Stellantis ha annunciato alle organizzazioni sindacali che la produzione della 500 Bev alle Carrozzerie di Mirafiori prolungherà la sospensione delle attività fino al primo novembre. Persiste la mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico in Europa che è profondamente in difficoltà, nonostante la 500e nei primi otto mesi dell’anno rappresenti il 40% delle vendite nel segmento EV delle city car (Segmento A) in Europa. L’azienda automotive ha garantito l’investimento nello stabilimento torinese e in generale la certezza che l’Italia rappresenti uno dei pilastri globali del Gruppo. Ma dai sindacati si alzano venti di preoccupazione. “Le giornate lavorative si vanno sempre più riducendo mentre l’utilizzo della cassa integrazione è in costante aumento. L’azienda oggi non ha chiarito se le attuali previsioni consentiranno o meno di produrre per tutto il mese di novembre, in questa condizione l’incertezza regna sovrana – ha affermato Rocco Cutrì, segretario generale Fim-Cisl di Torino -. Inaccettabile il livello di precarietà a cui stiamo arrivando, il sistema automotive così rischia il collasso. È più che mai necessaria una presa d’atto da parte dei vertici Stellantis che sciolga le attuali titubanze e proceda verso un accordo programmatico in sede istituzionale. Il 18 ottobre saremo a Roma per sensibilizzare il paese su questa emergenza che rischia di azzerare una delle principali filiere industriali”.
Mentre Luigi Paone di Uilm ha sottolineato che “la situazione a Torino è sempre più preoccupante, aumenta la cassa e diminuisce il salario dei lavoratori, mettendo a rischio la tenuta sociale. Questo ulteriore stop alla produzione rende ancora più necessario e urgente un intervento del Governo per dare garanzie e stabilità agli impianti italiani. Come organizzazioni sindacali, dopo l’allarme lanciato il 12 aprile e il 12 giugno a Torino, torneremo a manifestare a livello nazionale il 18 ottobre per richiamare Stellantis e il Governo alla loro responsabilità sociale e riportare in Italia la produzione di modelli accessibili a tutti per rilanciare il settore”, ha concluso.
L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, interverrà in Commissione Attività Produttive della Camera il prossimo 11 ottobre alle ore 13. Lo comunica la società. “La complessa congiuntura internazionale ed europea in cui si trova il settore dell’Automotive richiede risposte rapide, frutto anche dell’interlocuzione fra tutte le realtà del settore coinvolte”, fa sapere Stellantis sottolineando che il contributo e la volontà di dialogo e di confronto “è costante”. “Con la sua presenza, Tavares potrà offrire il quadro più esaustivo sulla produzione automobilistica del Gruppo in Italia, oggetto dell’audizione”, conclude la società.
I dati della produzione di Stellantis nei primi nove mesi del 2024, dopo tre anni di crescita, hanno un forte dato negativo rispetto all’anno precedente, con una quantità tra autovetture e furgoni commerciali di 387.600 unità contro le 567.525 del 2023. Un -40,7% per le auto e un -10,2% sui mezzi commerciali. Lo ha reso noto Fim-Cisl nell’ultimo report trimestrale. “Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo, profondo rosso e perdono sia gli autoveicoli che i veicoli commerciali – hanno sottolineato da Fim-Cisl.
Nel terzo trimestre anche i due unici stabilimenti in positivo nella prima parte dell’anno, Pomigliano d’Arco e Atessa, cedono il passo e registrano un dato negativo rispettivamente del -5,5% e del -10,2%. Certo, ben lontano dai dati estremamente negativi degli altri stabilimenti che toccano punte che vanno dal -47% al -75,8% rispetto ai nove mesi dello scorso anno. Volumi che sono destinati a peggiorare. Se l’andamento riscontrato nel terzo trimestre venisse confermato nell’ultimo, la produzione si aggraverebbe ulteriormente con le auto sotto i 300mila e la produzione complessiva, considerando i veicoli commerciali, scenderebbe sotto quota 500mila, con meno di un terzo dei volumi del 2023 (751mila)”, hanno concluso.
In una propria nota il gruppo Stellantis ha sottolineato che “Stellantis sta portando avanti, con impegno, un dialogo e un confronto aperto e costruttivo con tutti gli stakeholder per affrontare la complessa congiuntura del settore, in Italia e negli altri mercati. Il report pubblicato oggi da Fim-Cisl è un utile strumento di analisi e monitoraggio. Tuttavia, i dati della produzione negli stabilimenti situati nel nostro Paese, riferiti nel report, restituiscono una visione parziale se non collocati all’interno di una dinamica più ampia. Ad esempio, sarebbe utile, ai fini di una rappresentazione più completa e utile, ricordare tutti gli elementi di competitività, quali il costo dell’energia, il costo del lavoro, la produttività. Tutto questo in una congiuntura del tutto peculiare di transizione all’elettrico, in cui è necessario offrire ai clienti vetture più accessibili. Un’analisi di questo tipo consentirebbe di promuovere un ragionamento di politica industriale più maturo che è fondamentale per ottenere i risultati a cui tutti gli stakeholder del settore automotive ambiscono”.