lutto

  • In ricordo di Carlo Borsani

    Milano, 4 febbraio 2024

    Cara Benedetta,

    domani è un giorno molto triste, il primo anniversario della scomparsa terrena di tuo papà Carlo Borsani.

    Molto triste prima di tutto per voi figli, anche voi di sofferenze ne avete avute in questi anni, e poi per gli amici, per coloro che  volevano bene a Carlo e capivano i sacrifici che aveva fatto, non solo in politica, non volendo avere niente a che fare con “certe situazioni”.

    Credo che qualche nostalgia la proveranno anche alcuni dei suoi avversari interni, certamente molti avversari esterni gli hanno dato maggiore riconoscimento ed apprezzamento.

    Essere capiti non è semplice né scontato, c’è troppo spesso un retro pensiero ed è molto triste che un po’ tutto il mondo stia peggiorando, rimane il vecchio monito latino, comunque vada, ”non prevalebunt”.

    Nel solco dell’esempio di Carlo Borsani, padre, uomo, politico, amico, coloro che l’hanno conosciuto ed apprezzato hanno il compito di continuare a vivere nella società avendo in mente quella stessa dirittura morale e semplicità nell’agire.

    Con la promessa di organizzare un suo ricordo, aperto a coloro che non dimenticano e sentono Carlo presente, a te e ai tuoi fratelli il nostro affettuoso abbraccio,

    Cristiana, Anastasia con la redazione de Il Patto Sociale

  • Ricordando Vittorio Prodi

    La morte di Vittorio Prodi lascia un vuoto nel mondo della scienza e della cultura, voglio inoltre ricordare il suo importante impegno come parlamentare europeo, anni nei quali ho avuto modo di conoscerlo come collega ed apprezzarlo anche per la grande umanità.

    Alla famiglia e al Presidente Prodi, colpito in poco tempo da un nuovo grande dolore, la mia più sentita partecipazione.

  • In ricordo di Donatella Albanese Servello

    Anche Donatella ci ha lasciato, per anni per noi era la signora Donatella, custode implacabile dell’ufficio del marito, l’on Franco Servello, e infaticabile risolutrice di tutti i problemi e le idee che venivano dal vulcanico e severo deputato che tra Milano, Roma ed il resto d’Italia non aveva mai requie.

    Nella loro lunga vita insieme hanno affrontato molte avversità, sconfitto paure ed inganni, difeso identità e speranze, sopportato ingiustizie e assaporato successi, sempre con la stessa normalità di vita.

    Da Radio University, nell’ufficio di Franco, alla sede del Msi in via Mancini, da Viale Abruzzi ad altre case ed uffici, sempre pieni di carte, libri, iniziative, non si è mai tirata indietro Donatella, ad ogni comizio era lì, con le sue antipatie e simpatie tenute nascoste per non intralciare quel mondo politico sul quale vegliava e che spesso non le ha riconosciuto il ruolo che rappresentava.

    Diciamolo pure, dopo la morte di Franco Servello molti di noi, di quel noi che fummo e che anche a lei dovevamo tanto, avrebbero dovuto starle un po’ vicino, bastava qualche telefonata, magari invitarla qualche volta. Mi diceva “siete rimasti in pochi a ricordarvi di me“, cercavo di distrarla con gli articoli del Patto Sociale così come faceva Benedetta raccontandole di progetti e speranze. Poco prima di Natale, in un bar vicino a casa sua, dove ci eravamo dati appuntamento anche in vista anche del suo compleanno, disse ad Anastasia “lo so che tu piangerai al mio funerale”.

    Cara Donatella al tuo funerale piangeremo in tanti, quelli che ci saranno e quelli che non potranno esserci, piangeremo perché con te se ne va un’altra parte del nostro passato, perché il pudore a volte, a volte l’arroganza di credere che si abbia davanti tutto il tempo che si vuole, a volte la superficialità o l’urgenza del presente ci fanno dimenticare che il presente esiste perché c’è stato il passato.

    Tu sei stata tanta parte del nostro passato e resterai Presente nel cuore e nella mente di chi ti ha voluto bene.

