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Tornano a crescere i fumatori italiani, sono 800mila in più dal 2019

Riprende a crescere il numero di fumatori in Italia, aumentato di 800mila unità rispetto al 2019, facendo registrare il primo incremento significativo dal 2006, anche tra le donne. Quasi un italiano su 4 (il 24,2%) è fumatore, e il 75% inizia a fumare tra i 15 ed i 20 anni (il 9% prima dei 15 anni). Mentre poi triplica la percentuale di chi fuma sigarette a tabacco riscaldato (3,3% nel 2022 rispetto all’1,1% del 2019), è in aumento anche il numero di fumatori ‘duali’: l’81,9% di chi usa la sigaretta elettronica (e-cig) fuma le sigarette tradizionali e contemporaneamente l’e-cig. E sul fronte delle cure, una nota negativa è anche il calo dei centri Antifumo su tutto il territorio nazionale, passati dai 292 del 2019 ai 223 del mese in corso. Questa la fotografia scattata dal report dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in occasione della Giornata mondiale senza tabacco promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che si celebra il 31 maggio. Quest’anno il tema proposto dall’Oms è focalizzato sull’impatto del tabacco sul pianeta: dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti. La campagna, denuncia l’Iss, “mira inoltre a evidenziare gli sforzi dell’industria del tabacco per ‘apparire ecosostenibile’ e migliorare la propria reputazione e quella dei suoi prodotti commercializzandoli come rispettosi dell’ambiente”.

Oltre ad avere un impatto sull’ambiente, il tabacco, rileva l’Istituto, ha anche un prezzo di vite umane perse, 93mila all’anno nella sola Italia (8 milioni nel mondo in base ai dati dell’Oms). E l’aumento dei fumatori non è un dato incoraggiante. Il trend rilevato nel triennio 2017-2019, che vedeva una costante diminuzione delle fumatrici, rileva l’Istituto superiore di sanità (Iss), non viene confermato nel 2022: quest’anno infatti si assiste a un incremento nella percentuale dei fumatori che riguarda entrambi i sessi. “Quasi la metà dei giovani fumatori nella fascia d’età 15-24 anni (49,8%) – rileva Roberta Pacifici, responsabile del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss – fuma meno di 9 sigarette al giorno, sebbene il 45,5% di essi consumi tra le 10 e le 19 sigarette/die”. E se aumentano anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato, è forse anche perchè più di una persona su 3 (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali. L’Iss sottolinea che il 66,8% degli utilizzatori di e-cig (erano il 62,6% nel 2019) ed il 74,6% dei fumatori di sigarette a tabacco riscaldato (il 62% nel 2019) si sentono liberi di usare questi prodotti nei luoghi pubblici (mezzi di trasporto pubblici, privati, locali, bar). E parla di ‘legislazione fragile nei confronti dei prodotti diversi dalla sigaretta tradizionale”.

Nel report l’Iss ricorda inoltre le iniziative in campo per aiutare i cittadini a smettere di fumare: a questo proposito, la piattaforma ‘Smettodifumare’ (https://smettodifumare.iss.it) offre la mappa geolocalizzata dei Centri Antifumo presenti sul territorio nazionale, fornendo indicazioni pratiche per un facile accesso. Dall’inizio della sua attività nel 2000, inoltre, il Telefono Verde contro il Fumo 800 554088 ha preso in carico oltre 98.000 telefonate e nell’ultimo anno (1 maggio 2021- 30 aprile 2022) sono giunte al Servizio oltre 8.500 telefonate.

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