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Toghe&Teglie: uova alla scozzese

Sara Astorino

Buona settimana e ben trovati, lettori gourmet di questa rubrica. Sono Sara Astorino, crotonese trapiantata in Toscana del Gruppo Toghe & Teglie, praticamente una novizia su queste colonne.

Siamo ancora in periodo pasquale ed una mia ricetta a base di uova – seppure arricchita in modo poco penitenziale – è stata molto apprezzata dagli amici e colleghi tanto che sono stata prescelta per provocarvi l’acquolina in bocca.

Per la preparazione ho usato le uova di quaglia – ma vanno benissimo anche quelle di gallina – salsiccia non troppo piccante (va un po’ a gusto personale), carne di maiale, sale, salsa worcester e per la panatura finale farina, rosso d’uovo di gallina e pan grattato in questo ordine esatto…quantità “a sentimento”, come al solito.

Il primo passaggio consiste nel tritare la carne di maiale unitamente alla salsiccia, miscelandole per ottenere un composto molto liscio ed uniforme che andrà condito con due cucchiai di salsa worcester e un pizzico di sale.

Successivamente le uova vanno messe in un contenitore con acqua gelata da portare poi sino ad ebollizione ed attendendo quattro minuti esatti prima di spegnere il fuoco.

Ora bisogna far raffreddare le uova mettendo il contenitore sotto l’acqua fredda, così sostituendola gradualmente a quella calda. Dopo che le uova si saranno raffreddate e saranno state mondate del guscio, si arriva all’unico passaggio “lungo” della ricetta: preparate delle specie di polpette con il mix di carne di maiale e salsiccia facendo attenzione alla quantità: la particolare consistenza della carne e le dimensioni dell’uovo (soprattutto se viene usato quello di quaglia) consentono di usare solo pochissima carne che, di fatto, va spalmata intorno all’uovo, avvolgendolo.

Terminata questa delicata operazione, ripassate nella farina, nel tuorlo d’uovo, nel pangrattato una prima volta e poi nuovamente in uovo e pangrattato.

Il finale è la frittura con olio a 175 gradi (ed è opportuno munirsi di termometro digitale perché la temperatura è molto importante) ed, una volta dorato e ben cotto, se la dimensione dell’“involucro” di carne mista risultasse troppo sottile per prelevare le uova senza danneggiarle è bene usare una scolafrittura.

Un’ ultima ultima nota: la migliore riuscita si lega ad una doratura molto forte, quindi grande attenzione nei passaggi finali della preparazione.

Buon appetito e…alla prossima ghiottoneria!

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