riflettere sul primo anno di guerra in Ucraina, venerdì 24 febbraio si terrà l’evento «Il Premio Sakharov per la libertà di pensiero al coraggioso popolo ucraino».

  • L’Unione Europea ed il dubbio cartesiano

    Riceviamo e pubblichiamo un articolo del Prof. Francesco Pontelli

    Il dubbio rappresenta la base, secondo Cartesio, per il raggiungimento di una verità, in quanto solo mettendo in discussione le vecchie certezze si può raggiungere un principio resistente al dubbio stesso. Questo primato del dubbio sulla accettazione di una verità semplicemente acquisita rappresenta l’unica strategia da adottare se si abbia intenzione di salvare la residuale fiducia nella istituzione Europea dopo le miserabili vicende del Qatargate.

    Se le dichiarazioni dell’ex Vice Presidente del Parlamento europeo relative ad un percorso “democratico” intrapreso dal Qatar oggi vengono motivate dalla sempre classica elargizioni di denaro, se l’attività di ex parlamentari europei uniti, come sembra, ad altri sessanta parlamentari in carica sembra sia stata “condizionata” da finanziamenti più o meno occulti, magari utilizzando le Ong e le fondazioni, allora il dubbio cartesiano deve assolutamente prendere il sopravvento.

    In questo contesto di corruzione diffusa, con quasi il 10% dei parlamentari europei sospettati di agire per avvantaggiare molteplici gruppi di interesse, si pensi anche alla folle intenzione di permettere l’accesso alle nostre rotte alla QatarAir proposta sempre da parlamentari europei (*), allora tutta l’attività di queste e delle precedenti legislature dovrebbe venire letta in altro modo ed assolutamente interpretata con una diversa chiave di lettura.

    Come non considerare allora le reali motivazioni, solo per offrire un esempio, che hanno spinto verso la decisione di importare l’olio tunisino e successivamente aumentarne le quote, giustificata come un aiuto al consolidamento della democrazia tunisina?

    Le dirette conseguenze di tale scellerata strategia si sono dimostrate devastanti per la filiera dell’olio italiano, una situazione per la quale, tra l’altro, sono state svantaggiate le grandi aziende sia di produzione che di distribuzione?

    La stessa mancanza di una politica europea definitiva relativa al Made In, che viene sistematicamente aggirato da triangolazioni e processi produttivi minimali in valore eseguiti sul territorio nazionale, non ha forse avvantaggiato le economie e le aziende che hanno fatto della delocalizzazione la propria arma competitiva? Alla quale poi aggiungere la possibilità offerta dalla stessa Unione europea di non indicare sulle confezioni di prodotti alimentari il sito di produzione, sostituto semplicemente da un riferimento imprecisato. Una decisione nata da una semplice e folle ideologia massimalista finalizzata all’appiattimento delle diverse peculiarità nazionali oppure espressione di interessi illeciti supportati da prebende finanziarie?

    Per quale motivo dopo tre anni di crisi economica ed energetica determinate dalla pandemia e dalla guerra ucraina, l’Unione Europea rappresenta l’unica istituzione del mondo economico mondiale che consideri come strategico il blocco della produzione industriale di motori endotermici dal 2035 azzerando il vantaggio tecnologico (know how) e professionale della filiera automotive con la conseguente perdita di milioni di posti di lavoro?

    Quali potrebbero essere state le reali motivazioni che hanno impedito una rimodulazione delle priorità che ponesse come prevalente il mantenimento degli asset industriale ed economici degli Stati Membri dell’Unione rispetto ad una immotivata dai numeri transizione ecologica? (**)

    Rispetto ai vantaggi “gratuiti” per le altre economie concorrenti offerti da questa politica europea non sorge un dubbio in relazione ai costi economici pagati dal mondo industriale europeo che si trasformano in plusvalenze senza giustificazioni per i nostri competitor?

    In altre parole, l’attività delle ultime due legislature della istituzione europea nella sua complessità ha dimostrato, in modo inequivocabile, di andare troppo spesso contro gli interessi sia dei singoli cittadini e consumatori che dell’intero asset industriale e delle Pmi dei singoli Stati Membri.

