Attualità

Fausto Biloslavo non può parlare all’Università di Trento

L’inviato di guerra costretto a rinunciare ad una conferenza sulla Libia alla quale era stato invitato perché un gruppo di militanti di estrema sinistra ha protestato contro la sua partecipazione

Non si sa se sia più grave l’aver impedito ad un giornalista di parlare all’università o non aver sentito proferire parola al riguardo da parte del Ministro dell’Istruzione, complice anche una certa indifferenza dell’Ordine dei giornalisti che tutti i suoi iscritti (e non solo) dovrebbe tutelare. Evidentemente se il giornalista in questione si chiama Fausto Biloslavo e l’Università è quella di Trento è probabile che tutto alla fine torni. Il noto inviato di guerra, che sapientemente ha raccontato e racconta quanto accade nelle più calde aree di crisi nel mondo, era stato invitato ad intervenire in un convegno, organizzato dall’ateneo trentino, sulla Libia, paese del quale Biloslavo è attento conoscitore. La notizia non è stata accolta bene da un gruppo di studenti facinorosi  di estrema sinistra (crediamo nella serietà e nella sana curiosità per il sapere della stragrande maggioranza degli studenti dell’Università di Trento) che, divulgando volantini con il volto del giornalista a testa in giù, si sono opposti alla presenza di Biloslavo all’università. E il Rettore, probabilmente davanti a veementi atti di protesta, ha accettato la richiesta, scusandosi con il giornalista e invitandolo a tornare all’università. Non è dato sapere però se questi studenti siano stati segnalati alle Forze dell’Ordine né finora si è levata la voce del Ministro Fioramonti. Perfino l’Ordine dei Giornalisti ha preso blanda posizione. Tocca pensare, purtroppo, che, ancora oggi, la cultura si crede possa essere appannaggio solo della sinistra (e Biloslavo è considerato uomo di destra anche per le sue inchieste sul massacro delle Foibe), o di una certa parte, che in certi atenei sopravviva la parte peggiore delle ideologie che permette ad ex terroristi o a personaggi che con la cultura e la divulgazione hanno ben poco da spartire di poter tenere lectio magistralis. Ciriani, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, ha annunciato un’interrogazione a Fioramonti. Viene spontaneo chiedersi: ma è possibile che con tutte le importanti questioni da affrontare e decidere in Parlamento, qualcuno debba ricorrere ad un’interrogazione per chiedere un atto di condanna da parte del Ministro e rivendicare che la libertà di parola, pensiero e credo, sul finire del 2019, sia un diritto inalienabile per tutti?

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Raffaella Bisceglia

Pugliese trapiantata a Milano da 13 anni, è laureata in Lingue e Letterature Straniere. Giornalista professionista dal 2001 attualmente svolge l’attività di addetta stampa e collabora con Famiglia Cristiana e Cronaca Qui. In passato ha lavorato, tra gli altri, per le emittenti televisive Telenova e Telepiù, per il quotidiano Il Meridiano e scritto di calcio e televisione per i siti Calciomercato.com e Datasport e il settimanale Controcampo.

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