Europa

Regioni europee in prima linea per l’emergenza profughi dall’Ucraina

Le Regioni e le città europee passano come testimone al dibattito sul Futuro dell’Europa un Manifesto, approvato all’unanimità al Summit di Marsiglia: vuole sottolineare come per un miglior funzionamento democratico dell’Europa serva un maggior coinvolgimento delle regioni stesse, delle città e dei piccoli comuni. Più coesione, più sussidiarietà, si chiede, puntando anche a raggiungere così una maggior partecipazione dei cittadini. Tra le possibili riforme, anche maggiori poteri del Comitato europeo delle Regioni, che potrebbe venir dotato di un ruolo vincolante – e non solo consultivo – negli ambiti strategici con una chiara dimensione territoriale.

Alla due giorni del Summit di Marsiglia, organizzato a inizio mese dal Comitato nella città francese nell’ambito della presidenza di turno Ue, si è imposta però l’attualità, con l’attacco della Russia all’Ucraina. E dalla sussidiarietà si è passati in un attimo alla solidarietà, stravolgendo l’agenda dell’evento, sia nel dibattito e sia per dar spazio ai collegamenti con gli esponenti dei territori ucraini, dal presidente del consiglio regionale di Kharkiv Serhiy Chernov, al vicesindaco di Mariupol’ Sergii Orlov, fino al sindaco di Kiev Vitali Klitschko, nominato membro onorario del Comitato europeo delle regioni dal presidente Apostolos Tzitzikostas. Tzitzikostas ha chiesto di “usare i fondi di coesione per l’accoglienza dei rifugiati ucraini”. A più riprese, del resto, è stato ricordato che saranno i rappresentanti degli enti sul territorio a dover gestire la crisi. “Non mi sarei mai aspettato tanta unità”, ha sintetizzato un esponente polacco del Comitato, il consigliere di Varsavia Mariusz Rafal Frankowski, con lo sguardo di chi è già in prima linea per i rifugiati ucraini (“Seicentomila sono già a Varsavia”). “Sento la solidarietà nel mio Paese e sono felice di vederla in tutta l’Unione”, ha detto Marius Ursaciuc, sindaco della città rumena di Gura Humorului, aggiungendo che gli arrivi più recenti di rifugiati sono di persone intenzionate a restare vicine al confine “perché si aspettano di poter tornare nelle loro case in Ucraina”. “Non scenderemo a compromessi, perché diamo per scontata la democrazia”, ha detto dell’attacco all’Ucraina la presidente del Parlamento europea Roberta Metsola. “Continueremo a lavorare insieme per garantire l’accoglienza dei profughi ucraini insieme, fedeli ai nostri valori”, ha fatto sapere in una dichiarazione per il Summit il presidente francese Emmanuel Macorn: “L’ideale umanistico europeo trova oggi un nuovo slancio. Insieme mostriamo il volto migliore dell’Europa, un’Europa solidale, vicina, giusta, democratica”.

Nello choc per l’aggressione russa i vertici del Comitato hanno diffuso una dichiarazione di condanna: “Siamo pronti a presentare ai nostri rispettivi governi e al Consiglio dell’Unione europea la richiesta di imporre al governo della Federazione russa le sanzioni più dure possibili”, afferma tra l’altro, chiedendo poi “assistenza immediata ai cittadini dell’Ucraina attraverso la rapida attivazione del meccanismo di protezione civile dell’Ue per l’assistenza umanitaria”. Come presidente di Eurocities (200 le città europee aderenti), il sindaco di Firenze Dario Nardella, ha annunciato a Marsiglia che il 12 marzo ci sarà una manifestazione delle città europee. Hanno già aderito Milano, Roma, Bologna, Napoli, Braga, Marsiglia, Nizza e Rotterdam, Cluj-Napoca.

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