Attualità

Siamo alla vigilia di un’altra crisi dei derivati?

Ci risiamo? I giornali finanziari suonano l’allarme e il Financial Time precisa le cifre, citando dati di una società di ricerca di Boston, la Aite Group. Le cinque grandi banche americane, alla fine del 2017, avevano nei loro libri contabili 157 trilioni di dollari, vale a dire, il 12 per cento in più rispetto all’inizio della crisi del 2008 e più di due volte il PIL globale, una cifra che dovrebbe spaventare i responsabili finanziari, ma che invece sembra non preoccuparli, perché le transazioni continuano e non allarmano chi li tratta. Alla sola Citigroup farebbero capo 44 trilioni di dollari. L’analista senior di Aite commenta che si tratta di dati che dovrebbero mettere a disagio e ricorda che Citi sembra aver dimenticato il crollo delle sue azioni, alludendo alla depressione del 2009. Come mai questa disattenzione? Che cosa spinge gli operatori a non tener conto delle conseguenze che potrebbero travolgerli? Questi numeri enormi – dice il Financial Time riportando l’opinione delle banche – non raccontano tutta la storia. Le cifre non dicono nulla sulle controparti, le garanzie, le posizioni di compensazione. E non dicono che anche in situazioni non di crisi i contratti derivati si sono dimostrati inapplicabili. Nel Regno Unito nel primi anni ’90 una decisione giudiziaria annullò tutti gli accordi di swap sui tassi d’interesse tra banche e governi locali. A Milano si arrivò alla stessa conclusione nel 2013. Se veramente la situazione è così preoccupante, perché nessuno interviene per evitare il peggio? La finanza lavora in franchigia? Gli enti di controllo fanno il loro mestiere? Anche nel 2008 nessuno volle ascoltare chi denunciava i rischi dell’aumento spropositato della bolla speculativa. Quel che è successo rientrerà nella storia della finanza internazionale. Forse occorrerebbe anche una storia della stupidità umana, che probabilmente sarebbe inutile, perché come la storia ci insegna, la storia non è maestra di vita.

Fonte: Wall Street Italia, 19/03/2018

Mostra altro

La redazione

Essere sempre sul pezzo è una necessità fondamentale per chi fa informazione sul web nel terzo millennio. Noi del Patto Sociale abbiamo tentato di fare di questa necessità una virtù, lanciando un progetto ambizioso per una realtà in continua crescita come la nostra.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio