Minori

  • Ventesima giornata “Per un internet più sicuro”: rendere la Rete migliore e più sicura per bambini e giovani

    La Commissione celebra la 20a giornata “Per un internet più sicuro”, volta a consentire ai bambini e giovani di tutto il mondo di utilizzare le tecnologie digitali in modo più sicuro e responsabile. Per celebrare l’occasione, la Commissione ha pubblicato una versione a misura di minore della strategia europea per un’internet migliore per i ragazzi, in tutte le lingue ufficiali dell’UE e in ucraino. Ha anche pubblicato una versione a misura di minore della dichiarazione sui principi digitali, insieme a un gioco online sui principi digitali, in modo che i bambini e gli adolescenti possano conoscere i loro diritti nel mondo digitale.

    Nell’UE vi sono circa 80 milioni di persone sotto i 18 anni. Nel corso dell’ultimo anno, l’UE ha introdotto una serie di strumenti che includono misure atte a proteggere e responsabilizzare i giovani online. Tra questi figurano la dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali, che prevede impegni specifici per quanto riguarda i minori online ed è stata firmata dai presidenti della Commissione, del Parlamento europeo e del Consiglio nel dicembre 2022. La normativa sui servizi digitali, entrata in vigore nel novembre 2022, introduce norme rigorose per salvaguardare la vita privata, la sicurezza e la protezione dei minori. La strategia europea per un’internet migliore per i ragazzi perfezionerà i servizi digitali adeguati all’età e contribuirà a garantire che i bambini siano protetti, autonomi, responsabili e rispettati online.

  • A 75 anni dall’approvazione della Carta Universale dei Diritti manca la carta universale dei doveri

    75 anni sono trascorsi dall’approvazione della Carta Universale dei Diritti e indubbiamente molti progressi sono stati realizzati.

    Purtroppo alcuni paesi, pur firmatari della Carta, sono ben lontani dal rispettarla ed anche nelle aree più sviluppate, e dove vi è un sistema democratico, rimangono violazioni ed ingiustizie specie per quanto riguarda la situazione femminile e dei bambini.

    La recente guerra che l’Ucraina sta subendo dalla Russia ripropone in modo drammatico come troppi diritti siano violati in tempo di guerra quando si colpiscono obiettivi civili o si infierisce sulla popolazione con torture e violenze sessuali.

    Le guerre portano ad efferatezze che si ripercuotono proprio sui più deboli ed è quanto è avvenuto e avviene in Iran, in Siria, in Libia, in Nigeria, in Somalia solo per citare alcuni stati dove i conflitti interni od esterni di susseguono.

    La situazione di troppi lavoratori, non solo nei paesi più poveri, vede una costante violazione di diritti fondamentali, diritti lesi in maniera macroscopica quando è vietata la libera scelta delle donne o quando milioni di persone rischiano la morte per carestia e siccità.

    I ritardi, le volute inadempienze potrebbero essere in gran parte risolti se la comunità internazionale o almeno, per cominciare, l’Unione Europea comprendesse l’urgenza, che da circa vent’anni anni sosteniamo, di una carta universale dei doveri.

    I diritti per essere attuati hanno necessità che ci siano corrispondenti doveri da rispettare, doveri dei singoli verso le istituzioni, verso i propri simili, e doveri delle istituzioni verso la collettività ed i singoli.

    Negare la necessità di colmare le gravi carenza nell’applicazione della Carta dei Diritti, dovute alla mancanza di una carta universale dei doveri, da parte di tanti governi e di tanta politica è colpevolmente miope ed è il sistema per potere non assumersi responsabilità per il mancata, o parziale, rispetto dei diritti.

    Se infatti molti governi, che hanno firmato la carta dei diritti, non la applicano è perché comunque, nel contesto nazionale ed internazionale non si sentono obbligati ad alcun dovere.

