
L’Ue apre alle terapie a base di psichedelici
Si chiama PsyPal ed è il primo progetto di ricerca clinica finanziato con 6,5 milioni di euro del programma Horizon Europe dell’Ue che indagherà sui trattamenti per la salute mentale assistiti da sostanze psichedeliche. PsyPal ricercherà i potenziali della terapia assistita da psilocibina per alleviare l’ansia e la depressione nei pazienti in cure palliative e in particolar modo si concentrerà su pazienti con malattia polmonare ostruttiva cronica, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica e morbo di Parkinson atipico. Il progetto coinvolge 19 organizzazioni provenienti da 9 Paesi europei, con circa 100 pazienti che saranno reclutati in 4 diversi siti clinici in tutta Europa.
Il progetto è stato presentato al Parlamento europeo il 9 aprile 2024 grazie all’eurodeputato Cyrus Engerer del “Gruppo di interesse MEP per la salute mentale e le condizioni neurologiche” e del “Gruppo d’azione per l’uso medico delle sostanze psichedeliche”.
Gli psichedelici sono per la maggior parte illegali in tutta Europa perché nelle Convenzioni delle Nazioni Unite si trovano nella tabella 1, quella per cui non sono riconosciuti ufficialmente per uso medico, ma recentemente la ricerca è tornata a suggerire che gli psichedelici hanno un potenziale significativo per la gestione dei disturbi di salute mentale come il disturbo da stress post-traumatico, l’anoressia e la depressione. L’Australia è stata il primo paese al mondo a regolamentarne ufficialmente l’uso medico mentre negli Usa l’apertura alla sperimentazione di simile terapia si è bloccata. L’Italia ha recentemente ospitato un convengo tra specialisti di tutto il mondo per fare il punto sia sul percorso terapeutico che sul quadro normativo entro cui l’apertura della Ue possa concretizzarsi nei singoli Paesi.