cambiamento

  • Nuovi orientamenti per aiutare i paesi dell’UE ad aggiornare le loro strategie di adattamento ai cambiamenti climatici

    La Commissione europea ha adottato una nuova serie di orientamenti per assistere gli Stati membri nell’aggiornamento e nell’attuazione di strategie, piani e politiche nazionali di adattamento complete, in linea con legge europea sul clima e con la strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici.

    Dalle ondate di calore estremo alle siccità devastanti, dai rovinosi incendi boschivi all’innalzamento del livello dei mari, con la conseguente erosione delle coste, gli inevitabili impatti dei cambiamenti climatici incontrollati sono ben noti e stanno ormai iniziando a manifestarsi concretamente. Le ultime conclusioni della relazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) sottolineano l’urgenza di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. Gli orientamenti pubblicati oggi intendono aiutare gli Stati membri a migliorare i preparativi per questa realtà emergente, caratterizzata da un rapido aumento della frequenza con cui si manifestano tali fenomeni.

    La Commissione punta a sostenere gli Stati membri nell’adozione di un approccio globale all’elaborazione delle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici grazie a un coordinamento e a un’integrazione multilivello, sia sul piano orizzontale che a tutti i livelli degli enti subnazionali. Gli orientamenti comprendono anche un elenco completo delle principali caratteristiche della politica di adattamento. Per migliorare le strategie e i piani di adattamento degli Stati membri, gli orientamenti propongono inoltre nuovi temi e settori strategici di cui tenere conto all’atto di elaborare politiche volte a garantire risultati migliori.

  • Solo un tiepido venticello

    Sono stati sufficienti solo cinque anni per rinnegare se stessi. Come possa un partito cambiare radicalmente posizione su un legge approvata da un governo (Renzi) dallo stesso sostenuto solo cinque anni fa rappresenta un mistero…

    Il pensiero politico si manifesta come un fattore in continua evoluzione, il  quale tuttavia non può arrivare nel giro di cinque anni a rinnegare se stesso annullandone persino la responsabilità della sua approvazione.

    Al di là del contenuto normativo del Jobs Act e dei risultati ottenuti dal governo Renzi con il sostegno plebiscitario del PD, non si può pensare che un partito nel giro di soli cinque anni abbia cambiato radicalmente la propria posizione ed ora lo indichi come uno dei problemi principali relativi alla crescita della precarietà occupazionale. Perché se così fosse, si dimostrerebbe di non possedere alcun valore storico

    fondativo come base condivisa il quale comunque assicura il rispetto e la salvaguardia di valori riconosciuti  anche se all’interno di diversi scenari politici per di più in evoluzione.

    Criticare ora quanto approvato solo cinque anni fa e rivendicato con orgoglio nel “lontano” 2018 (https://www.partitodemocratico.it/economia-e-lavoro/jobs-act/) dimostra in ultima analisi quanto poca  sia la considerazione per gli elettori del partito che dimostra di non possedere il coraggio di ammettere i propri errori precedenti, ma si augura semplicemente che il  tutto cada nell’oblio.

    Il pensiero politico, come espressione di una qualsiasi forza politica, qualora risulti svincolato da codici valoriali riscontrabili sempre all’interno di ogni propria posizione politica ed a maggior ragione se governativa, se si dimostrasse non in grado di rappresentare SEMPRE questi valori fondativi, rappresenterebbe solo un  “tiepido venticello” pronto a cambiare direzione a seconda della convenienze politiche ed elettorali.

  • La Ue si fida di Emiliano e gli affida una relazione sui gas serra

    La Commissione ambiente (Enve) del Comitato europeo delle regioni (Cdr), ha nominato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, relatore del parere sulla ‘Strategia europea di lungo termine per la riduzione dei gas ad effetto serra in linea con gli Accordi di Parigi’. Ne dà notizia la Regione evidenziando che la Strategia di cui l’Unione europea deve dotarsi, avrà il compito di delineare una visione condivisa per un’economia a basse emissioni di Co2, al fine di attuare gli Accordi di Parigi del 2016. La Strategia dovrà identificare percorsi innovativi in diversi settori, tra cui quello energetico che gioca un ruolo essenziale nella decarbonizzazione dei processi produttivi industriali.

    “Il cambiamento climatico – commenta Emiliano – è il tema sul quale siamo tutti chiamati a dare risposte concrete. Si tratta di un problema che ha ricadute globali e incide sul benessere dell’ambiente e delle persone”. “Ringrazio – prosegue – tutti coloro che hanno contribuito alla mia designazione in qualità di relatore di questo importante parere, che abbiamo fortemente voluto perché è perfettamente in linea con l’impegno e le azioni che il governo regionale sta svolgendo sin dall’avvio del mandato”. “Intendiamo, in particolare – prosegue – sottolineare l’impegno del Gruppo socialista al Comitato delle regioni, senza il quale questo risultato non sarebbe stato possibile. Ritengo che le autorità locali e regionali abbiano la competenza e l’esperienza per poter validamente contribuire alle decisioni che in questo settore si dovranno assumere a livello europeo”. “Questa nomina – conclude – testimonia l’apprezzamento a livello europeo per il lavoro svolto dalla Regione Puglia in questo ambito, con una serie di azioni che ho avuto il piacere di sottoporre all’attenzione del coordinatore del gruppo Pse nella lettera di candidatura”.

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