    Siamo ovviamente consapevoli che non sarà la semplice firma sotto una carta universale dei doveri ad obbligare tutti al rispetto degli stessi ma sarebbe, come è già stato per i diritti, un inizio, un passo avanti del quale tutti abbiamo bisogno

    In questo settantacinquesimo anniversario rilanciamo un appello alla politica italiana ed europea per cominciare a fare il primo passo per realizzare quello che è il necessario completamento di quanto avvenuto 75 anni fa: alla Carta dei Diritti sia affiancata la carta universale dei doveri.

  • Proposte nuove norme per la lotta contro gli abusi sessuali sui minori

    La Commissione propone  una nuova legge dell’UE per proteggere i minori dagli abusi sessuali online. Gli 85 milioni di immagini e video che ritraggono abusi sessuali sui minori segnalati solo nel 2021 nel mondo, e molti altri casi non ancora emersi, dimostrano come il fenomeno sia dilagante.

    La pandemia di COVID-19 ha aggravato la situazione: nel 2021 la Internet Watch Foundation ha constatato un aumento del 64% delle segnalazioni confermate di abusi sessuali sui minori rispetto all’anno precedente. L’attuale sistema basato sull’individuazione e la segnalazione volontarie da parte delle aziende si è rivelato insufficiente per proteggere adeguatamente i minori e, in ogni caso, non sarà più possibile ricorrervi una volta decaduta la soluzione provvisoria attualmente in vigore. Fino al 95% di tutte le segnalazioni di abusi sessuali sui minori ricevute nel 2020 provenivano da un’unica azienda, anche se è chiaramente dimostrato che il problema non si limita a un’unica piattaforma.

    Per contrastare efficacemente l’uso improprio dei servizi online a fini di abuso sessuale sui minori occorrono norme chiare, corredate di condizioni e garanzie solide. Le norme proposte obbligheranno i fornitori di questi servizi a individuare, segnalare e rimuovere il materiale pedopornografico sulle piattaforme. I fornitori dovranno inoltre valutare e attenuare il rischio di tale uso improprio e le misure adottate dovranno essere proporzionate al rischio e soggette a condizioni e garanzie solide.

    Un nuovo Centro indipendente dell’UE sugli abusi sessuali sui minori faciliterà l’azione dei fornitori di servizi in questo senso fungendo da polo di competenze, fornendo informazioni affidabili sul materiale individuato, ricevendo e analizzando le segnalazioni dei fornitori per individuare quelle erronee ed evitare che arrivino alle forze di polizia, trasmettendo tempestivamente le relazioni ricevute alle autorità e, infine, fornendo sostegno alle vittime.

    Le nuove norme contribuiranno a salvare i minori da ulteriori abusi, a impedire che certi contenuti ricompaiano online e ad assicurare i responsabili alla giustizia. Spetta ora al Parlamento europeo e al Consiglio approvare la proposta.

    Fonte: Commissione europea

  • I minori che campiono reati online sono quasi triplicati in 5 anni

    Sono cresciuti addirittura del 250%, negli ultimi 5 anni, i minori che commettono reati on line, anche di particolare gravità, come la pedopornografia. Un fenomeno a cui ha contribuito la pandemia, che ha fatto crescere a dismisura il tempo di connessione alla rete di ragazzi e bambini, spesso senza controllo da parte dei genitori. Nello stesso arco temporale sono saliti del 130% i casi di pedofilia e si è abbassata l’età dell’adescamento e dei consumatori di pornografia on line. Dati gravi e allarmanti che arrivano dalla relazione finale del gruppo di lavoro sui Social e i minori, presieduto dalla sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina, il gruppo di lavoro ha anche avanzato una serie di proposte che verranno consegnate alla ministra della Giustizia Marta Cartabia. Si prevedono più tutele per i minori che navigano sulla rete, anche con il riconoscimento del diritto all’oblio. E una protezione mirata ai baby influencer, con garanzie che investono pure il patrimonio accumulato con la loro attività.