  • Addio a Silvio Berlusconi

    Il Patto Sociale è vicino al dolore della famiglia e degli amici sinceri per la morte del Presidente Silvio Berlusconi che ha rappresentato e rappresenta una pagina importante nella Storia d’Italia.

  • Il ricordo di Carlo Borsani

    Carlo Borsani ci ha lasciato domenica mattina.

    Ora molte notizie d’agenzia e molti media lo ricorderanno, molti di quegli stessi che in questi anni quando si è parlato di scandali, veri o presunti, legati alla sanità lombarda si sono ben guardati dal ricordare che Borsani, assessore regionale per 10 anni e padre di una riforma sanitaria che aveva posto la Lombardia davanti a tutte le regioni italiane, non è mai stato sfiorato da uno scandalo.

    Un politico galantuomo che ha svolto il suo lavoro, prima in Consiglio comunale a Milano e poi in Regione Lombardia con onestà intellettuale e con un profondo impegno per tutti, non solo per la forza politica che rappresentava.

    Nascondeva sotto l’ironia sofferenze antiche, dall’omicidio del padre prima della sua nascita, alle falsità che per molto tempo hanno ammantato la infame vicenda, dalle incomprensioni, che spesso incontrava anche nella sua parte politica e negli alleati di governo, alla lunga malattia della moglie.

    Carlo Borsani era senza menzogne, senza schermi, furbizie, era com’era, prendere o lasciare.

    Cosi la politica, che avrebbe avuto ancora bisogno di persone come lui, a conti fatti ha preferito accantonarlo mentre Carlo non ha voluto entrare di forza dove gli sarebbe spettato essere di diritto, anche perchè tanto era cambiato in un mondo che sentiva non essere più in sintonia con molti dei suoi ideali.

    Periodicamente puntualizzava, scriveva, non lasciava che nuove menzogne infiltrassero la verità perchè Carlo era di quelli che non si arrendono mai.

    Tanta gente dimentica, tanti ricordano quello che fa comodo, gli amici, coloro che con lui hanno condiviso tante difficoltà e speranze, lo avranno invece sempre presente, nel cuore e nella mente.

  • Addio a Franco Frattini

    Cristiana Muscardini e Il Patto Sociale ricordano Franco Frattini, il suo impegno, la sua dedizione e sono vicini alla famiglia in questo momento di grande dolore.

     

  • Corrado Sforza Fogliani. Un altro grande ci ha lasciato

    Avvocato, scrittore, politico liberale nel senso migliore e completo, marito e padre affettuoso, Presidente della Banca di Piacenza, Corrado Sforza Fogliani è stato anche un brillante uomo di cultura e un attento studioso come dimostrano i molti libri che ha pubblicato.

    Strenuo difensore dell’indipendenza delle banche popolari, nemico dei malefici e tossici derivati che tanto sconquasso hanno provocato in troppi istituti bancari e in molte amministrazioni, il Presidente Sforza Fogliani ha incardinato il suo progetto di banca sul territorio aumentando il prestigio e l’influenza della Banca di Piacenza che, sotto la sua guida, è arrivata ad assicurare servizi chiari ai correntisti anche in tante altre città, fino al centro di Milano.

    Ha avuto molti incarichi di grande prestigio, anche a livello nazionale, molti meriti ed è stato un uomo probo, come ricorda l’on. Tommaso Foti, presidente del gruppo di Fdl alla Camera.

    Nelle occasioni degli incontri che abbiamo avuto in questi anni ne ho ammirato la determinazione, la visione del futuro, l’amore profondo per la sua città, per la banca, per il territorio e le persone, la grande culturale, la sottile ironia e lo scintillio degli occhi.

    Mancherà a tutti il Presidente, ai tanti amici, a coloro che hanno potuto conoscerlo direttamente e a quanti hanno beneficiato della sua correttezza nelle diverse attività come banchiere, vicepresidente dell’ABI, presidente di Assopopolari e delle tante altre che lo hanno visto partecipe attivo e coraggioso fino agli ultimi giorni.