    Nello stesso periodo la giustificazione adottata, a conferma di tali scelte, dagli organi istituzionali europei veniva indicata nella propria capacità di esprimere una migliore visione strategica e da una ideologia progressista superiore all’interno di una visione culturale mondialista.

    Viceversa, le ultime miserabili vicende legate alla mercificazione della volontà politica porterebbero alla immediata nomina, se ancora in vita, di Cartesio ad ispettore straordinario del Parlamento europeo con l’obiettivo di salvaguardare, o meglio salvare, la ormai minima considerazione della quale godono l’intera classe politica europea e le stesse istituzioni.

    Il dubbio e la sua applicazione in relazione alle reali motivazioni dell’intera attività degli organi istituzionali europei dell’ultimo decennio rappresenta l’ultima opportunità per la stessa sopravvivenza politica dell’Unione Europea.

    (*) Il nostro mercato di 240 milioni di passeggeri scambiato con quello del Qatar di 2,4 milioni.

    (**) L’Unione europea è responsabile del 7% del totale delle emissioni quindi una sua diminuzione sarebbe assolutamente ininfluente rispetto al mantenimento delle quote delle principali economie come Cina, Usa, India e Russia.

  • Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi

    Bruxelles da molti anni è notoriamente sede di lobby di ogni genere e specie, nella capitale belga si intrecciano non solo affari ma anche le informazioni e le pressioni più disparate mentre molti, che si occupano di spionaggio regolare o non, proprio qui si incontrano e si scontrano, inoltre molte cellule del terrorismo più efferato hanno trovato base proprio a Bruxelles

    Per evitare infiltrazioni di interessi non chiari o comunque di parte il Parlamento europeo ha da anni regole e vincoli chiari che, fino ad ora, avevano funzionato.

    La recente vicenda dello scandalo della enorme quantità di denaro che sembra sia stato trovato nelle abitazioni di Kaili, vicepresidente del Parlamento europeo, e di Panzeri, già deputato europeo e fondatore della ong Fight Impunity, con indagini che vedono il coinvolgimento di altre persone legate al mondo delle ong e del Parlamento, gettano una luce inquietante sulla caduta di valori e sull’amore per il denaro che per alcuni prevale su tutto, impongono una diversa selezione del personale politico, ad ogni livello, ed un vero controllo sulle ong.

    Il marcio non è nelle istituzioni ma nelle persone ed in un sistema politico, in ogni paese, che in troppi casi sembra premiare gli esempi negativi anche per le ovvie conseguenze che derivano da una società, sempre più superficiale e priva dei fondamentali, basata sull’apparire e sull’interesse del singolo rispetto a quello del bene comune.

    Mentre attendiamo gli esiti finali dell’inchiesta la speranza è che questa triste e squallida vicenda porti tutti a vigilare con più attenzione ed insegni a chi vuole corrompere, e a chi aspetta solo di essere corrotto, che la verità e le colpe vengono, prima o poi, alla luce perché il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.

  • Il Consiglio europeo si muova in sintonia con il Parlamento nel dichiarare la Wagner organizzazione terroristica

    Il Parlamento europeo ha finalmente dichiarato la Wagner organizzazione terrorista, ci ha messo molto tempo, troppo tempo ma alla fine ha prevalso il buon senso o almeno la realtà, perchè la verità può essere soggettiva ma la realtà è inoppugnabile.

    Il cuoco di Putin ed i suoi tristi, sanguinari, accoliti e mercenari, che da anni stanno insanguinando vari paesi del mondo commettendo atrocità di ogni genere, sono una realtà che deve essere fermata.

    La lentezza e le titubanze dell’Europa, unite a interessi economici contrastanti e ad una incapacità di vedute a lungo termine che si uniscono ai veti incrociati ed alla, ormai annosa, necessità di rivedere l’organizzazione ed i poteri delle tre principali Istituzioni, sono le cause di ritardi che hanno parte della responsabilità di quanto sta accadendo in Ucraina, con riflessi in tutto il mondo.