    I dati raccolti dicono inoltre che sono sempre più piccole le vittime dei pedofili: se nel 2018 nella fascia d’età compresa tra 0 e 9 anni c’erano state 14 denunce, nel 2020 sono salite a 41, quasi il quadruplo in tre anni. Sempre negli ultimi cinque anni si sono registrati 14 estorsioni sessuali, nella fascia d’età compresa tra 0 e 13 anni, di cui quattro nella fascia d’età 0-9 anni. In crescita anche il consumo precoce della pornografia on line. Stavolta a lanciare l’allarme davanti al gruppo di lavoro è stata l’Associazione Prometeo Onlus, secondo la quale il fenomeno interessa, a livello globale, il 30% dei bambini fra gli 11 e i 12 anni e, in Italia il 44% dei ragazzi fra i 14 e 17 anni.

    Da Terre des Hommes arrivano cinque proposte per proteggere i minori: le notifiche alle piattaforme, la rimozione di contenuti illeciti, il favorire l’individuazione degli autori di reato e del luogo in cui è stato commesso il reato, l’istituzione di un’Autorità garante dei diritti degli utenti della rete e di protezione dei minori. In Italia l’Osservatorio indifesa, condotto ogni anno da Terre des Hommes e OneDay Group, conferma che 7 ragazzi su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro quando navigano in rete. “Tutelare i minori nel digitale è diventato importante perché il digitale non è più quel mondo virtuale separato dal reale che pensavamo, il mondo della Rete è molto reale perché reali sono le conseguenze che si riflettono nella  nostra realtà. Poi con la pandemia c’è stata una forte accelerazione e tutto è cambiato, c’è stata una rivoluzione”, ha osservato Carla Garlatti, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, aprendo i lavori dell’incontro “Violenza online. I Social Network nuovi protagonisti della protezione dei minorenni?”, promosso da Terre des Hommes. Per affrontare con successo questi temi è necessario il coinvolgimento delle piattaforme – hanno convenuto tutti – ma non è facile, per problemi di privacy, per problemi economici e perché è evidente che si va ad impattare in un mondo in cui gli interessi economici sono elevati.

  • Achtung, binational babies: il mercato dei diritti

    Nella maggior parte dei paesi europei sono previsti diritti naturali che vengono limitati o cancellati solo se il titolare di tale diritto ha commesso azioni che ne pregiudicano l’esercizio. Per esempio in una separazione si prevede che il bambino mantenga rapporti significativi con entrambi i rami genitoriali. Tutto ciò è considerato un diritto naturale e dunque non un diritto che debba prima essere acquisito. E’ un diritto che viene sempre riconosciuto e solo in presenza di fatti gravi viene limitato o tolto. In Germania, ancora una volta, la situazione è ribaltata. Il nonno non ha diritto ad un rapporto con il nipote per il semplice fatto di essere il nonno, deve invece dimostrare di essere una persona importante di riferimento per il bambino e soprattutto favorire il suo “bene” per poter acquisire tale diritto. A chiunque racconti che il diritto dei nonni ad avere contatti con i nipoti è fissato nel codice tedesco, chiedo di andarsi a rileggere il testo che presuntamente garantisce questo diritto, precisamente il §1685 del Codice civile tedesco che recita: “(1) I nonni e i fratelli hanno diritto al contatto con il bambino se questo corrisponde al bene del bambino [Wohl des Kindes].” Significativamente questo articolo si intitola “Contatto del bambino con altre persone di riferimento”. Non si parla dunque dei nonni in quanto tali, o in quanto persone facenti parte della stessa famiglia, ma solo di altre persone di riferimento. Tra queste potrebbero esserci anche i nonni, ma non necessariamente. Va poi ricordato che il concetto di bene del bambino [Wohl des Kindes, Kindeswohl] non è definito nei codici tedeschi e deve essere sempre interpretato. Di conseguenza, se già la presenza del genitore non-tedesco è nella quasi totalità dei casi considerata negativa o superflua nella vita e nell’educazione del figlio, a maggior ragione lo saranno i nonni non-tedeschi. Inoltre il fatto di vivere in un altro paese, per esempio in Italia, e di non parlare fluentemente la lingua tedesca costituisce un ulteriore fattore pregiudizievole. Tali nonni non sono “i nonni”, bensì “altre persone di riferimento” che non debbono avere nessun ruolo nella vita del nipote in quanto non favoriscono in nessun modo (lingua diversa dal tedesco e paese di residenza che non è la Germania) il suo bene, così come interpretato nei tribunali, nei codici e in una grande parte dell’opinione pubblica tedesca.

