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Insegnamenti sempre utili e validi

Stranamente, non abbiamo mai avuto più informazioni di adesso,

ma continuiamo a non sapere che cosa succede.

Papa Francesco

Proprio una settimana fa, il 21 aprile, il Santo Padre Francesco ha lasciato questo mondo per andare alla casa del Padre. Ma i suoi insegnamenti rimarranno e serviranno a molte, moltissime persone, come guida. E di insegnamenti, durante tutti questi anni di pontificato, il Santo Padre ne ha lasciati tanti. Insegnamenti che, se appropriati, aiuteranno a diventare migliore ogni singola persona. Ma se quegli insegnamenti saranno appropriati ed, in seguito, anche realizzati da coloro che hanno delle responsabilità istituzionali importanti, in ogni singolo Paese e/o a livello internazionale, allora anche il mondo diventerà migliore

Papa Francesco ha sempre condannato le guerre in corso in diverse parti del mondo, nonché la corsa sfrenata agli armamenti. Il Santo Padre, da anni, era convinto che si trattava di “una terza guerra mondiale combattuta a pezzi”. Lo ha affermato anche il 21 febbraio 2021, durante l’udienza al Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. “…. Oggi in questo contesto di guerra mondiale a pezzetti, vediamo come sempre che c’è la mancanza del diritto, sempre. Le dittature nascono e crescono senza diritto”. Mentre alcune settimane fa, dal Policlinico Gemelli dove era ricoverato, il Santo Padre ha fatto riferimento ad “una terza guerra mondiale all’orizzonte”. Così facendo, egli ha, altresì, smascherato anche alcuni dei “grandi del mondo” i quali, con la loro ipocrisia, hanno cercato, per vari motivi, di ingannare la gente.

Papa Francesco ha condannato sempre le dittature, ovunque esse siano attive e soffochino le libertà ed i diritti innati dell’essere umano. Il 18 giugno 2018, durante la sua meditazione mattutina nella cappella di Santa Marta, il Santo Padre affermava che “…. Il primo passo di ogni dittatura è la manipolazione senza scrupoli della libera comunicazione, attraverso la seduzione degli scandali e le calunnie, per indebolire la vita democratica e condannare persone e istituzioni. Un sistema che è stato applicato anche dalle dittature del secolo scorso. […]. Ma che riscontriamo ancora oggi in molti Paesi, come pure nella vita di ogni giorno”. Papa Francesco, in seguito, ha aggiunto convinto che “…. Le dittature, tutte, hanno incominciato così, con l’adulterare la comunicazione, per mettere la comunicazione nelle mani di una persona senza scrupolo, di un governo senza scrupolo”.

Una realtà preoccupante quella generata dalle dittature, dai regimi totalitari, nonostante le ingannatrici apparenze propagandistiche, che si verifica in diversi Paesi del mondo. Anche in Albania, dove da anni è stata restaurata e si sta continuamente consolidando una nuova dittatura sui generis. Una dittatura che si presenta come espressione di una pericolosa ed attiva alleanza tra il potere politico, rappresentato istituzionalmente dal primo ministro, la criminalità organizzata e determinati clan occulti internazionali. Una dittatura che cerca però di camuffarsi dietro una ingannatrice parvenza di pluripartitismo. Purtroppo una simile dittatura ha avuto, per dei “motivi geostrategici” e per altri “interessi”, il supporto di alcune istituzioni internazionali, comprese quelle dell’Unione europea, nonché di alcuni alti rappresentanti governativi e statali di determinati Paesi membri dell’Unione. Il nostro lettore da anni è stato informato sempre con la dovuta oggettività di una simile realtà molto preoccupante. Una realtà, quella albanese, che da alcuni mesi viene denunciata anche da diversi noti media europei e statunitensi, sia televisivi che della carta stampata. Anche la scorsa settimana il nostro lettore è stato informato di tutto ciò (Gravi accuse da una nota rete televisiva europea; 22 aprile 2025).

