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Cupio dissolvi

Il latino andrebbe riportato, urgentemente, in tutte le scuole di ordine e grado in quanto unica lingua capace, con poche parole, di sintetizzare situazioni, sentimenti, costumi, e di individuare il motivo conduttore di un intera società.

La nostra società, per meglio dire la nostra epoca storica, al di là di qualche regione del pianeta non ancora contaminata, si identifica spesso con il cupio dissolvi, l’irragionevole volontà di annientamento.

Lo vediamo nelle correnti di pensiero, la parola pensiero è un eufemismo, che ardono dal desiderio di cancellare la storia distruggendo i monumenti che l’hanno rappresentata e la rappresentano, nel bene e nel male, nello scorrere dei millenni.

Da quando i talebani, nel 2001, distrussero i Buddha di Bamiyan, bene dell’umanità, poi imitati dall’Isis, che per altro salvò una parte dei beni archeologici apparentemente distrutti per rivendere i vari pezzi a collezionisti malfattori, lentamente ma inesorabilmente, da più parti nel mondo, vediamo distruggere, o proporre di distruggere, monumenti, statue che rappresentano il passato nel tentativo di ridisegnare la storia, rimuoverla, come se abbattendo le statue si potesse cancellare quello che è stato il passato.

Cupio dissolvi, dissolvere la Storia, ma non basta, in molti vogliono cancellare, modificare se stessi anche con i tatuaggi che ricoprono gran parte del corpo, per diventare altro da quello che sono.

Non vogliamo essere noi stessi o, ancor meglio, vogliamo ogni giorno cambiare ciò che eravamo il giorno prima, ancor meglio vogliamo non avere nessuna identità chiara ma solo liquida, in una società altrettanto liquida dove solo chi ha veramente il potere sa invece benissimo chi è e cosa vuole.

Una società liquida e senza Storia per popoli di uomini e donne con identità confuse, negate, perdute, collegati in un mondo virtuale, sostituiti nel pensiero dall’intelligenza artificiale e sempre più, inesorabilmente, pedine di quei pochi che detengono il potere economico e tecnologico, poteri che si supportano, vicendevolmente.

Cancellare, uccidendoli o abbandonandoli, i bambini che impediscono ai genitori di sentirsi completamente liberi e senza responsabilità.

Cancellare, usando anche la violenza estrema, le donne che non si assoggettano ad essere maltrattate, che vogliono chiudere un rapporto malato, cancellare, uccidere chi non accetta di essere proprietà altrui.

Cancellare nazioni, popoli, per odio o per impadronirsi di beni e territori ai quali non si ha diritto, e non importa se con le guerre, con il terrorismo, muoiono migliaia, decine di migliaia di persone ed ogni legge internazionale diventa evanescente.

Cancellare gli altri, cancellare se stessi, il cupio dissolvi diventa ogni giorno di più la dissolvenza della nostra società.

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