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Alberi in città? Non prendiamoci in giro

Mentre il cambiamento climatico aumenta e rende a volte insopportabile il calore, specie in città, da più parti si propone di tornare al verde anche rimuovendo l’asfalto in aree nelle quali non è necessario. Piaccia o non piaccia a quegli amministratori locali che gli alberi li tagliano o li portano a morte rimuovendo le loro radici per consentire lavori nel sottosuolo, ogni viale alberato porta a due gradi in meno di calore e fa percepire una sensazione di ancor maggior fresco. E’ inoltre noto che sono gli alberi ad assorbire una gran parte dell’inquinamento.

Per questo, molti sostengono la necessità di procedere, là dove si può, al ‘depaving’, anche perché là dove non c’è asfalto il suolo torna ad assorbire l’acqua ed impedisce una parte di quegli allagamenti che le ormai periodiche piogge torrenziali portano nelle città.

D’altra parte anche i fondi europei avevano previsto oltre 300 milioni di euro per piantare nuovi alberi, nello stesso tempo a Milano la ‘Milano ForestaMI’, che coinvolge 133 Comuni, ha visto quest’estate morire il 25% degli alberi piantati: la siccità e la calura hanno le loro responsabilità ma non possono essere ignorate quelle di coloro che hanno piantato, e Milano non è l’unico caso, alberi inadatti, spesso anche troppo piccoli, e che comunque non hanno provveduto ad innaffiare il verde pubblico. Se pensiamo che l’alberatura di una strada mitiga l’effetto del calore a decine di metri di distanza si comprende bene quanto sarebbe utile, come fecero le amministrazioni di molti decenni fa, rimettere gli alberi nelle strade delle città. Parliamo ovviamente di alberi compatibili col nostro clima, non certo di betulle o abeti adatti a climi freddi.

Il verde urbano è ormai una vera risorsa per il benessere delle persone, specie di quelle che sono costrette, per esigenze economiche o anagrafiche, a non abbandonare mai la città, neppure per le vacanze estive. Le piante in città producono ossigeno e in molti casi ripuliscono l’aria dalle polveri sottili. Oltre al lavoro che dovrebbe essere svolto dagli amministratori pubblici, anche i cittadini possono contribuire perché anche le piante di terrazzi e balconi possono dare una mano. Né va dimenticata la pulizia, che dovrebbe essere effettuata nelle aiuole del centro come nelle aree periferiche spesso trasformate a mini-discariche invece che essere luoghi dove possono crescere le piante e riprendere vita quelle piccole biodiversità che comunque contribuiscono al benessere comune.

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