    Sarà utile ricordare che la parola famiglia non è praticamente mai evocata nei testi di legge, se non nei titoli delle varie sezioni del codice civile. I testi riportano espressioni come “altre persone di riferimento”, “comunità domestica”, ma non “famiglia”.

  • Legge sui servizi digitali: il Consiglio e il Parlamento europeo raggiungono un accordo per un ambiente online più sicuro

    Una tappa importante nella transizione digitale dell’Unione è stata segnata con l’accordo politico provvisorio riguardante la legge sui servizi digitali raggiunto tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo.

    La legge sui servizi digitali, che consente di sancire il principio secondo cui ciò che è illegale offline deve esserlo anche online, mira a proteggere lo spazio digitale dalla diffusione di beni, contenuti e servizi illegali e a garantire la protezione dei diritti fondamentali degli utenti.

    La legge sui servizi digitali si applica a tutti gli intermediari online che prestano servizi nell’Unione. Gli obblighi imposti sono proporzionati alla natura e alla portata dell’impatto intermediario in questione, in particolare in funzione del numero di utenti che utilizzano il servizio. Le piattaforme di dimensioni molto grandi o i motori di ricerca di dimensioni molto grandi saranno pertanto soggetti a obblighi più rigorosi a seconda del numero di utenti che utilizzano i loro servizi.

    Ambito di applicazione

    La legge sui servizi digitali stabilisce un quadro giuridico orizzontale e si applica ai servizi intermediari quali quelli offerti da prestatori di servizi di hosting, motori di ricerca, piattaforme e mercati online. Nell’ambito di questi servizi intermediari, tra le piattaforme e i motori di ricerca online di dimensioni molto grandi si opera una distinzione quando tali servizi sono utilizzati da oltre 45 milioni di utenti attivi al mese nell’UE.

    Al fine di salvaguardare lo sviluppo delle start-up nel mercato interno, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno convenuto che le microimprese e le piccole imprese con meno di 45 milioni di utenti attivi al mese nell’UE sono esentate da alcuni nuovi obblighi.

    Governance

    Per garantire un’attuazione efficace e uniforme degli obblighi della legge sui servizi digitali, il Consiglio e il Parlamento hanno deciso di conferire alla Commissione il potere esclusivo di vigilare sulle piattaforme e sui motori di ricerca di dimensioni molto grandi per quanto riguarda gli obblighi specifici a questo tipo di operatori.

    I principali operatori digitali saranno quindi controllati a livello europeo grazie allo sviluppo di competenze in seno alla Commissione e in collaborazione con gli Stati membri. In tal modo sarà garantita una risposta efficace e uniforme ai rischi sistemici posti da tali operatori di dimensioni molto grandi. Questo modello di governance preserva il principio del paese d’origine che si applica a tutti gli altri intermediari di servizi e agli altri obblighi stabiliti dalla legge sui servizi digitali.

    Per finanziare le attività di vigilanza della Commissione europea sugli operatori di dimensioni molto grandi, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio per creare un meccanismo di commissioni annuali da imporre a tali operatori, direttamente collegato ai compiti della Commissione.

    Mercati online

    I colegislatori hanno convenuto di rafforzare gli obblighi relativi ai mercati online nell’ambito della legge sui servizi digitali. In effetti, considerato il ruolo importante svolto da tali operatori nella vita quotidiana dei cittadini europei, la legge sui servizi digitali impone ai mercati un dovere di diligenza nei confronti dei venditori i cui prodotti o servizi sono messi in vendita sulla loro piattaforma online.

    Al fine di limitare la diffusione di contenuti illegali, i mercati online devono compiere i massimi sforzi per verificare la corretta fornitura di informazioni da parte dei venditori prima di autorizzarli a vendere online. I mercati dovranno inoltre raccogliere e mostrare le informazioni sui prodotti e i servizi venduti, come la marca e la conformità al diritto dell’Unione, al fine di garantire che i consumatori siano adeguatamente informati.