    Ora spetterà a chi resta, a chi da vicino, o da più lontano, condivide il progetto che ha lasciato: economico, politico, culturale ed umano, rendergli onore non solo non dimenticando ma operando nel rispetto del suo esempio.

  • In ricordo di Roberto Maroni

    Ci sono persone per le quali, al di là delle frequentazioni, senti affetto, simpatia e qualche volta anche condivisione di pensieri e modi di intendere la vita e la politica

    La scomparsa di Roberto Maroni lascia un vuoto importante nella Lega, specie in quella parte più moderata e consapevole di quello che veramente serve all’Italia, e un vuoto anche in tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato oltre le differenze partitiche

    Alla famiglia la sentita partecipazione al loro dolore mia e del Patto Sociale nel ricordo di un uomo che abbiamo potuto conoscere e stimare.

  • Grazie Piero Angela

    Con la morte di Piero Angela l’Italia perde un altro dei suoi pochi rappresentanti storici e seriamente dediti a cercare di far crescere cultura e senso di appartenenza.

    I grandi personaggi, che hanno accompagnato intere generazioni, sono sempre meno mentre la pletora dei piccoli uomini infesta la nostra vita, dai piromani che distruggono vite e speranze di interi territori ai troppi che usano la politica come fosse la scacchiera di un loro personale gioco.

    Alla famiglia di Piero Angela, indiscusso maestro nell’insegnarci la necessità di conoscere, amare, rispettare quanto ci circonda, dalla natura alla storia, il ricordo ed il ringraziamento del Patto Sociale e mio.

  • Un imprenditore, un esempio

    Sabato 30 gennaio il Presidente dell’Upiveb, Sergio Pirovano, è mancato all’affetto della sua famiglia, dei suoi amici, dell’associazione che da più di 13 anni lo ha visto difendere con intelligenza, dedizione e lungimiranza un comparto strategico per l’Italia contrastando la contraffazione ed il dumping. Puntualmente il Presidente Pirovano è stato protagonista in Europa intervenendo, anche come membro del board della Eifi – European Industrial Fasteners Istitute, sui vari problemi connessi alle importazioni illegali di acciaio ed alle discrasie del mercato con i conseguenti danni non solo per i lavoratori e le imprese ma anche per la salute e sicurezza dei consumatori.

    Imprenditore avveduto, che fin dalla giovane età si era occupato dell’azienda di famiglia, dopo la morte del padre, è stato un uomo giusto nei rapporti di lavoro e generoso verso gli altri, fermamente convinto che chi ha di più debba essere capace di aiutare coloro che sono in difficoltà ed essere pronto ad occuparsi anche di quelle situazioni sanitarie che hanno bisogno del contributo dei privati. Rimarranno nella memoria dei presenti i suoi interventi, alle riunioni conviviali di Natale organizzate da Upiveb, sia per la semplicità, serenità ed incisività che per le proposte e la profondità dei sentimenti.

    In tanti anni di attività parlamentare in Europa molte sono le persone e i rappresentanti di impresa e di categoria che ho incontrato e con i quali mi sono confrontata sulle reali esigenze e gli obiettivi diritti da difendere, in una visione del commercio internazionale che non dovrebbe mai prescindere dalla capacità di coniugare gli interessi europei e dei paesi terzi con quelli della propria nazione. Molte di queste persone, come è ovvio, sono state conoscenze passeggere, così come spesso avviene anche con i colleghi parlamentari, sembra difficile che la politica regali qualche vera amicizia scevra da interessi. Sergio Pirovano è stato, è restato e resterà un amico, al di là delle più rare occasioni di incontro degli ultimi anni e del rimpianto che in molti avremo per non potere più confrontarci con lui sui tanti problemi che ancora si dovranno affrontare, specie per tutto il manifatturiero, dalla sicurezza dei prodotti alla corretta concorrenza.

    Ci mancherà ma il suo esempio, la sua pacatezza, mai disgiunta dalla passione per le cose nelle quali credeva, e la sua determinazione nel lavoro e nella vita ci aiuteranno a sentirlo ancora presente. Nella confusa situazione, non solo del nostro Paese, possiamo solo sperare che vi siano sempre più imprenditori ed uomini come lui.

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