Papa Francesco ha sempre condannato, senza mezzi termini, anche la corruzione ed i corrotti. Il 9 dicembre 2019, durante la Giornata internazionale contro la corruzione, il Santo Padre ha detto, tra l’altro, che “La corruzione avvilisce la dignità della persona e frantuma tutti gli ideali buoni e belli. Tutta la società è chiamata a impegnarsi concretamente per contrastare il cancro della corruzione che, con l’illusione di guadagni rapidi e facili, in realtà impoverisce tutti”. Per lui la corruzione è “una brama del potere e dell’avere”. E, durante la sopracitata celebrazione, ha ribadito che la corruzione non si può combattere con il silenzio, aggiungendo che “…. Dobbiamo parlarne, denunciarle i mali, comprenderla per poter mostrare la volontà di far valere la misericordia sulla meschinità, la bellezza sul nulla”. Già nel aprile 2013, poche settimane dalla sua elezione, il Santo Padre Francesco affermava: “Peccatori sì, corrotti no!”, sottolineando che “… per il peccato esiste il perdono, per la corruzione no”. Sempre nel aprile 2013 papa Francesco diceva che “….Il corrotto passa la vita in mezzo alle scorciatoie dell’opportunismo […] e fa in modo che qualsiasi autorità morale in grado di criticarlo sia eliminata”. E aggiungeva che “Il corrotto non conosce la fraternità o l’amicizia, ma la complicità”. Invece durante la sua visita in Mongolia all’inizio di settembre 2023, il Santo Padre Francesco ha dichiarato convinto che la corruzione rappresenta “una grave minaccia per lo sviluppo di ogni gruppo umano, alimentando una mentalità utilitaristica e senza scrupoli che impoverisce intere nazioni”.

Papa Francesco ha parlato spesso dei funzionari corrotti, compresi i giudici. Lo ha fatto anche il 30 marzo 2020, quando era appena cominciato il drammatico periodo della pandemia. Durante la sua omelia nella messa a Santa Marta, il Santo Padre ha fatto riferimento ai due giudici corrotti e alla donna innocente chiamata Susanna, come racconta il profeta Daniele (Dn 13, 1-9. 15-17. 19-30. 33-62). I due giudici volevano abusare fisicamente della bellissima Susanna. Invece lei ha scelto di resistere alle loro richieste, consapevole delle drammatiche conseguenze. Ma Dio però ha salvato Susanna, condannando invece i due giudici corrotti. Il Santo padre, durante la sopracitata omelia ha detto che Dio non perdona i corrotti “…. semplicemente perché il corrotto è incapace di chiedere perdono, è andato oltre. Si è stancato? No, non si è stancato: non è capace. La corruzione gli ha tolto anche quella capacità che tutti abbiamo di vergognarci, di chiedere perdono. No, il corrotto è sicuro, va avanti, distrugge, sfrutta la gente, come questa donna, tutto, tutto, va avanti. Si è messo al posto di Dio”.

Purtroppo dei funzionari corrotti ci sono in quasi tutti i Paesi del mondo. Ma in quei Paesi dove funziona il principio della separazione dei poteri di Montesquieu, dove funzionano tutte le strutture dello Stato democratico, se un funzionario corrotto, giudici compresi, viene colto in flagranza, allora lui viene anche condannato secondo le leggi in vigore. Cosa che, purtroppo, non accade da alcuni anni in Albania, dove il principio della separazione dei poteri non funziona più. Dove tutti i poteri, il legislativo, l’esecutivo e quello giudiziario sono controllati personalmente da una sola persona, dal primo ministro e/o da chi per lui. Anche di questa preoccupante e molto pericolosa realtà il nostro lettore, da anni ormai, è stato continuamente informato, sempre fatti accaduti e che tuttora stanno accadendo alla mano. Così come il nostro lettore è stato, altresì, informato che alcuni “rappresentanti internazionali”, compresi anche quelli delle istituzioni dell’Unione europea, “applaudono” tutti i “successi” [mai] raggiunti dal sistema “riformato” della giustizia.

Chi scrive queste righe è convinto che gli insegnamenti lasciati dal Santo Padre Francesco sono e saranno sempre utili e validi. Bisogna solo saper farli propri ed agire di conseguenza. Anche in un mondo in cui, come affermava Papa Francesco, stranamente, non abbiamo mai avuto più informazioni di adesso, ma continuiamo a non sapere che cosa succede.

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