    Rischi sistemici delle piattaforme e dei motori di ricerca di dimensioni molto grandi

    Data l’importanza degli operatori di dimensioni molto grandi nella vita quotidiana dei cittadini europei e dell’Unione in generale, la legge sui servizi digitali introduce l’obbligo per tali operatori di analizzare i rischi sistemici che generano e di mettere in atto misure per ridurre i rischi individuati.

    Tale analisi è effettuata annualmente e, grazie alla supervisione unificata di questi operatori da parte della Commissione europea, consente un monitoraggio continuo per ridurre i rischi di: i) diffusione di contenuti illegali; ii) effetti negativi sui diritti fondamentali come la libertà di espressione e di informazione; iii) manipolazione dei loro servizi a scapito dei processi democratici e della sicurezza pubblica; iv) effetti negativi in relazione alla violenza di genere e alla protezione dei minori e gravi conseguenze sulla salute fisica o mentale degli utenti.

    Interfacce fuorvianti

    Tenuto conto dell’obiettivo di proteggere gli utenti online, i colegislatori hanno convenuto di vietare le interfacce fuorvianti e i metodi finalizzati a indurre in errore gli utenti per le piattaforme e le interfacce online designate nell’ambito della legge sui servizi digitali, come le interfacce relative alla segnalazione di presunti contenuti illegali da parte di un utente.

    Sistemi di raccomandazione

    Data l’importanza dei sistemi di raccomandazione nell’esperienza degli utenti online, il Parlamento e il Consiglio hanno convenuto di stabilire requisiti di trasparenza per i parametri dei sistemi di raccomandazione al fine di migliorare l’informazione degli utenti e le loro possibili scelte. Ai sensi della legge sui servizi digitali, le piattaforme e i motori di ricerca di dimensioni molto grandi dovranno obbligatoriamente offrire agli utenti un sistema di raccomandazione dei contenuti che non sia basato sulla loro profilazione.

    Gestione delle crisi

    Nel contesto dell’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina e in particolare delle conseguenze sulla manipolazione delle informazioni online, i colegislatori hanno convenuto di includere un nuovo articolo che introduce un meccanismo di risposta alle crisi.

    Tale meccanismo sarà attivato da una decisione della Commissione su raccomandazione del comitato dei coordinatori nazionali dei servizi digitali e consentirà di analizzare l’impatto dell’attività delle piattaforme e dei motori di ricerca di dimensioni molto grandi sulla crisi in questione, come pure le misure proporzionate ed efficaci da attuare nel rispetto dei diritti fondamentali.

    Tutela dei minori online

    Diverse disposizioni della legge sui servizi digitali consentono la tutela dei minori online. Le piattaforme accessibili ai minori dovranno mettere in atto misure di protezione particolari per garantire la sicurezza dei minori online, specie quando sono a conoscenza del fatto che l’utente è un minore; alle piattaforme sarà fatto divieto di presentare ai minori messaggi pubblicitari mirati derivanti dall’uso dei loro dati personali quali definiti nel diritto dell’UE.

    Nel dicembre 2020 la Commissione europea ha presentato due proposte legislative nell’ambito di un pacchetto volto a regolamentare il settore digitale: la legge sui servizi digitali e la legge sui mercati digitali.

    La legge sui servizi digitali e la legge sui mercati digitali costituiscono i due pilastri di una regolamentazione digitale che rispetta i valori europei e il modello europeo; tali regolamenti definiscono insieme un quadro adeguato allo sviluppo economico dei giganti del digitale e alla protezione dei loro utenti.

    Il 24 marzo è intervenuto un accordo politico provvisorio tra il Consiglio e il Parlamento e oggi si è giunti a un accordo politico provvisorio riguardante la legge sui servizi digitali.

    L’accordo politico provvisorio odierno deve essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo prima di passare alle fasi formali della procedura di adozione di ciascuna istituzione.