    Che i mercenari della Wagner siano in gran parte assassini a piede libero, teleguidati dal governo di Mosca, è noto a tutti da tempo, per questo condividiamo, pur ritenendola tardiva, la decisione del Parlamento europeo ma, come sappiamo bene, se anche il Consiglio europeo non si muoverà in sintonia tutto resterà poco più che una dichiarazione d intenti.

    Siamo tutti chiamati ad evitare un’escalation che coinvolga altri Stati, la guerra mondiale deve essere evitata ma è altrettanto evidente che la comunità civile non può continuare ad accettare lo sterminio del popolo ucraino che Putin sta consapevolmente e inesorabilmente portando avanti, dopo le bombe ed i missili che continuano a cadere, con il gelo ed il buio nel freddo dell’inverno.

  • Cyber attacco al sito del Parlamento europeo durante il voto della risoluzione contro la Russia

    Intorno alle 14.30 del 23 novembre il segnale del wifi dell’edificio che a Strasburgo ospita il Parlamento europeo si è interrotto per diversi minuti. Mentre l’Assemblea votava la risoluzione che definisce la Russia uno Stato terrorista, i servizi web si sono interrotti per un attacco cyber azionato da un gruppo filo russo. Con la risoluzione Il Parlamento ha rinnovato il sostegno all’Ucraina e ha condannato, per l’ennesima volta, gli attacchi e le atrocità perpetrati delle forze russe. Secondo l’Eurocamera si tratta di atti di terrore e crimini di guerra.

  • 448 Stage al Parlamento Europeo 2023: tutte le offerte attive con Borse Schuman

    Dal 1° al 31 ottobre 2022, ci si può candidare per uno dei numerosi stage di cinque mesi al Parlamento Europeo nel 2023. Due i periodi: I FLUSSO: da marzo a luglio 2023 – II FLUSSO: da ottobre a febbraio

    Il Parlamento offre varie opportunità di stage presso il Segretariato Generale. Queste esperienze daranno modo di seguire un percorso professionale ed ampliare la propria visione delle attività del Parlamento europeo.
    tirocini Schuman sono riservati ai titolari di diploma universitario o di istituti equivalenti,  permettono di completare le conoscenze acquisite nel corso di studi e di familiarizzare con le attività dell’Unione europea, in particolare del Parlamento europeo.

    I settori di riferimenti sono:  Comunicazione (139), Occupazione, Economia e Finanza (17), Infrastrutture e Logistica (09), Legge (31), Relazioni Internazionali (47), Politiche interne UE (29). Amministrazione (79), IT (18), Multilinguismo (79).

    I Requisiti richiesti sono: avere 18 anni, avere un diploma universitario, possedere le competenze linguistiche richieste dall’offerta, fornire un estratto del casellario giudiziale, non aver lavorato per più di due mesi consecutivi in un’istituzione o in un organo dell’UE, non aver effettuato una visita di studio o di ricerca nei sei mesi precedenti l’inizio del tirocinio

    I candidati selezionati potranno beneficiare dei contributi forniti dalle borse di studio Schuman. Gli stagisti che lavorano a Bruxelles e Lussemburgo ricevono un’indennità di circa 1.300 euro al mese, con una ponderazione applicabile per il resto dei luoghi di assegnazione.

    Per fare domanda di stage, a partire dal 1° e fino al 31 ottobre 2022, sarà necessario selezionare l’offerta per la quale si intende candidarsi, cliccare su Apply online e completare il formulario di registrazione con i propri dati personali.

    Successivamente, sarà necessario collegarsi al proprio account, caricare il proprio CV (solo in formato Europass) e caricare una lettera di motivazione (una pagina al massimo).
    Per ulteriori informazioni, si invota a consultare la PAGINA DEDICATA ai tirocini Schuman,
    Guida agli Stage al Parlamento Europeo, Pagina Faebook European Parliament Trainee
    I candidati possono presentare domanda per 3 offerte di tirocinio per ogni periodo.

