Politica

E se avesse ragione l’Olanda?

Incredibili le affermazione del ministro De Micheli – colei che ha bloccato praticamente la Liguria applicando una delibera del 1967 relativa alle verifiche della sicurezza nelle gallerie nel mese di luglio invece che durante il lockdown – che, in merito alla selezione ex ante della distribuzione delle risorse finanziarie straordinarie, ha indicato come non meno del 40% del Recovery Fund verrà destinato al meridione d’Italia. Una strategia confermata dal Presidente del Consiglio il quale assegna al sud del Paese la priorità per quanto riguarda la distribuzione delle risorse del Recovery Fund.

Di fronte quindi ad una scelta strategica e ad una valutazione tipicamente politica ex ante e non ex post, cioè successiva rispetto alle progettualità proposte, prende corpo l’ipotesi che avesse ragione l’Olanda la quale si dimostra ancora oggi molto scettica nei confronti dell’utilizzo di queste risorse da parte della nostra classe politica.

Al di là delle motivazioni politiche che spingono i partiti nazionalisti olandesi a schierarsi contro il Recovery Fund, è evidente come il governo abbia intenzione di utilizzare questi fondi indipendentemente dai progetti, che rappresentano, invece, l’unica reale motivazione per accedere a tali finanziamenti.

In questo senso va ricordato come già ora galleggino all’interno del bilancio italiano poco meno di 70 miliardi di fondi europei assolutamente inutilizzati per l’incapacità da parte della classe dirigente della pubblica amministrazione, come di quella politica, di presentare dei progetti da finanziare.

Adesso il governo in carica imprime una lettura e soprattutto una strategia di applicazione nettamente politica all’interno della quale il Recovery Fund verrà utilizzato “con il principale fine redistributivo” e non tanto per finanziare i progetti che possano diventare volano di sviluppo per i quali probabilmente non esistono neanche le competenze professionali per redigerli.

Questa classe politica di governo si propone come obiettivo il raggiungimento di una nuova pianificazione economica e sociale e quindi, ancora una volta, attraverso un piano di finanziamenti a pioggia indipendentemente dalle progettualità presentate.

Chi avesse dei dubbi rispetto alle reali ragioni del trionfalismo di questo governo in relazione alla funzione del Recovery Fund ha trovato ora l’ennesima conferma da parte delle farneticanti affermazioni di questo ministro e dello stesso presidente del Consiglio che rappresentano il sentiment governativo.

Dispiace molto dirlo ma avevano ed hanno ragione gli olandesi con le loro giustificate perplessità relative all’utilizzo delle risorse aggiuntive europee. Questa classe politica italiana, pur nella sua articolata complessità, non merita un euro in prestito e tanto meno a fondo perduto.

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