    È stato raggiunto un ambizioso accordo provvisorio sul termine per l’entrata in applicazione della legge sui servizi digitali, poiché le disposizioni sulle piattaforme e sui motori di ricerca di dimensioni molto grandi che hanno il maggiore impatto sulla protezione degli utenti si applicheranno entro XX mesi, mentre le restanti disposizioni entreranno in vigore entro 12-18 mesi dall’entrata in vigore della legge sui servizi digitali.

    Fonte: Comunicato stampa del Consiglio europeo

  • Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali: rendere veramente sicura la cerchia di fiducia dei minori

    La Giornata europea 2021 per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali, che si celebra il 18 novembre, è volta a garantire che la cerchia di fiducia dei minori sia veramente sicura. La stragrande maggioranza degli abusi sessuali sui minori avviene nella loro cerchia di fiducia, fatto che rende particolarmente difficile rivelare e superare l’abuso. Le restrizioni imposte per contenere la diffusione della pandemia di COVID-19, confinando i minori a casa con i loro aggressori, hanno contribuito ad aggravare la situazione.

    La Commissione ribadisce la sua determinazione a prevenire e combattere lo sfruttamento e gli abusi sessuali sui minori. All’inizio di quest’anno sono entrate in vigore norme provvisorie sulle misure volontarie di rilevamento da parte dei fornitori di servizi online. Tali misure svolgono un ruolo importante, in quanto permettono di individuare e soccorrere le vittime e di ridurre la diffusione della pedopornografia, contribuendo nel contempo all’identificazione degli autori dei reati, alle indagini e alla prevenzione della criminalità.

    La Commissione sta inoltre istituendo una rete di prevenzione destinata ad operatori e ricercatori per aiutare gli Stati membri dell’UE a mettere in atto misure di prevenzione utilizzabili, rigorosamente valutate ed efficaci per ridurre la diffusione degli abusi sessuali su minori nell’UE. Come annunciato nella strategia dell’UE per una lotta più efficace contro gli abusi sessuali su minori, la Commissione proporrà presto una nuova legislazione globale con garanzie dettagliate contro tali abusi online e offline.

    La Commissione sta inoltre valutando la possibilità di istituire un centro europeo per la prevenzione e la lotta contro gli abusi sessuali sui minori. Altre iniziative future includono un invito a presentare progetti finalizzati a migliorare la prevenzione, il sostegno alle vittime e le soluzioni tecnologiche per combattere tali abusi.

    Fonte: Commissione europea

  • Ai lettori: leggere e valutare

    Una coppia ordina un figlio da madre surrogata, nasce una bambina, poi i coniugi cambiano idea e l’abbandonano, possono essere i bambini il giocattolo dei grandi? …I migranti continuano ad arrivare sulle nostre coste e ai confini della Polonia i profughi, nel freddo dell’inverno, sono respinti con gli idranti, fino a quando sarà accettabile che l’Europa non sia capace di intervenire e di collocare i migranti con quote per ogni Stato europeo? …La libertà degli italiani vaccinati conta meno di quella di coloro che sfilano, protestano e si assembrano senza mascherina? …Chi rimborserà gli italiani delle spese sanitarie, pagate con le nostre tasse, per i costosi ricoveri in rianimazione di chi ha rifiutato, senza valido motivo, il vaccino? …E chi ci rimborserà del reddito di cittadinanza, decine di milioni di euro, pagati a furfanti ed imbroglioni per mancanza di controlli prima di elargire il sussidio? Cosa si sta facendo per impedire che nelle coppie transnazionali un genitore possa sottrarre i figli all’altro genitore, cosa fa l’Italia per difendere i bambini italiani portati con la frode all’estero? …E cosa si fa per impedire che avvengano ancora tragedie come quella di Matias assassinato dal padre che gli ha squarciato la gola? Domande e ancora domande senza risposta.