  • I diritti umani nel cuore dell’Europa – La mostra fotografica sul Premio Sacharov organizzata dall’Ufficio di Milano del Parlamento europeo

    L’Ufficio del Parlamento europeo a Milano ha organizzato un evento ibrido e una mostra fotografica sul Premio Sacharov 2021 per la libertà di pensiero, in onore della vita e dell’eredità che ci ha lasciato Andrei Sacharov. L’evento di lancio ha avuto luogo mercoledì 2 marzo alle ore 12 presso il Milano LUISS Hub. La mostra SACHAROV – I Diritti Umani nel cuore dell’Europa, sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo, sarà visitabile fino al 16 marzo, sempre presso l’hub in Via Massimo D’Azeglio, 3 a Milano.

    L’iniziativa si svolge in collaborazione con Memorial Italia, la sede italiana della nota associazione Memorial creata a Mosca negli anni ’80 con lo scopo di promuovere lo sviluppo della società civile, della coscienza giuridica dei cittadini e di uno stato di diritto democratico al fine di prevenire il ritorno al totalitarismo. L’incontro inaugurale, moderato da Cristina Giuliano, giornalista di Askanews, è stato l’occasione per discutere di diritti umani insieme alle diverse sedi internazionali di Memorial e con Vladimir Milov, consigliere per la politica estera ed economia di Alexei Navalny.

    La mostra esplora la dimensione europea di Sacharov, il cui destino personificò la coscienza illuminata del mondo e trasmise il senso di un impegno politico che sarebbe rimasto attuale fino ad oggi. La prima parte della mostra è dedicata alla figura di Andrej Sacharov, protagonista indiscusso della nostra storia: la sua attività scientifica, il dissenso, la lotta per i diritti umani, l’esilio, il premio Nobel, l’impegno politico per la democratizzazione del sistema sovietico. La seconda parte è dedicata alle personalità che sono state insignite del “Premio Sacharov per la libertà di pensiero”.

    Istituito dal Parlamento europeo nel 1988 è un riconoscimento dedicato ad Andrej Sacharov allo scopo di premiare personalità od organizzazioni che abbiano dedicato la loro vita alla difesa dei diritti umani e delle libertà di pensiero. Presentando diverse personalità e organizzazioni insignite da questo premio la mostra si rivolge ad un ampio pubblico con lo scopo di far conoscere meglio questo grande protagonista del Novecento, la sua storia e la sua opera e sensibilizzare gli spettatori alla causa dei diritti umani.

    Il Premio Sacharov per l’edizione 2021 è stato assegnato al dissidente politico russo Alexei Navalny. Attivista dell’opposizione russa e prigioniero politico, Navalny ha condotto una campagna contro la corruzione del regime di Putin e ha, attraverso i suoi account social e le campagne politiche, contribuito a denunciare gli abusi interni al sistema riuscendo a mobilitare milioni di persone in Russia in sostegno della sua protesta.

  • David sui sentieri dello spirito camminerai con noi

    La morte prematura di David Sassoli lascia una grande costernazione e tristezza non solo nel Parlamento europeo e nella politica, infatti la commozione che moltissime persone hanno provato, persone normali, cittadini qualunque che non lo conoscevano direttamente, vale ancora di più del cordoglio e dell’apprezzamento dei rappresentanti delle istituzioni, con i quali ha lungamente lavorato, perché dimostra la sua grande empatia. È stato un uomo giusto, generoso e coraggioso, mite ma deciso, semplice nell’esporre problemi e pensieri profondi, capace di confrontarsi e di comprendere anche chi non aveva la stessa appartenenza politica.

    Mentre da tutte le parti oggi lo ricordano esprimo la speranza, pensando di avere a volte capito cosa c’era dietro certi suoi sorrisi un po’ tristi, che gli elogi ed i rimpianti si tramutino in azioni per riportare la politica al ruolo che deve avere: attenzione agli altri. David era questo che voleva e cercava di fare: avvicinare i cittadini alle istituzioni e far tornare le istituzioni al servizio di tutti. La sua empatia è rimasta tra noi, conserviamola, facciamola anche nostra e forse finalmente riusciremo a ridare alla società quella umanità che si sta sempre più perdendo.

    Ciao David, sui sentieri dello spirito cammini e camminerai con noi.

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