Cari lettori, spero che non vi siate stufati delle mie proposte: sono Massimiliano D’Alessandro avvocato, pescatore, cuoco e cinofilo della sezione tarantina di Toghe & Teglie e quella della settimana è una ricettina nata da un personale esperimento che, vi assicuro, è venuto benissimo e vi farà fare un’ottima figura…anche con voi stessi se non avete ospiti.
Dunque, procuratevi i gamberoni (non è indispensabile andarli a pescare come faccio io!) con l’unico accorgimento di pulirli molto bene, sfilando anche lo sgradevole intestino dalle code, e metteteli in una coppetta con olio evo lasciandoli a macerare senza esagerazione mentre vi preparate per il resto.
Scolate e inserite le code di gamberi con ancora un po’ di olio in appositi stampini da forno a fondo semisferico, due per ciascuno, uno all’incontrario dell’altro come a formare il numero 69. Ora posatevi un uovo intero sopra, spolverate con semi di sesamo e iniziate la cottura in forno caldo a 180 gradi sinché i bordi dell’uovo non si abbrustoliscono come si vede nella foto.
Servite adagiando preferibilmente su una fetta di pane rigorosamente cafone, eventualmente abbrustolito lasciando croccante ma morbido l’interno, oppure nel piatto…con qualche scaglietta di tartufo – quando è stagione, che con l’uovo si sposa perfettamente – questi gamberoni sono imperdibili,
Volendo, ho pensato che questo ben di Dio si potrebbe impiattare su delle scrocchiarelle…cosa sono? Prendete della carta forno e stendetevi sopra formaggio grattugiato non troppo sapido e stagionato e dei taralli sbriciolati, adagiatevi sopra delle cime di broccoli precedentemente lessati ed asciugati schiacciandoli con il fondo di un bicchiere. Un giro d’ olio e via , in forno a 220 gradi, sinché non diventa croccante…Tutto qui, ovviamente le scrocchiarelle sono da preparare prima dei gamberoni all’uovo e da tenere al caldo, altrimenti rischiate di far nascere i pulcini.
Buon divertimento ai fornelli, a presto!