Europa

Secondo uno studio della Commissione europea alcuni prodotti alimentari prodotti nell’UE hanno marchi simili ma composizioni diverse

La Commissione ha pubblicato i risultati di una campagna di prova paneuropea sui prodotti alimentari da cui emerge che alcuni prodotti, pur avendo una diversa composizione, recano un marchio identico o simile. Lo studio parte dall’impegno del Presidente Junker, sin dal suo discorso sullo stato dell’Unione nel 2017, ad affrontare il problema delle differenze di qualità dei prodotti. La Commissione europea ha promosso così diverse iniziative e ha pubblicato il 24 giugno uno studio basato sull’analisi di prodotti alimentari secondo una stessa metodologia in tutta l’UE, per meglio comprendere il fenomeno delle differenze di qualità dei prodotti. Dall’analisi condotta dal Centro comune di ricerca (JRC, il servizio interno della Commissione europea per la scienza e la conoscenza) su 1.400 prodotti alimentari in 19 paesi dell’UE è risultato che il 9% dei prodotti messi a confronto differiva per composizione sebbene la parte anteriore della confezione fosse identica. Per un altro 22% dei prodotti, per i quali sono state rilevate differenze di composizione, la parte anteriore della confezione era simile. Lo studio non ha messo in evidenza un modello geografico coerente. In base alla nuova metodologia messa a punto, le autorità nazionali competenti saranno ora in grado di effettuare caso per caso l’analisi necessaria a individuare le pratiche ingannevoli vietate dal diritto dei consumatori dell’UE.
Lo studio ha analizzato 1.380 esemplari di 128 diversi prodotti alimentari di 19 Stati membri. Tuttavia si tratta di un campione non rappresentativo della grande varietà di prodotti alimentari disponibili sul mercato dell’UE. Dallo studio è emerso che nella maggioranza dei casi la composizione dei prodotti coincideva con il modo in cui erano presentati: per il 23% dei prodotti quanto indicato sulla parte anteriore della confezione e la composizione coincidevano, mentre per il 27% dei prodotti a una diversa composizione corrispondeva una diversa parte anteriore della confezione; il 9% dei prodotti presentati come identici nei diversi paesi dell’UE aveva una composizione diversa: tali prodotti presentavano una parte anteriore della confezione identica ma una composizione differente. Un altro 22% dei prodotti presentati in modo simile aveva una composizione differente: tali prodotti presentavano una parte anteriore della confezione simile ma una composizione differente; non è stato rilevato alcun modello geografico coerente per quanto riguarda l’uso di imballaggi identici o simili per prodotti con una composizione differente. Inoltre le differenze di composizione rilevate nei prodotti analizzati non implicano necessariamente una differenza di qualità.

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La redazione

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