  • Scuola e famiglia insieme per insegnare sin da piccoli ad usare la Rete in maniera consapevole

    Da più parti, ed ormai da tempo, sociologi e studiosi evidenziano come l’eccessivo uso della rete e dei social, specie da parte dei più giovani, adolescenti e bambini, porta a gravi problemi con conseguenze comportamentali che possono stravolgere la crescita armonica e corretta ed avere valenze negative anche sulla società. Il governo cinese, sempre attento nell’espandere il suo mercato nel mondo, è però altrettanto attento nel mettere in essere iniziative che impediscano i risvolti negativi che l’eccessivo, spesso ossessivo, uso di giochi virtuali ha sui ragazzi. Così in Cina si arriva all’eccesso opposto consentendo l’uso dei videogiochi per poche ore alla settimana. Certo un regime dittatoriale usa un sistema estremo ma è noto che ormai da anni troppi adolescenti, proprio a cominciare dalla Cina, erano diventati schiavi della rete tanto che sono stati creati luoghi appositi per rieducarli. La dipendenza patologica da internet è ormai riconosciuta in tutto il mondo. Alcuni esperti sostenevano anni fa che la rete avrebbe aiutato le persone a distrarsi dai problemi legati alla mancanza di lavoro e di altre gratificazioni. In effetti internet, l’unica cosa al mondo che non ha regole, si è tramutato da strumento di libertà e di conoscenza in strumento troppe volte al servizio di interessi criminali e comunque ha tramutato le persone da fruitori consapevoli di un servizio in veri schiavi. Già dal 2009 in Italia era stato aperto a Roma un ambulatorio per curare la dipendenza da internet e da allora le cose sono nettamente peggiorate con troppe persone che si isolano con il loro pc o che indirizzano messaggi violenti che si propagano alla velocità della luce per poi tramutarsi in azioni devastanti. Curare la malattia è giusto e necessario ma si dovrebbe prevenire oltre che curare. Fin dalla scuola elementare bisognerebbe cominciare ad insegnare l’uso consapevole della rete, spiegare i pericoli e le insidie, aiutare a capire come si decodificano i messaggi. Un’educazione a scuola che deve essere supportata dalla famiglia dove spesso i genitori consegnano a piccoli di appena un anno, per distrarli e tenerli tranquilli, il loro smartphone. Ai pediatri allora il compito di insegnare ai genitori quanto sia pericoloso imparare ad usare uno strumento senza conoscerne i pregi, i difetti, i pericoli.

  • Adolescenti e serie tv

    Si intitola Adolescenti e serie tvPerché piacciono e come influenzano la visione del mondo il webinar gratuito e aperto a chiunque voglia partecipare, con la prof.ssa Stefania Garassini, che si svolgerà mercoledì 20 ottobre alle ore 21.

    Dal giorno successivo la registrazione integrale dell’evento sarà disponibile ma riservata agli iscritti a Schola Palatina. Per iscriversi basta cliccare sul seguente link: https://www.scholapalatina.it/courses/incontro-con-stefania-garassini/?utm_source=ActiveCampaign&utm_medium=email&utm_content=%5BWebinar+gratuito+con+Stefania+Garassini+-+20+ottobre+2021+-+ore+21&utm_campaign=SP+-+webinar09-+20%2F10%2F2021+%23LINKCORRETTO-+12+ottobre

    Stefania Garassini è giornalista, docente universitaria e mamma di tre figlie. È autrice di “Smartphone. 10 ragioni per non regalarlo alla prima Comunione (e magari neanche alla Cresima)” (Ares, 2019), curatrice di “Clicco quindi educo. Genitori e figli nell’era dei social network” (ETS 2018) oltre che di altre pubblicazioni che indagano il rapporto tra media digitali, educazione e cultura. Scrive per il quotidiano Avvenire e per il mensile Domus. È presidente della sezione milanese di Aiart, associazione nazionale che promuove l’uso consapevole dei media. Insegna Content Management e Digital Journalism all’Università Cattolica di Milano. È responsabile editoriale del sito www.orientaserie.it, realizzato da Aiart in collaborazione con il Corecom Lombardia e il Master in International Screenwriting and Production dell’Universita’ Cattolica di Milano. Il sito ospita recensioni di serie tv evidenziandone gli aspetti educativi ed è rivolto in particolare a genitori e insegnanti.

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