Europa

Quaranta proposte per definire il ruolo della Ue nel mondo

I cittadini europei vogliono la riforma del trattato di Dublino e non escludono delle future forze armate congiunte europee. Queste sono solo due tra le 40 raccomandazioni finali che sono uscite dal quarto panel di cittadini dedicato a migrazioni e ruolo dell’Ue nel mondo, tenutosi lo scorso weekend a Maastricht.

Il quorum minimo di voti per approvare le proposte, come per gli altri panel di Varsavia e Firenze, era del 70% dei favorevoli. Solo sei idee non hanno superato il quorum. La prima proposta è stata votata con il 90,26% dei voti favorevoli e prevede la sostituzione del trattato di Dublino – che attualmente obbliga gli Stati membri Ue i cui confini sono la frontiera esterna dell’Ue a farsi carico di tutte le domande di richiedenti asilo – con un sistema in cui ci sia una “distribuzione giusta, equilibrata e proporzionata” di migranti. Sono passate anche le proposte di un’elaborazione “più veloce e secondo standard comuni” delle richieste di asilo, con le stesse che possono essere elaborate da altri stati membri (87% dei sì). Bocciata, con solo il 65% dei voti positivi, la proposta che avrebbe limitato al 30% il numero di abitanti provenienti da Paesi terzi negli Stati membri. Nell’ambito del ruolo dell’Ue nel mondo, invece, si è dibattuto molto su una possibile creazione di un esercito comune europeo. I cittadini dei 27 Stati membri hanno votato contro alle “forze armate Ue” come “struttura sovranazionale”. Ma non hanno, al contrario, escluso una “forza armata congiunta per scopi di autodifesa e a supporto in crisi dovute a catastrofi naturali” (73% dei voti). Con la stessa percentuale si chiede di introdurre un “eco-score”, ovvero un punteggio dato ai prodotti in base alle emissioni impattanti sull’ambiente causate dalla produzione, trasporto e contenuto dei prodotti.

Le 40 raccomandazioni dei cittadini saranno dibattute durante il weekend dell’11-12 marzo al Parlamento europeo di Strasburgo, assieme alle proposte finali su lavoro, economia, educazione e cultura che usciranno dal panel di Dublino (25-27 febbraio). Nella sessione plenaria dedicata ci saranno, assieme a 80 cittadini ambasciatori, anche rappresentanti del Parlamento Ue, dei parlamenti nazionali degli Stati membri, dei governi, della Commissione europea e della società civile europea

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