Mi presento subito ai lettori: sono Pamela Battaglia, new entry romana del Gruppo Toghe & Teglie che, dopo solo una settimana, mi ritrovo a rappresentare in questa rubrica con la mia ricetta dei supplì che, va immediatamente chiarito, non sono la stessa cosa degli arancini (o arancine, a seconda della “costa” siciliana di produzione) sebbene vi rassomiglino; la differenza principale è nella farcitura che nella versione classica degli arancini prevede il ragù di carne, piselli e mozzarella mentre il tradizionale supplì romano viene condito con semplice salsa di pomodoro e mozzarella filante per ottenere l’ ”effetto telefono”.
Il nome, infatti deriva dal fatto che per mangiarlo caldo (il che è obbligatorio), il supplì va aperto in due e la mozzarella fusa crea un filo tra le due parti facendolo sembrare la cornetta di un telefono…quelli di una volta!
Procediamo adesso con la preparazione che prevede un classico risotto: soffritto con poca cipolla e un filo d’olio, aggiungete il riso e fatelo tostare, sfumate con vino bianco e quando è evaporato aggiungete insieme il brodo e della ottima passata di pomodoro e del basilico.
Proseguite così fino a cottura, ultimata la quale aggiungete del parmigiano grattugiato non troppo stagionato (ma la scelta sulla stagionatura va, comunque, a gusto personale anche se si dovrebbe evitare di coprire la delicatezza di sapore della mozzarella).
Spegnete il fuoco, versate il risotto in una teglia bassa, spandendolo per farlo raffreddare; quando sarà ben freddo, inumidite le mani, prendete il risotto, dividetelo porzionando “a misura” per realizzare i singoli supplì e aggiungete in centro la mozzarella (ben scolata, preferibilmente fior di latte) e procedete ad impastarli dando la tipica forma allungata. Passate ora prima nella farina, poi nel rosso d’uovo, infine nel pangrattato e friggete in olio bollente.
Posate su un piatto con carta da cucina assorbente per asciugare l’eccesso di unto e lasciate che i vostri commensali si avventino su queste delizie mentre sono ancora ben calde raccomandando solo di evitare le ustioni.
Un po’ come fanno i milanesi con il riso al salto, qualsiasi risotto che avanza, in realtà, si può trasformare in supplì, ed è – quindi – un’ottima soluzione per dare nuova vita alle vostre pietanze.
Grazie per l’attenzione, al Patto Sociale per l’ospitalità, ai miei nuovi amici di T&T per l’apprezzamento e…alla prossima!