Attualità

Carminati, la democrazia ed i giudici

E’ assolutamente detestabile ed insopportabile il fatto che all’interno di un “presunto” stato di diritto un personaggio come Carminati possa uscire di galera dopo CINQUE anni e SETTE mesi di carcerazione preventiva.

In altre parole, in (ripeto) cinque anni e sette mesi, un paese che si “definisce” democratico come l’Italia non è riuscito ad istruire e a portare a termine un processo contro questo personaggio. Il sistema giudiziario, nella sua articolata complessità, ha dimostrato ancora una volta la propria inefficienza ed insufficiente produttività anche per reati gravi come quelli imputati a Carminati.

Il problema non è rappresentato, quindi, dalla polizia o da una delinquenza sempre più invasiva, ma da un sistema giudiziario e dalle “professionalità” che lo rappresentano, cioè i giudici ai quali non vengono imposti parametri temporali entro i quali istruire un processo e portarlo a termine.

Nello specifico la completa responsabilità va attribuita ai giudici se Carminati dopo 5 anni e 7 mesi di carcerazione preventiva (degna del peggior stato dittatoriale dell’America Latina) ritrovi la possibilità di assaporare il gusto della libertà e magari di delinquere ancora.

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