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Governare è prima di tutto pensare

Poche parole per sollecitare dei fatti e ragionare sul futuro:

1) una nuova legge elettorale non deve tenere conto dell’interesse dei partiti ma del diritto degli elettori di esprimersi e di scegliere: per questo, visto i fallimenti di questi anni, si dovrebbe tornare al proporzionale con un premio di maggioranza proporzionata non solo ai voti espressi ma anche al numero di coloro che hanno diritto al voto e che non hanno votato. Da tempo governano partiti che rappresentano minime percentuali rispetto alla vera popolazione italiana perché l’astensionismo è sempre più forte per la mancanza di fiducia e per l’impossibilità, da parte degli elettori, di scegliere i propri rappresentanti. Per questo il ritorno alla preferenza, con norme che impediscano concorrenze sleali sia per le spese elettorali che per le apparizioni televisive, riporterebbe la nostra democrazia a quella trasparenza persa da troppo tempo. E, piaccia a non piaccia, il parlamentare deve rimanere libero di mandato perché egli rappresenta prima di tutto gli elettori, devono invece essere concepite norme per impedire e per vigilare sull’acquisto di deputati e senatori da parte di altri gruppi parlamentari. Diminuire il numero degli eletti ha un senso, eventualmente, solo se questi non saranno nominati in liste bloccate od altro dai propri capi partito. Fino a che le segreterie dei partiti, anche con più o meno fittizie e pilotate primarie, continueranno a pilotare le elezioni i cittadini non avranno mai propri rappresentanti presenti sul territorio e in grado a Roma di votare con cognizione di causa e in libertà.

2) Per contrastare le evasioni fiscali, come sosteniamo da anni, si deve dare la possibilità ai privati di scaricare le spese di idraulico, elettricista, imbianchino, avvocato, commercialista, e cioè di tutto quanto si spende per la manutenzione della casa e per dirimere vari contenziosi, bisogna aumentare le detrazioni sanitarie e veterinarie portando al minimo l’IVA per i medicinali e per il cibo per gli animali se vogliamo contrastare anche il randagismo causato dagli abbandoni.

3) Bisogna fare partire subito sia le grandi opere, come il ripristino della fatiscente rete idrica italiana che sperpera più di un terzo di acqua potabile, e la messa in sicurezza di strade, ponti, viadotti, sia le opere minori ma altrettanto urgenti come quelle che le nostre scuole attendono da anni. Ancora oggi le aree terremotate sono sommerse da macerie e gli sfollati non possono ritornare ad una vita normale, solo questo esempio ci fa capire che governare è pensare e poi fare, non parlare, e parlare troppo, come si sta facendo da troppi anni.

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