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Ancora una strage degli al Shabaab ma il Kenya è sempre più determinato nella guerra contro il terrorismo islamista

A coloro che pensavano che il terrorismo islamista si fosse acquietato accontentandosi, come nel caso degli al Shabaab, di continuare a colpire e mietere vittime solo in Somalia, ha violentemente risposto la realtà: nelle ultime ore i terroristi somali, ben noti per le molte stragi ed assassini che hanno compiuto anche in Kenya, hanno nuovamente colpito ed ucciso proprio nella repubblica africana che solo pochi giorni fa aveva siglato un importante accordo con l’Unione Europea.

Cinque fino ad ora le vittime accertate, sgozzate e decapitate, tutti civili.

L’efferata violenza è una delle tante che gli al Shabaab hanno compiuto contro un paese che da anni è in prima fila per cercare di supportare il governo somalo e ripristinare l’ordine a Mogadiscio sostenendo la fragile presidenza, eletta nel modo più democratico possibile, in un paese dove ormai, da decenni, il terrorismo è padrone pressoché incontrastato.

Il governo keniota, nonostante i molti attentati subiti sul suo territorio, non si è tirato indietro continuando a offrire aiuto militare alle istituzioni somale, il Kenya soffre da anni le conseguenze della guerra che i terroristi jihadisti stanno portando in varie parti dell’Africa, ora sotto l’insegna di al Qaeda ora sotto quelle dell’Isis.

Ricordiamo, perché la memoria a volte non aiuta, alcuni dei più sanguinosi attentati subiti dal Kenya (sparatoria al centro commerciale Westgate settembre 2013; strage all’Università di Garissa il 2 aprile 2015; attacchi di Mombasa il 28 novembre 2002 contro un hotel di proprietà israeliana e un aereo appartenente ad Arkia Airlines).

Non si deve inoltre dimenticare che in Kenya vi è a Dadaab il più grande campo profughi che vede rifugiati decine di migliaia di somali scappati dalla tragica situazione del loro paese afflitto, oltre che da sanguinosi scontri tra le forze del terrore e le forze governative, da una persistente carestia che rende la popolazione sempre più affamata e disperata.

Il Kenya, giustamente considerato tra i paesi più evoluti ed affidabili dell’Africa, ha siglato, nei giorni scorsi, un importante accordo di partenariato economico con l’Unione Europea che promuoverà gli scambi di merci e creerà nuove opportunità economiche per le imprese e gli esportatori kenyoti, aprirà il mercato dell’UE ai prodotti kenyoti e incentiverà gli investimenti dell’UE in Kenya. Anche questo ha certamente reso ancora più violenti ed aggressivi gli al Shabaab che vedono nell’accordo un altro importante tassello per rendere il Kenya più forte e l’Africa più libera e stabile anche dal punto di vista economico.

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