La distrazione occidentale nei confronti della Cina
Da più parti si è ovviamente sottolineato come l’elezione del Presidente Putin non sembri rispondere ai criteri di trasparenza che presumibilmente appartengono alle democrazie occidentali. Certamente Putin, ormai dal lontano 1999, è ‘il signore di tutte le Russie’. E altrettanto certamente dà “fastidio” ai capi della finanza globale occidentale l’impossibilità di accedere completamente al sistema economico finanziario della grande Russia.
Quello che ci rende perplessi, una perplessità che peraltro è subito vanificata da evidenti considerazioni, è che quello stesso mondo finanziario e politico capitale occidentale non trovi che blande critiche per stigmatizzare come il Congresso nazionale del popolo cinese, con 2958 sì, due no, tre schede bianche ed una nulla, abbia approvato la riforma della Costituzione che conceda al presidente Xi Jiping la possibilità di restare a vita presidente della Repubblica Popolare Cinese. Jinping il 15 novembre 2012 era stato eletto, dal 18° Congresso nazionale del Partito comunista cinese, Segretario generale del Partito e nello stesso giorno nominato Capo della Commissione militare centrale, le due cariche sono le più importanti del Partito Comunista cinese. Il 14 marzo 2013 Jiping fu eletto Presidente della Repubblica Popolare Cinese dall’Assemblea nazionale del popolo.
Che la nuova riforma della Costituzione conceda a Xi Jiping, di fatto, una presidenza a vita non sembra avere particolarmente turbato quel mondo capitalista autoreferenziale che di fatto vede nella Cina uno sbocco per i propri affari e non considera né le minacce provocate da Pechino ai mercati interni dei singoli Paesi occidentali né la colonizzazione che la Cina sta effettivamente portando avanti in Africa e non solo. Se teniamo conto, secondo i dati del 2016, che i cinesi sono un miliardo e 379 milioni e che nella Repubblica Popolare ci sono ben 56 etnie, perciò molte diverse religioni, si può anche comprendere come si possa chiudere un occhio sull’elezione a vita del presidente cinese nella speranza che lo stesso riesca ad evitare esodi di massa dal suo immenso impero. Ciò non toglie però che le regole della democrazia e il rispetto della verità non possono essere velate da interessi economici, non sempre legittimi. La politica dei due pesi e due misure rimane uno dei più evidenti difetti di un certo sistema capital-occidentale e impedisce il radicarsi di una vera democrazia anche nei nostri Paesi.