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Affrontare con coraggio alcune realtà

In cinque giorni 500 tra missili e droni si sono abbattuti sull’Ucraina: la Russia ha intensificato al massimo gli sforzi bellici concentrandosi sulla distruzione di edifici civili ed infrastrutture necessarie alla vita dei cittadini. Non è più una guerra tra forze armate ma, come è ormai noto da tempo, il tentativo di distruggere completamente un popolo.
Il prolungarsi della guerra e le difficoltà di dare maggiore slancio alla controffensiva Ucraina, anche per i ritardi con i quali sono state consegnate le armi di difesa  da parte degli alleati occidentali, hanno consentito allo zar di intessere nuove e pericolose relazioni con altrettanto pericolosi dittatori e di acquisire  nuovo incremento ai vari dispositivi militari necessari ai russi per continuare a sostenere un massiccio e sempre più violento bombardamento.
Le titubanze dell’Occidente, a parole sempre vicino a Kiev ma nei fatti, salvo rare eccezioni, lento nel far seguire fatti concreti alle promesse e le ambiguità nel fare applicare le sanzioni, sappiamo tutti come abbia continuato a funzionare il sistema della triangolazione, hanno dato modo a Putin di avvalersi anche della sponda iraniana e di mettere becco  nel conflitto tra Israele ed Hamas.
E’ arrivato il momento della verità e l’Occidente deve prendere decisioni nette ed operative, non bastano più le dichiarazioni di intenti, per fermare Putin bisogna affrontare con coraggio alcune realtà:
1) l’Unione Europea non può consentire ad Orban di tenere in scacco, per le sue amicizie interessate con Putin e il presidente bielorusso, l’intero continente che, se vincesse Putin, vedrebbe messa a serio rischio la propria sicurezza,
2) i paesi che hanno utilizzato la triangolazione, vanificando  così gran parte dei risultati che dovevano derivare dalle sanzioni alla Russia, devono pagare almeno un risarcimento, in termini di forniture belliche, all’Ucraina,
3) occorrono nuove e più efficienti sistemi sanzionatori contro la Russia e una decisione rapida sull’utilizzo dei beni confiscati agli oligarchi,
4) bisogna fornire ora gli aiuti militari promessi intervenendo sulle fabbriche di armi e sull’importazione da paesi terzi disponibili alla vendita di quanto necessario all’Ucraina per potere difendersi e contrattaccare,
5) la Russia va immediatamente sospesa da ogni partecipazione a consessi internazionali e vanno congelati i suoi attuali incarichi,

6) deve essere  fatta luce sui bambini ucraini rapiti e deportati e vanno portati avanti celermente i procedimenti per crimini di guerra,
7) le Nazioni Unite devono mettere in mora Guterres per il colpevole silenzio e comportamento che fin dall’inizio ha tenuto. La sua faziosità è risultata ancora più evidente con la mancata condanna degli eccidi di Hamas del 7 ottobre, l’uomo non ha la capacità e la limpidezza necessarie ad un ruolo così delicato in un organismo che andrebbe completamente ristrutturato alla luce di quanto è avvenuto nel mondo in questi ultimi anni.

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