Fondi europei per 42 ricercatori italiani
Quarantadue ricercatori italiani, su un totale di 403, potranno fare ricerca di eccellenza grazie agli starting grants dell’European Research Council (Erc), attraverso i quali l’Ue sovvenziona i migliori talenti di tutte le discipline scientifiche nelle fasi iniziali della loro carriera. In termini di nazionalità, gli italiani si collocano al secondo posto nell’UE per numero di ricercatori premiati da questo bando, dietro ai tedeschi (73 vincitori) e davanti a francesi (33), olandesi (33), britannici (22). I 403 ricercatori selezionati beneficeranno di 603 milioni di euro in totale e fino a 1,5 milioni di euro ciascuno, per creare i propri gruppi di ricerca (che coinvolgeranno altri 1.500 giovani ricercatori o studenti) e condurre progetti di frontiera.
Carlos Moedas, Commissario europeo per la ricerca, la scienza e l’innovazione, ha dichiarato: «Oltre a sostenere i ricercatori europei nelle fasi iniziali della loro carriere, gli starting grants dell’Erc contribuiscono anche ad arricchire il settore di ricerca europeo attirando e trattenendo in Europa scienziati proveniente da altre regioni del mondo. Più di un beneficiario su dieci proviene da Paesi extra-Ue. L’Europa è aperta al mondo!». Il presidente dell’ERC, il professor Jean-Pierre Bourguignon, ha commentato: «Abbiamo ricevuto 3170 domande per gli starting grants 2018 e il processo di selezione dei 403 vincitori è stato molto competitivo. Per il secondo anno consecutivo, quasi il 40% dei beneficiari sono donne».
Come accaduto anche nell’ultimo round di finanziamento, le ricercatrici che hanno presentato domanda hanno avuto un tasso di successo leggermente superiore (13,7%) rispetto ai colleghi maschi (12,4%). In totale, quasi il 13% delle domande è stato finanziato – anche questo dato in linea con gli anni precedenti.
La ricerca finanziata dagli starting grants sarà condotta in 22 Paesi europei, con istituti di ricerca tedeschi (76), britannici (67) e dai Paesi Bassi (46) che ospiteranno la maggior parte dei progetti. L’Italia ne ospiterà 15: tre alla Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, due ciascuno alle Università di Pisa, Trento e la Sapienza; uno ciascuno a Politecnico di Milano, Bocconi, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Università di Pavia, Firenze e Napoli Orientale.